ca- mera lasciata intatta, dov'egli spesso andava a chiudersi per sedersi su quella poltrona su la quale la sua mamma aveva passato metà della vita
, senza una ra- gione! E il giorno che le aveva sentito cantare: "Chiantai un ciuri la misi d'abrili ... Chistu è l'amuri ca un putia finiri ... Facitivi
della Ma- donna, ella si lasciava trascinare da lui a osservare distrattamente quadri e altari, quasi vi fosse andata soltanto per ca- varsi quella
scortesi, che venivano ogni giorno a tormentare la sua povera mamma, pur troppo alla fine si presero pure la ca- mera della mamma, la cameretta di lui, la
lato; il dotto- re, curvo, quasi ripiegato per lo scarso spazio, con tra le mani i polsi di quella - ora, ricordando o sognando (non lo ca- piva bene
traccola, per dirigere la processione. Usi di paesetti, signora mia; bisogna uniformarvisi, per politi- ca." "Fa bene" rispose la signora Geltrude con
incrociate sul seno, la testa moresca, coi ca- pelli arruffati, un po' abbandonata su la spalla, con le labbra aggrinzite ancora dallo stupore di quel
. Ed era tanto semplice! Sarebbe bastata una parola, sarebbe bastato un sol gesto, egli lo ca- piva benissimo; ma quella parola gli moriva su le labbra
sente e ca- pisce e vuole nella donna non la schiava, non l'idolo, non la serva, ma la compagna. La compagna capace di comprenderlo, di esercitare una