, rispose: «È colui il quale, pur quand'è in casa propria, e solo, si serve delle pinzette per prendere le zolline di zucchero ». C'è, dunque, l'apparenza
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continuamente, senza discrezione e senza pietà per i timpani e per i nervi dei pacifici cittadini. C'è un codice della strada; ci sono i regolamenti
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il piú elegante, purché fatto con decisione e con marzialità. Una coppia saluta una signora sola. C'è chi saluta isolando, per cosí dire, il
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far perdere troppo tempo agl'impiegati e intralciare cosí il servizio. C'è, frattanto, da augurarsi che tutte le nostre biblioteche abbiano un catalogo
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accompagnare le signore al caffè o al ristorante: altrove, specialmente in Francia, è quasi di prammatica. C'è, in fine, chi, al teatro, si vergogna di farsi
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, dell'aria, delle visioni panoramiche. C'è chi vuole il finestrino sempre chiuso e chi lo vuol sempre aperto; chi preferisce il vetro, chi la
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speciale ricettacolo (col c, non col g!).
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C'è chi, come me, al mare preferisce i monti. La villeggiatura in montagna ha meno esigenze mondane di quella al mare; offre la possibilità di vivere
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famiglie, succedono grandi polemiche. C'è la vecchia generazione, che non comprende come si possano affrontare ore ed ore di treno, disagio delle terze
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C'è un lutto del cuore, addolorato per una persona perduta; e ci sono i segni esteriori del lutto, ai quali non sempre corrisponde l'altro. Quanto
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incessantemente, sarebbe assurdo pretendere l'immobilità assoluta, l'assoluto silenzio, l'attenzione indefinitamente prolungata. C'è differenza fra gravità e
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frate...: però a chi non piacerebbe suscitar simpatia fin dal suo primo presentarsi? C'è chi si domanda perché sia stato concesso a un altro ciò che è
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regolata, si può dire, ora per ora, e quasi minuto per minuto. C'è il tempo fissato per il riposo, per lo studio, per la ricreazione, e a nessuno
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. Per un popolo civile, non ci dovrebbe esser bisogno d'un articolo come il 724 del nostro C. P.: la bestemmia, spasimo di anime corrotte e inquiete, è un
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frequentemente; ed è anche venuta, a mano a mano, perdendo ogni carattere di signorilità, per acquistare quelli, direi quasi, commerciali. C'è chi vi
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, di vendetta. Nella tragedia Edipo a Colono di Sofocle (497-406 a. C.), il protagonista, un vecchio infelicissimo re cieco, perseguitato dal fato, dice
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contemplati dall'art. 659 C. P., che commina l'arresto fino a tre mesi o l'ammenda fino a L. 3000, anche per solo abuso di strumenti sonori: ciò che
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coraggio nel frantoio, e faceva le sue brave ispezioni. C'era, anche nella cameruccia di Andrea, un registro dove venivano segnate le «macinate» delle
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nostri piedi» disse Cosima, tentando di scherzare. «C'è poi Andrea, che ci bada: non pensateci. E poi il tempo si cambia: minaccia di piovere. Non
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L' ESTATE era certamente stagione piú felice. C'erano giornate caldissime, ma era un caldo fermo, quasi lucido, e l'azzurro del cielo, un po' basso
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perdizione di Santus, fu un lungo compiacersi e sogghignare, fra i conoscenti della famiglia: e i piú cattivi erano i parenti. C'erano due cugine della
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, metteva nella cucina. E la cucina era, come in tutte le case ancora patriarcali, l'ambiente piú abitato, piú tiepido di vita e d'intimità. C'era il camino
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