’immagine poiché per questa via si evita la corrispondenza rigida dell’immagine a un significato fisso (p. e.: una bella donna è una bella donna, ma anche la
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concepita come un oggetto, un arredo, un reliquario; è collocata all’estremità della strada, rompendo a bella posta la simmetria del quadrivio delle
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loro tempo, e si chiudono in un isolamento che diventerà ben presto provincialismo. Sfugge al destino dei suoi conterranei l’incisore STEFANO DELLA BELLA
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Skopas (o di Michelangiolo), ma la «bella natura» e la «vera carne» di Fidia e di Prassitele, l’amore «naturale » pagano che sublimandosi evolve nell’amore
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