abituali di un pranzo, questi appuntamenti prevedono uova e salsicce, bacon fritto, pane tostato, formaggi, caffè e latte, spremute, torte salate, pesce
Pagina 113
che comincia con un succo di frutta e continua con corn flakes, uova (cotte in vari modi), salsicce, bacon, tè o caffelatte, pane con burro e marmellata
Pagina 64
Volto. Ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon”. Sia l’uno che l’altra affrontano nell’epoca moderna, vale a dire dal Cinquecento ai giorni nostri
Pagina 42
Sul versante figurativo, ecco invece la carne tumefatta, il grugno ottuso e scimmiesco, le gambe possenti ma sfasciate in cui Francis Bacon ha
Pagina 74
Questo è l’uomo a noi contemporaneo, dice Bacon. Un essere artificiale, un “replicante”, è l’uomo del futuro, dice Ridley Scott in Blade Runner, che
Pagina 74
L’estrema conseguenza è la dissoluzione dell’immagine, tipica nell’opera di Francis Bacon che arriva a corrompere e trasfigurare i volti dei suoi
Pagina 184
per figure alla base della Crocefissione (1944) di Francis Bacon non dista molto, anzi è ispirato, dai polittici medievali con il Cristo in croce
Pagina 105
Pompidou di Parigi; di Francis Bacon, che è stata trasportata in blocco da Londra a Dublino, città natale dell’artista, e che ci mostra un accumulo
Pagina 16
Martini con la retorica del monumento. In pittura, torniamo a Francis Bacon, Graham Sutherland e Lucian Freud, che hanno lacerato il corpo umano fino a
Pagina 27
Insomma, se crediamo a Bacon, noi critici non aiutiamo a risolvere alcun tipo di diffidenza. Incassato lo schiaffo, procediamo.
Pagina 96
critici sbagliano spesso. Francis Bacon racconta allo scrittore William Burroughs, in un’intervista citata dal «Guardian» il 2 maggio 1992: Non so se in
Pagina 96
antologica. In quello stesso anno, vicino alle riproposte neo-surrealiste di Bacon, e di Sutherland nel padiglione della Gran Bretagna, vedemmo nel
Pagina 181
maestro inglese contemporaneo Francis Bacon, esposta al Museo Civico di arte moderna di Torino. È l’opera di uno dei pochi della generazione «dopo
Pagina 199
Scrive tra l’altro Cariuccio che l’opera di Bacon non porta messaggi perentori, non è in se stessa profetica, non esprime un giudizio, non fa denunce
Pagina 200
I personaggi di Bacon sono tutti stati d’animo figurati, sono simboli allo stato sensibile della sua angoscia di vivere. Posizione, questa del grande
Pagina 201
in tutta l’arte di Bacon una continua emergenza, un non mai scongiurato pericolo, di cui la guerra di ieri può essere stata un simbolo, ma né ieri
Pagina 201
Nel primo gruppo delle opere di Bacon, si nota un indugio anche stilistico verso modi romantici (chiaroscuri accentuati, presenza del vero
Pagina 202
Bacon — che per otto anni non dipinse — dopo i primi avvii originali dal 1930 al 1949; quello di mezzo, dal 1950 al 1957; e l’ultimo, che va dal 1957 ad
Pagina 202
A mano a mano che l’arte di Francis Bacon tocca il 1950, la pittura sua si fa epidermica, quanto a stesura. Qui il punto di confluenza tra fatto
Pagina 203
assumono una corposità stavolta ben diversa da quella delle tipiche campiture, o spazi senz'aria, di Bacon.
Pagina 203
clima stilistico che avrà i suoi frutti dopo il 1957, ma che già si avverte al profondo della coscienza di Bacon: qui il Kokoschka animalista del 1908-10
Pagina 204
Il terzo ed ultimo periodo della pittura di Bacon, dal 1957 ad oggi, è, a nostro avviso, il più alto e riassuntivo. Il pittore compie a ritroso un
Pagina 205
Nella maturità dell’arte di Bacon appare finalmente la donna; ma non già come un modo di sciogliere la sua solitudine; piuttosto di meditarla e quasi
Pagina 206
, «oggettiva», resta legata, come in Ben Shahn (ma in un modo più analogico per le suggestioni surrealiste, come in Bacon) al quadro umanistico dell
Pagina 223
macchine spaziali — macchine spaziali che richiamano quelle di Bacon — anche un naso pinocchiesco, a me non sembra che quel naso possa dare la misura
Pagina 224
simile attenzione risalgono a due notevoli ma opposte personalità, Francis Bacon ed Eduardo Paolozzi. Fra il 1949 e il 1951 Bacon si era servito di
Pagina 185
l’influenza di Bacon, che si traduce ancora, come già in Blake, nell’impegno di restituire risonanza umana ed esistenziale alle immagini correnti. Di
Pagina 187
poi Francis Bacon e Alberto Giacometti, e, soprattutto, conobbi Lucian Freud e Antonio López García. E da allora, quasi quarant’anni fa, che ho una
Pagina 71
’è stato in Picasso, poi si è riprodotto faticosamente in Francis Bacon, per esaurirsi infine, dopo una sintesi epica, nella Pop art, in López García
Pagina 87
Bacon
Pagina 101
Accanto, anche se in antitesi con quella di Dubuffet, dobbiamo ricordare qui l’opera di Francis Bacon, da molti considerato come il massimo
Pagina 101
Di Ron Underwood con Kevin Bacon e Fred Ward. Un paese ai confini del deserto e delle montagne del Nevada viene stretto d'assedio da giganteschi
fino ai grumi umani, più impietosi epperò più rutilanti, d'un Soutine o d'un Bacon.