L'Ersilia Belloro era sola al mondo, senza mamma, senza babbo, senza fratellini, senza cuginette. Erano tutti morti nel terribile terremoto che aveva
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dolore per il suo babbo e per la sua mamma!
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Lucio e la Maria non stavano piú nella pelle. Il babbo li aveva condotti proprio vicino alla porta d'uscita della stazione. Così erano riusciti a
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I. Che sí fà? Il giorno dopo era il compleanno del babbo. - Che si fa - chiese la Maria a Lucio. - Portiamogli un bel mazzo di fiori - propose Lucio
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II. La lettera di Lucio e della Maria. Carissimo babbo, Finalmente quest'anno sappiamo scrivere. Possiamo farti gli auguri anche per lettera. Tu sei
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belli! La Maria colse molte viole mammole. E i fiori e la lettera furono messi sullo scrittoio del babbo.
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IV. Il babbo. Il signor Guglielmo gradì molto la letterina e il pensiero gentile dei suoi figliolini. Li baciò con affetto e disse loro: - Grazie
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I. Il babbo scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno la Lisetta e la Bettina, due buone e care sorelle, ricevettero da Parigi, una città lontana
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. . . . . » 39 Alla mamma (poesia). . . » 40 Un pensiero gentile . . . » 41 Il vento . . . . . » ivi Esso vola. . . . . . » 42 Il compleanno del babbo. I
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da banchi. Il babbo aveva dato una bella lavagnetta e il gesso. i banchi Mancavano i cartelloni con le illustrazioni di animali e di piante. V'erano in
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tre quarti d'ora, era vinta! Il babbo acconsentiva. «Bisogna però interrogare la parte interessata - disse il signor Borrelli. E soggiunse sornionamente
, non calcola ... Sissignore! È un'infamia, ma è cosí! Ed ecco in che modo oggi mi trovo babbo di un figlio che non è mio e non so di chi sia! Mi ha
tutto buio. Maria; udendo i passi del babbo, s'era alzata e socchiudendo la porta sporgeva la bocca per essere baciata. Sei stato eletto, babbo? Sì
domandò a Franco : Dimmi, zio, sei duca tu? Sì, piccina, sono duca d'Astura. - E il babbo non è duca? 0157 - No; io, come maggiore, ho diritto a quei
amavano. 0139 Maria saliva le scale portando al babbo la borsa da viaggio, per non staccarsi da lui; Velleda invitò il duca, il Lo Carmine e il Varvaro
vederlo meglio, gli disse: Sai, zio -Franco, tu non somigli al babbo, egli è forte e tu sei delicato; tu non ridi e non mi guardi come lui. Franco sorrise
passare il tempo. Tu scherzi, babbo, a te il tempo manca sempre. Lo zio Franco, invece, non sa mai che cosa farne. Dimmi, babbo, tutti i duchi sono così
zio ti parla di queste sciocchezze devi rispondergli che tu non hai bisogno di titoli, perché ti basta il nome onorato del babbo. Me lo prometti
nascondere il suo dolore neppure alla bambina, la quale gli si gettò al collo e gli disse: Babbo, ti senti male? No, cara, va' a dormire e riposa
è buffo quel vostro amico! Ti pare, zio Franco? Io non me n'ero mai accorta, è tanto buono e vuol tanto bene al babbo. La signora Velleda non ti ha
qualcosa superiore al mondo e alla condiscendenza di un vile, qualcosa che deve imporci l'antico riserbo? Babbo, che vuoi dire? - domandò la bambina
sentito due manine che gli cingevano il collo e una bocca che si posava sulla sua. Babbo, stamane sono io che ti vengo a destare con un bacio, - disse
madre, il babbo lasciò Roma e mio fratello rimase in casa del duca; noi ci stabilimmo a Castelvetrano. Mio padre continuò a farmi studiare i classici
le labbra e dette a Velleda una guardata bieca. Maria; per consolarla del rifiuto sofferto, le disse sottovoce : Quando il babbo sarà tornato, allora
- chino un letto. In quel letto dormiva Mi- seria. Sognava e chiamava la mamma, il babbo e i fratellini. Il Manovale se la prese in collo, l'av- volse
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l'im- boccatura della buia caverna, e giù a pre- cipizio per gli scogli. Essi giunsero a casa pieni di spavento. La barca del babbo tor- nava appunto in
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C'era una volta una bambina, che non aveva nè fratelli nè sorelle, nè babbo nè mamma. Stava con una nonna vecchia vec- chia, che non faceva altro che
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babbo e la mamma distribuirono loro doni, consistenti in soldatini di stagno e in focacce, ne fecero parte al compagno, che il loro fratello maggiore
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di morire chiamò d'intorno a sè le tre bambine, e le volle benedire a una a una. Disse alla più piccina: - Quando tornerà il babbo, digli che sono
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