“C'è un portone. Vado anch 'io.”
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C'è un po' di polvere stellare nel cuore di ogni sillaba. I nomi roteano in orbite che hanno ellissi infiammate di lontananza. Nello zodiaco della
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baluginano (quanto?) settanta, sessanta cinquant'anni? Qualche volta ancora pieni di bellezza, il più delle volte no. A muore. B l'assiste. C va al
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queste lettere. A) l`uomo? B) la donna? C) il bambino? D) una vicina senza volto? E) io che scrivo?
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C'erano nel bianco riverberi di bianco, che spumeggiando rotolavano su una distesa bianca, il cielo, sopra, era bianco, un cielo perso nella luce che
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Nel corridoio della nostra casa rinnovata di famiglia c'è il pavimento di legno che era del salotto, dove adesso c`è dell'altro legno, un po' più
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nostra stagione, senza volere acconsente alla nostra vita. E io posso sentire che abiti molto lontano e che forse non c`è niente qui intorno che sia tuo
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vedute. Tutto era di un'irrealtà spettrale. C'erano dei panorami scheletrici di città. Dei morti bizzarri guardavano il cielo in pose legnose. Una
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, C'era un fare spigliato, un'andatura snella, Che mi costrinse a leggerla ed a trovarla bella. Qui calza una parentesi. - Non vorrei che il lettore
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CANZONE DI UN MISANTROPO E beata è colei che non si sarà scandolezzata di me. Evangel. S. Matteo, c. XI., v. 6. Come un raggio di sol su un vecchio
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