faticato più lui a non levarmela. Chi sa quante volte fu in procinto di dirmi come Virgilio all'Argenti: - Via costà con gli altri cani! - Poichè, in
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di rantolo catarrale, somigliante al rugliare che fanno i cani tra l'uno e l'altro latrato. Ma chi può dire tutte le industrie puerili e ridicole a
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tratterebbe di cani e si tapperebbe gli orecchi? Che giova che la lingua italiana abbia tante parole dolci, forti, gravi, agili, graziose, che
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domesticità, il limite, che può variare fino a un certo punto, da cui vien segnata la distinzione delle diverse razze animali. I cani, i gatti, fin gli
dietro la muta feroce dei suoi cani ... ? ... Parlate bene, voi che siete sano, grasso, pasciuto; che potete mangiare quando vi aggrada e quel che vi
lettere in tasca ... Le donne frugano dappertutto ... Hanno il fiuto, maledette bestie, come i cani da caccia! - una lettera dell'altra ... Si trattava
, ma che, soprattutto, tira al guadagno? Vita da cani, mi permetta di dirglielo. L'ho fatta anni ed anni, sbalzato qua e là dal mio faticoso ufficio
in piedi e senza chiamare Costanza, che doveva essere in camera di Maria, ella scese in giardino e s'avviò al canile. In quel momento i cani si misero
profondamente. In casa quella notte, non era rimasto che il cuoco, e Velleda di buon'ora aveva, chiuso il cancello e sciolti i cani. Costanza prese le
camera sua. Da quella vide chiudere le finestre della villa, spegnere i lumi e poco dopo udì abbaiare festosamente i cani, come se qualcuno li avesse
ammazzate diverse per venirle a vendere e me ne hanno trovate in tasca; vidi tutta quella luce ed entrai. A un tratto mi sentii addosso i cani, feci fuoco
nella camera di Costanza, salendo da una scala di corda che ella gettava già dopo le undici prima che la signora sciogliesse i cani e si ritirasse in
cervo sospi- rando. - Noi, abitatori del bosco, non pos- siamo essere felici, poichè ci minacciano di continuo i fucili dei cacciatori e i cani avidi
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, cento cani incominciarono ad abbaiare, e gli si scatenarono addosso. Il turco, con la scimitarra, tagliò la testa a tutti. Erano i cani del Nano. Dopo
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batte- vano continuamente i boschi; i cani erano sempre in moto, e la cerbiatta col collare di rose non si trovava. Intanto il collare di sangue del
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non sapevano proprio di dove inco- minciare. Mentre essa guardava intorno a sé, udì uno scalpitar di cavalli ed un abbaiar di cani, nonchè alcune voci
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, Briciolina sentì abbaiare fu- riosamente, e, affacciandosi, vide la caprina inseguìta da una muta di cani, che stavano per afferrarla. Dietro venivano di
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aristocratici camminando. - Siamo in un paese incantato, op- pure ogni abitante è andato via, portando seco i cani, gli uccelli e perfino le mo- sche
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