Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Come presentarmi in società

200392
Erminia Vescovi 14 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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formula «Egregio Signor Conte», «Egregio Signor Ingegnere», ecc. A una persona inferiore, a un fornitore si suole scrivere: Caro signor B - Cara signora C

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. C'è chi abborre cordialmente gli uni gli altri, e quando vede spuntare da lontano un conoscente piega ad angolo per la prima strada o si ferma dinanzi

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circostanti a S. Maria del Fiore, o sotto la Galleria Vittorio Emanuele presso al Duomo di Milano. C'è poi anche l'altro cartello: vietato sputare. E il

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, tornerà ad essere la signorina B la signorina C, e potrà avere anch'essa le soddisfazioni che son concesse a qualunque altra. Ma il pubblico che si trova a

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. Sul biglietto si scrivano poche parole di circostanza; non è bello ricorrere alla sigle p. p. c. - p. c. - p. a., che sono asciutte e volgari. Si

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colorito! - Ha la faccia proprio tonda!..» - Molto usato, come ho detto, ma tutt'altro che fine, e spesso anche tutt'altro che opportuno. C'è chi lo

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ancor giunta, è inutile picchiare al vetro. Se c'è altra gente fuori, ognuno prenda il suo turno... e si distragga come può. C'è chi legge tranquillamente

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morali propriamente detti. C'è una bella lettera di Giuseppe Giusti a Giovanni Piacentini, che fa un'ampia trattazione dell'argomento, e che una

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sbadatamente aveva lasciata aperta. Sicuro, anche questa della porta è una questione importante. C'è chi la lascia sempre aperta, e tocca poi al vento

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cerchio è meglio adatta di ogni complicato lavoro d'oreficeria. C'è chi diffida delle perle perchè «significan lacrime» si dice in Germania, c'è chi

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l'ammaestramento ai lettori de' suoi tempi. Ai nostri, di questo bel vezzo buffonesco rimane ancora qualche traccia nelle conversazioni di villaggio. C'è qualche

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persona cui vuol fare il dono, riesce ugualmente nel suo intento. C'è anche chi, invece dell'oggetto, offre il denaro corrispondente, ma questo non è da

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e spiacevole, specialmente se le voci tendono a soverchiarsi, e può anche dar idea di presunzione e alterigia. E il riso? C'è un proverbio che dice

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. E così di ogni altra vivanda che presentasse resistenza. C'è chi ammette di prendere una coscia o un'ala di pollo e di accostarsela ai denti

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