compagno di pena valeva certo più di molti bei mobili. Meglio quel lurido asilo fuori del consorzio umano insieme al buon Orlando, anzichè la
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Ma dove andavano e quanto lontano, così sballottati ora qua or là? Per quali vie passavano? Nè la Giulia nè il suo buon amico lo potevano indovinare
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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e
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le venne in aiuto. Presa la Giulia su le ginocchia, la pettinò tale e quale una signorina grande. Tornata subito di buon umore, la fanciulla s'alzò
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lingua molle e tiepida del buon cane passava lesta dalla mano della Marietta al viso della Giulia, e lo leccava, lo leccava con trasporto: forse perchè
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la gonnella lunga. In testa, la sua mamma, piena di buon gusto, volle ch'ella portasse un largo cappello di feltro nero, dalla lunga piuma, in vece
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, sonarono dolci parole interrotte da baci, da domande che s'incrociavano: - Babbo mio! - Ben arrivato! - Ben trovate, care! - Come stai? Hai fatto buon
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