in una camera, dalla cui unica finestrella un largo fascio di luce entrando batte proprio sulla palla. Una metà della palla, quella verso la finestra
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nessuna se n’è trovata che sia senza eccezione. Così fu proposta la lunghezza del pendolo che batte i secondi, ma essendo questa diversa nelle diverse
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prosciugato nel 1859 ad opera dell’architetto Alessandro Manetti. Come fisico si batté per la teoria atomistica e a favore della teoria corpuscolare della
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I rivoluzionari presero in esame l’idea del pendolo che batte il secondo ma dovettero scartarla quando ci si accorse che la sua lunghezza varia
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. Teorico del riferimento alla Natura era stato l’ingegnere italiano Tito Livio Burattini, che nel 1699 aveva proposto la lunghezza del pendolo che batte il
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buon umore. Nominato presidente della Commissione per la definizione del metro e delle nuove unità di misura, si batté per il sistema decimale. Contro
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