e valigie d'ogni forma alla mano o sul capo, bracciate di materasse e di coperte, e il biglietto col numero della cuccetta stretto fra le labbra
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dall'agiatezza sul lastrico, con neppur tanto in tasca da prendere un biglietto di seconda classe. C'erano, fra gli altri, due coniugi, con una ragazzina d'una
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, lire 122 e centesimi, in un biglietto da cento e in altre poche lire di carta sudicia, ch'egli prese e cacciò in tasca come se si trattasse di un
colpo delle palpebre. Durante il tempo che lo zio Demetrio stette allo sportello a comperare il biglietto, essa sedette sulla valigia, abbandonando le
. "È un pezzo che mi aspetti?" "Un momento. Ho ricevuto stamattina il tuo biglietto." "Dunque? Me le puoi dare queste duemila lire?" "Signore Iddio
dell'Orghen , un poveraccio, che lo zio Demetrio aveva mandato una volta a casa con un biglietto. Sperò che venisse ancora da parte sua: ma Giovann
, lo tirò in disparte, e, facendogli scivolare nella mano un biglietto da due lire, gli chiese sottovoce: "Ho bisogno di sapere com'è stata questa
pretesto, raccomandò di nuovo a noi sua moglie, portò un biglietto a casa di Buffoletti, che stava laggiú alle Grazie: tornò indietro in cerca del
bianco e lucido biglietto di lettera che egli è un ladro e un falsario? Se invece si fosse rivolto direttamente al commendatore, invocandone la
niente a mio marito, che dice sempre che non ragiono." Demetrio non fiatò. Trasse il portafogli, vi pescò dentro, e tirò fuori un biglietto di cinquanta