ciò era molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché era piccola. Spesso pensava a Rosetta e a
paraletteratura-ragazzi
anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa
paraletteratura-ragazzi
Tutte le mattine la tromba suonava e svegliava i soldati del Re. Il Re si chiamava Alcibiade I, e aveva, naturalmente, il manto rosso col bordo di
paraletteratura-ragazzi
Questo negro era piú piccolo dei negri veri, e fatto di legno; aveva un ciuffetto di lana nera in testa, e due begli occhi di porcellana bianca. Il
paraletteratura-ragazzi
generali. Uno strano ragazzetto con un ciuffo rosso correva in bicicletta su e giú per un mappamondo e aveva una faccia molto seria. Una bambina piú
paraletteratura-ragazzi
Quei due signori che passeggiavano impettiti erano Piuma e Massimo. Piuma era piú piccolo e piú leggero, e il vestito che aveva addosso gli era
paraletteratura-ragazzi
, ma pensava che quel viaggio l'aveva stancato, e quel bitorzolo sul naso gli faceva male. Pensava alla sua casa col terrazzo sul tetto, e a tante
paraletteratura-ragazzi
Pagina 103
mai dunque fa chicchirichí? Ma chi? Ma chi? — Insomma, fu un vero divertimento. La mamma aveva portato anche una collana di castagne secche e una
paraletteratura-ragazzi
Pagina 104
- Sí, - fece Bellissima. Caterí andò ad aprire, ma era il vento che aveva voluto fare uno scherzo. - Sei una sciocca, Bellissima, - disse Caterí
paraletteratura-ragazzi
Pagina 14
— Sono lo Stracciarolo, per servirvi, — disse l'ornino che aveva bussato alla porta, levandosi il cappello. Aveva una lunga barba, e un vestito tutto
paraletteratura-ragazzi
Pagina 17
non era ancora Rosetta. Era Tit, questa volta, il quale viene sempre da lontano, e, vedendo quel lume, aveva bussato. Aveva preso molta pioggia; aveva
paraletteratura-ragazzi
Pagina 19
è? È proprio tanto bella? — Oh, Tit, non chiederlo! Era la bambola piú carina del mondo. Aveva dei begli occhiettini di filo rosso e i capelli tutti
paraletteratura-ragazzi
Pagina 20
nel tronco della Vecchia Quercia. Era un gufo molto gentile e freddoloso e aveva gli occhiali. Il suo berretto era rosso e bianco. Fu una vera
paraletteratura-ragazzi
Pagina 24
aveva sentito e si voltò: — Mi chiamo Tit, — disse con orgoglio. L'impiegato lo guardò con meraviglia, e si confuse. La Vecchia Quercia sorrise
paraletteratura-ragazzi
Pagina 25
Tit. — Io conosco i topi neri, ho combattuto con loro, e so che sono ferocissimi. Una volta ne vidi uno che aveva infilzato diciotto topi bianchi in uno
paraletteratura-ragazzi
Pagina 27
avrebbero voluto portare i suoi bagagli, ma egli non ne aveva e a nessuno volle cedere la trombetta d'argento, nemmeno per un minuto. Caterina lo seguiva
paraletteratura-ragazzi
Pagina 29
Caterina era stanca e aveva voglia di dormire: — Buona notte, Tit. Invece non poté dormire. Da una finestra aperta entrava un raggio di luna e il
paraletteratura-ragazzi
Pagina 31
orgoglioso d'esser lui, e forse aveva dimenticato la presenza di Caterí. Egli si era alzato in piedi, mentre la carrozza correva, e guardava fuori con aria
paraletteratura-ragazzi
Pagina 32
Era la festa della Signora del Pineto. Ella aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per le spalle e i
paraletteratura-ragazzi
Pagina 34
Era presente anche la Regina delle Fate che parlava di una nuova servetta che aveva da poco assunta nel suo palazzo: — Si chiama Grigia, — diceva
paraletteratura-ragazzi
Pagina 36
La Signora del Pineto aveva cantato proprio bene, e tutti si felicitarono con lei. Ma alcune dissero: — Che boria! — e non le rivolsero neppure la
paraletteratura-ragazzi
Pagina 37
. Pic non avanzò il pugnale e si grattò la testa guardando i suoi compagni. Si vedeva che aveva paura della vendetta del bosco. — Io non sono venuto per
paraletteratura-ragazzi
Pagina 41
topi neri, e guardavano curiosamente Tit, che taceva. I suoi capelli parevano bianchi sotto la luna, ed egli aveva forse dimenticato la presenza di
paraletteratura-ragazzi
Pagina 45
Pensate, dopo tanti giorni, Tit aveva finalmente riaperto gli occhi! Caterí inciampò nella vesta, dalla sorpresa, e una mosca che abitava là sul
paraletteratura-ragazzi
Pagina 49
Principessa delle Querce, — disse Tit a voce bassa. Caterí non aggiunse nulla. Aveva osservato che la voce di Tit tremava nel dire quel nome. Egli
paraletteratura-ragazzi
Pagina 50
straordinario che aveva compiuto con Tit. Ella andò a guardare anche la casa di Rosetta; sulla porta era scritto: Signora Rosetta in una targa di ottone lucido
paraletteratura-ragazzi
Pagina 55
omone grosso grosso, coperto di un turbante azzurro, e aveva gli occhi buoni; il suo vestito era di seta bianca e azzurra a liste d'oro. Portava
paraletteratura-ragazzi
Pagina 57
qualche cosa di piú di un occhio e di una ciabatta? Coraggio, Grigia. Grigia si avanzò, nascondendosi la faccia. Aveva il solito grembiule grigio e il
paraletteratura-ragazzi
Pagina 61
, signora! — e cominciò a traballare per la gioia, — io credo che... — e lentamente allontanò le mani dal viso di Grigia; questa aveva i capelli e gli
paraletteratura-ragazzi
Pagina 62
Rosetta se ne stava seduta con le mani in grembo dinanzi alla soglia di casa, e aveva due lagrime negli occhi, quando vide un'automobilina rossa
paraletteratura-ragazzi
Pagina 67
Doveva essere nata da poco tempo, perché era circa della statura di Bellissima; aveva un grembiule bianco con un bavero d'oro e una reticella d'oro
paraletteratura-ragazzi
Pagina 69
bellissima Principessa. Ma prima molto gentilmente volle fare una suonatina sulla chitarretta che aveva al collo. La canzone diceva:
paraletteratura-ragazzi
Pagina 70
soffio di vento che gli fece sventolare i capelli, e Caterina non gli aveva mai visto negli occhi due luci cosí gloriose. Caterina stese le braccia
paraletteratura-ragazzi
Pagina 70
aspettò la visita di Tit; ella si mise per l'occasione il nastrino celeste con una perla che Bellissima aveva scelto nella valigia del Mercante, e che
paraletteratura-ragazzi
Pagina 72
trombetta d'argento? Oh, mi dimenticavo. Una volta, suonò. Suonò tanto piano che la udí soltanto Caterinuccia che la teneva sotto il cuscino. Aveva
paraletteratura-ragazzi
Pagina 73
che porterai a spasso il mio canino. — Quanto mi dà? — Un soldo al giorno. — Sta bene. Allora la Marchesa chiamò il canino, e questo venne. Aveva un
paraletteratura-ragazzi
Pagina 79
era andata, e specialmente alla signorina Alberelli, che era fatta di un bel legno bianco e si chiamava cosí perché aveva un albero ricamato sul vestito
paraletteratura-ragazzi
Pagina 81
cucchiaino d'oro che aveva in mano e piagnucolò: — Non lo faccio piú! Non lo faccio piú! E poi volle raccontare tutta la storia vera, mentre Massimo, a ogni
paraletteratura-ragazzi
Pagina 93
vide una sull'uscio di una brutta capanna, che raccoglieva prezzemolo e carote. Aveva due trecce nere né corte né lunghe, il grembiule, gli zoccoli
paraletteratura-ragazzi
Pagina 99
raccomando, voglio una storia originale, senza luoghi comuni. lo ho inventato una storia che parlava di un bambino muto che aveva un cane parlante. Il bambino
paraletteratura-ragazzi
, un'amica del signor Spilorci gli ha regalato un portafoglio di pelle nera, dimenticando che aveva fama di avaro. - Incredibile! Che cattivo gusto! - E la
paraletteratura-ragazzi
sorridendo. - Cosa? - Grazie. In arabo. A questo punto Maristella si è messa a masticare la cicca che aveva in bocca con aria meditabonda. Poi, a sorpresa
paraletteratura-ragazzi