Il motivo del dissidio tra il Bernini e il Borromini è dunque la tecnica, e non soltanto nella documentata cronaca dei fatti. Il Bernini concepisce
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Volendo meglio precisare la divergenza tra i due maestri, si può dire che lo spazio del Bernini dimensione, quello del Borromini situazione. La
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Così si spiega perché l’antitesi e la continua tensione tra la tecnica estensiva del Bernini e la tecnica restrittiva del Borromini siano anche
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primo del ciborio alla tribuna, alle navate e alla facciata (per dilagare, di lì a poco, nella piazza antistante), Bernini ha interpretato e
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Pietro da Cortona era pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si dibatte
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Bernini), gli rimproverasse di non avere «l’anima grande», confessa che il suo solo rammarico è di «non aver saputo più nella professione della pittura
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urbanistica dell’architettura del Cortona, nettamente diversa da quella del Bernini e del Borromini. Il Bernini tende a sovrapporre in modo
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tipologie: quelle, cioè, su cui si fondava la progettazione classica, fino al Bernini e allo stesso Borromini.
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Gian Lorenzo Bernini, oltre a svolgere nel Seicento un ruolo di protagonista come scultore e architetto, fu anche autore di testi teatrali, attore e
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scultura, ad esempio, all’impetuosa immaginazione di Bernini si contrappone il più controllato e composto Classicismo barocco di Alessandro Algardi
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’Avila (fig. 57) di Gian Lorenzo Bernini: un sublime sarcofago di marmo sotto il quale esplodono carne e spirito, orgasmo ed estasi religiosa.
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urbano sviluppando così la funzione urbanistica del monumento: più tardi il Bernini, aggiungendo alla chiesa il colonnato e studiando il collegamento
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La chiamata del Bernini a Parigi per studiare il progetto del Louvre dimostra che Luigi XIV voleva dare alla propria residenza un valore di
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Ciò che il Bernini, operando in pieno Barocco, riprende e svolge nella spazialità aperta del colonnato è il nucleo plasticosimbolico della cupola
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, appariva meschina. Il Bernini non ha ridotto un’architettura, ha mutato la categoria dell'oggetto: ha preso un oggetto relativamente piccolo, un
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formazione di Bernini come di Pietro da Cortona, fino a costituire uno dei poli della dialettica interna al Barocco romano.
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Tornato a Roma, cercherà invano di emulare il Bernini nella Veronica di San Pietro; gli sarà più facile contraddirlo nelle lunghe, patite, spirituali
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GIAN LORENZO BERNINI (1598-1680) è stato architetto, scultore, pittore, autore di teatro e scenografo. I contemporanei hanno riconosciuto e celebrato
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Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra
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maggiore quanto più vasta e profonda e la prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a fare di Roma una città immaginaria realizzata
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Non solo nel Bernini ma in tutta la cultura del secolo alla prospettiva universalistica e ottimistica fa riscontro l’angoscia di una realtà ben
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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la
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quattro pilastri, con due ordini di nicchie. ln quelle in basso, più profonde, Bernini colloca quattro statue gigantesche; ne esegue l una lui stesso
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prospetta al Bernini. Prima di affrontarlo progetta i due campanili laterali alla facciata: progetto già del Maderno, che a sua volta l’aveva ripreso dal
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prospettica: come quella, per esempio, che si vede nell’Eliodoro cacciato dal tempio, di Raffaello. Il Bernini non si limita a uniformare l’allineamento
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Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo
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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via
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, lo «respira» coni larghi strombi delle finestre dell’ultimo piano. Il Bernini gioca allo scambio delle tipologie: è palazzo e villa, così come la
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, restauri. Bernini vorrebbe poter modellare tutta la città con le sue mani, come fosse un’immensa scultura. Le chiese progettate nella sua maturità
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Scorre in tutta l'opera del Bernini, scendendo dalle remote fonti ellenistiche alla più commossa e cristiana ispirazione del Correggio, una vena
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FRANCESCO BORROMINI (1599-1667) è il grande avversario del Bernini; con la propria opera ne contesta, punto per punto, la poetica universalistica. E
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Per il Borromini è ricerca, tensione, rifiuto del mondo, volontà di trascenderlo. Il Bernini si esprime per larghi discorsi allegorici, mira alla
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Non meno del Bernini, il Borromini si pone problemi ambientali, urbanistici; ma non si preoccupa affatto dell’aspetto rappresentativo, monumentale
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: lo stesso Bernini attraversa un periodo «classicista», mentre Borromini si forma addirittura nel cantiere vaticano, collaborando con il Bernini all
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funebri o festivi, canonizzazioni, quarantore, di cui non disdegnano farsi registi architetti celebri quali Bernini, Pietro da Cortona, Rainaldi
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La scultura romana del Seicento e naturalmente dominata dal Bernini, nella cui bottega, che si aggiudica le commissioni più importanti, lavorano
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Dopo l'ultimo grande contrasto di idee, quello tra il Bernini e il Borromini, l’arte si ritira dai grandi problemi e si restringe nei proprii, quelli
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Bernini a Rosso.
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Dirò – se non avrò allora cambiato opinione- che se Bernini avesse avuto genio, ciò che gli nego, non avrebbe infine dovuto riescire lontano dagli
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Ho già detto di passata perché non si può pretender nulla da Bernini; varrebbe la pena di cercare più tardi se non fosse per fermarci a Rosso che per
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Bernini vi convincereste che la sua morale è quella della «cruche cassée», di Greuze! È ancora, del resto, in vista di una concezione totalmente etica
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Certo è facile preparare al neoclassicismo riprendendo, come fa il Nicodemi, la tesi errata che il Bernini sia un classicista; e più tardi
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Allora il M. avrebbe evitato di credere che la differenza essenziale tra Michelangelo e Bernini potesse consistere nell’avere il primo: desiderato
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Santuario della Misericordia, un grande asterisco per l'altare che non è del Bernini, e il quadro più bello, quello del Borgianni, che pure le vecchie
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Non son forse di questa risma notizie come quelle che assegnano al Bernini la collegiata di San Giovanni Battista a Finalmarina, o a Caravaggio certi
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XVII secolo». Bernini infatti «segue quasi totalmente l'orma michelangiolesca nell'arte funeraria».
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Così apparirà finalmente che l'apparizione di Bernini è molto più, per così dire, inevitabile e naturale che quella di Caravaggio.
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pittoresca da Bernini a... Victor Hugo non sia stata che una ferace improvvisazione romantica, e invece, figuriamoci, Focillon voleva soltanto, e c'è
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), della S. Cecilia del Maderna e del padre di Bernini. (Notiamo che a proposito della Barcaccia il Bergner cita il «Diario Romano» di Velazquez che, come
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parrucche. È roba da un Borromini — lasciamo indietro il Bernini, ch’è troppo grande — da un Borromini rifatto artificialmente: lo sforzo di uno sforzo
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