la bella fama di un pittore veneziano, Antonio Zona. Pochi quadri moderni sono degni di stare accanto alla sua gran tela, che si ammira nella
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, Buona parte delle sue qualità pittoriche viene dalla soda e bella cultura del suo spirito: la quale cultura non è meno necessaria al pittore di cose
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chi, oscuro ieri, mette fuori un’opera bella, è certo di trovarsi intorno un coro di artisti invidiosi — l’invidia, per chi n’è l’oggetto, è una
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come a bioccoli o a fiocchi. Non si poteva dire nè bella, nè buona; certi toni della figura, la quale staccava in bruno sul cielo, erano vuoti, spiacenti
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alto grido di ammirazione e correre a Roma da tutti i paesi gli antiquarii e gli artisti; con quell’opera, che Plinio diceva la più bella fra tutte
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quale, nell’abbracciare, come fa, in un unico amore verità e classicismo, avrebbe saputo riprodurci splendidamente la forza e la grazia della natura bella.
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quella bella e spesso, pur troppo! poco olezzante acqua verde. E talvolta gli edili riescono a fare cosa che giovi al pubblico senza sciupare Venezia
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secondaria un’opera fatta bene. Per esempio, l’interno della Madonna dell’Orto, una bella chiesa veneziana del Trecento, già qualche anno addietro rimessa
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questa sua sinistra determinazione non si fosse veduta dipinta nel suo ritratto. La bella fronte spaziosa è corrugata, le ciglia sono aggrottate, gli
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La testa, le spalle, il girare del torso, de’ fianchi, delle gambe, ogni parte s’accorda in bella e naturale composizione; anzi c’è qualche veduta
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’ultimo, se ne sazia e la abbandona senza rammarico, senza rimembranza. Amante caldissimo, sinché ha Ottenuto i favori della sua bella, poi, come Don
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cartella sotto la finestra, quand’ecco la cartella, cadendo, le gira le pieghe dell’abito così da farne nascere una bella e curiosa linea di figura. Il
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giova al carattere della città, mostrando sparuto, è vero, e pure abbastanza evidente il riverbero di una sua bella epoca già molto lontana. Siete
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comincia con i vasi etruschi, dove le figurette rosse e gialle si atteggiano in bella processione sul fondo nero, o le nere sul fondo rosso e sul giallo
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A Capo di Monte è altra cosa. Ecco sopra un immenso vassoio una bella nave senz’alberi, e Trittoni che portano sulle spalle conchiglie, e Nereidi che
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insofferenza della disciplina e dell’autorità. E non ostante il Ginori ha saputo dare una bella unità alla sua fabbrica, e il Salviati l’ha saputa dare anche più
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di fuori e vendono al di fuori, gli altri artisti veneziani, anche quelli che hanno una bella fama ed ebbero gloriosi principii, s’infemminiscono» Non
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nebbiose di filosofia astratta sieno coltivate con passione, è la bella terra meridionale, tutta luce e serenità. Que’ Napoletani hanno la benedizione di
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; e allora, o l’opera è stata cagione del nostro commovimento, e ci continua a parere efficace e bella; o ne è stata mezza cagione e mezza occasione, e
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Bisognerebbe insomma che, uscendo da una Esposizione, la memoria ricantasse certi quadri e certe statue, come fa della bella musica. La linea di una
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trattiene alla bella onda chiara come argento, e considera nell’acqua l’armonia del proprio corpo, e si compiace degli ampii rami, che gli coronano il
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, invitandosi a desinare, si canzonarono a vicenda con uguale astuzia, è da sperare che i due giovani pittori, mossi da bella emulazione, si combattano
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’Hayez, il venerando, e il vecchio Sangiorgio, e un rispettabile scrittore di storia d’arte, e due giovani artisti di bella mente e di bel nome; ma non s
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Salvatore, è piena di finezza come d’uomo che sa di dire una bella cosa, la quale farà un gran colpo sugli uditori, ma è anche trattenuto per un istante dal
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perfetta guida che possa avere e miglior timone si è la trionfal porta — sentite bella frase — la trionfai porta del ritrarre di naturale. Ma il Cennini
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Italia e fuori d’Italia. La statuaria più bella d’ogni età e d’ogni paese è quella appunto che abbraccia la sorella maggiore. Da sè lo scarpello o si
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noioso: gli è già molto che io vi mostri la cortesia di serbarne la misura nell’altezza; quanto al resto ve la darò bella, e vi basti». E gli architetti
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Della severa scultura gotica, la quale si ammira nelle cattedrali di Chartres, di Amiens, di Reims; di Parigi, nella bella fontana di Nurimberga
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fantasticando e perdendo le ore, mentre costì d’accanto v’è tanta bella e utile materia di studio, che non troverò forse mai più sulla terra. E ci si
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sfacciata menzogna. È bella: ha tutti i vezzi, tutti i modi di seduzione. Ora si veste con la semplicità di una santa, ora con i fronzoli di una
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Hanno tentato dal più al meno in tutti i tempi di persuadere all’una che, per diventare più bella e più singolare, doveva rubare all'altra certe
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. C’era dunque « un povero ciabattiere, il quale era uomo di santa vita, e l’occhio ch’egli aveva meno perdè, che calzando una bella cristiana gli
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statuarii di genio nuovo. Il loro animo si avvezza ad una certa nobiltà di sentire; il loro occhio si esercita a vedere l’armonia e la bella sanità
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ragionare di lui. Cose oneste, grandiose di una grandiosità fredda e scipita. La scultura vecchia delle cattedrali gotiche, meno bella di quel che
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accompagnare con quattro galee veneziane la bella Cornaro a Famagosta. Molte fanciulle in ricche vesti le presentano magnifici doni, e menestrelli suonano
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, appoggiando il ventaglio orizzontale sul fronte: tipo da sgualdrinuccia, non bella. Guanti lunghi a quattro bottoni. Abito di un giallo chiaro
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la più bella, opera di statuaria, quella di un artista affatto ignoto sinora, il D’Orsi.
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al fianco. Bella donna questa Indipendenza; e pianta bene le gambe; e s’agita con ardire robusto; ed è panneggiata sulle ginocchia con pieghe
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, lunga, soave. La cosa, confessiamo, che più ci adesca in questa bella processione, è la finezza sovrana e insuperabile di quelle due tinte flebili.
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ha la bella gloria di avere, sebbene burlevolmente, indicate agli artisti.
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atti della sua politica liberale, ingegnosa, animosa, che la storia ci spiega, e di cui la nostra bella patria è monumento immortale. — Cavour col
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sia mai uscita dalla sua forma di gesso per trasformarsi in bronzo od in marmo, è, al nostro parere, la più bella fra le molte e colossali e pompose
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concetto in una forma, che sia bella in sè, può riescire senza stile, quando la rispondenza dell’oggetto visibile con l’idea non sia intima, viscerale; e una
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Flora tutta inghirlandata di rose, che un putto nudo, monello impertinente, si diletta a sfogliare; e la bella donna ne soffre, e langue come se la
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bicipiti. Questo accapigliarsi delle arti sorelle, l’una magra stecchita, immagine della serva cenciosa, l’altra bella e tronfia, che mette il piede
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, chi non lo sa? ebbe la sua bella parte d’italiano; e il Direttore della I. R. Polizia scriveva con ragione in Venezia al Tribunale criminale, come l
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Questa condizione di cose fa che per la scultura sia bella e in atto quest’oggi la grande speranza dei nemici delle Accademie: la bottega. Lo
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oramai che a qualcuno tocchi la bella fatica di dipingere dei grandi freschi, o di torcersi il collo ornando di figure i soffitti e le vôlte: tutta la
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: non ebbe amori, non passioni fervide: come uomo era sbiadito. Parlando di lui tornano sempre alle labbra le parole bellezza e perfezione. Era di bella
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