identici (semplici telai bianchi percorsi da due diagonali, ma firmati con nomi diversi e portanti titoli diversi), questo condusse ad un genere di
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George Segai) o come Hoeydonck, con i suoi astronauti dalle lucide cromature che sono succeduti ai bianchi manichini gessosi o come Kienholz
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, Domenico Bianchi, Giuseppe Gallo, Pierluigi Pusole, Carlo Bonfà, Marco Tirelli, Giuseppe Dessi.
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dei famosi “segni bianchi") e di alcuni suoi seguaci della cosiddetta Scuola del Pacifico.
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di Tobey, il grande maestro degli alfabeti bianchi, a differenza di Mathieu in cui il gesto s’accompagna quasi sempre alla nascita d’un segno
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, nella serie dei suoi dipinti bianchi, dove erano impiegati materiali insoliti (cotone, spugne, pezzi di tela), seppe realizzare un genere di "pittura
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