inquisitori, si divertirono a trucidare quegli infelici nostri compagni a colpi di baionetta e col calcio dei fucili.
baionetta o la scimitarra bagnate da lui tante volte nel sangue innocente, siano armi più nobili d’un pugnale immerso nel petto d’un assassino o confitto in
baionetta in canna, e a passo di carica invadeva la via principale della città, ove ancora si trovavano viterbesi festanti. Un delegato di polizia
truppa guidata dal delegato avesse dato tempo a riflessioni e non fosse venuta caricando impetuosamente alla baionetta la parte italiana. Contro