delle code ordinarie rispetto al Sole. Ma la difficoltà più grande che si oppone all’ipotesi dell’azione di un pianeta sta in questo: che se le
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’azione direttrice dell’incurvamento, certo è che la sede di questa azione (probabilmente il nucleo) conservò sempre a un di presso il medesimo
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L’azione direttrice dell’incurvamento non sembra possa cercarsi altrove, che in una forte potenza espansiva operante secondo una direzione facente
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azione delle cause, che hanno operato sul nucleo per la produzione delle medesime. Esaminando in modo comparativo lo stato delle code e lo stato
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raggio rettore. Abbandonando anche la poco probabile idea di un’azione dei pianeti, abbiamo più sopra espresso come opinione più plausibile, che la
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. Di questa ricerca ho promesso la continuazione, la quale il lettore troverà nelle presenti discussioni sulla Cometa 1862 III., che la sola azione del
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Per qualche tempo ho creduto, che potesse esser cercata in un mezzo resistente diffuso nello spazio. È infatti agevole dimostrare, che se l’azione di
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L’idea più probabile che qui si presenta per spiegare la difficoltà, è quella di un'azione
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Io dico che è impossibile spiegare questo effetto colla sola combinazione di una impulsione iniziale e della repulsione relativa. Infatti l’azione
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invece di espandersi, pare si vada assottigliando in punta, è necessario ammettere l’azione di una coda sopra l’altra. Io credo adunque, che la
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5.° Finalmente l’azione repellente si manifesta non solo fra il Sole e le code, ma anche fra le particelle di cui le code sono composte, come poc
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