"Be', come poesia, non c'è malaccio..." disse il Viceré. "Questo è soltanto il titolo... Ora sentite il resto..." Giovanna che aveva i suoi guanti
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Il disgraziato Viceré incalzato implacabilmente da Giovanna aveva oramai raggiunto il muro e con la mano sinistra dietro la schiena stava cercando
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genitori Rita e Nello, sedevano accosto, sfogliando un grosso libro, che la mamma aveva regalato loro perchè anche durante la ricreazione imparassero
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, secco allampanato e col muso aguzzo, che annusandolo l' aveva toccato co' baffi ispidi. Si guardarono tutti
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vento; non aveva più sangue nelle vene. E correva, correva come un pazzo, verso il portone che dava nel giardino. Ma gli pareva, per quanto il suo passo
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lei. Tutti si portarono molto bene, e non insudiciarono nulla, perchè Dodò aveva minacciato di non seguitare il racconto, se i topini mancavano alle
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' era fatta una cuccia di giornali vecchi, dove andava a sonnecchiare dopo la colazione fino all' ora del pranzo. Fin da' primi giorni aveva dimostrato
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- Bravo Dodò! - esclamava il conte, mentre la Rita e Nello, vedendo quell' armeggìo, si tenevano i fianchi dal ridere. Forse un solo vizio aveva Dodò
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Aveva cantato a bassa voce, guardando la collina. Poi ripeté la strofa, piú lentamente, toccandosi occhi, naso, bocca, orecchie. Poi piú velocemente
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Sta zitto, Lico! - Sta zitto, Lico! - gridò il vecchio pastore - Fu molti anni or sono, quando il mio Martino aveva appena dieci anni. Era dicembre e
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È forse un sogno? Il signor Goffredo aveva ascoltato con interesse l'avventura, poi, non dobbiamo nasconderlo, chiese con incredulità: - È forse un
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Arrivano i nostri amici. Il signor Goffredo aveva pensato con molto buon senso che i ragazzi, sia pure in maniera elementare, dovevano imparare a
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L'ADORAZIONE DEI MAGI. Una nuova stella apparsa in cielo aveva dato avviso ai Magi della nascita del Salvatore; ed essi, per trovarlo, erano venuti
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una schiera di angeli, vicino a quello che aveva portato il grande annuncio; e tutti uniti lodavano Dio dicendo: - Gloria a Dio nel più alto dei cieli e
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i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro ne diede due, a un terzo ne diede uno; insomma, aveva dato a ciascuno secondo la sua capacità. E
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VENEZIA E MILANO INSORGONO CONTRO L'AUSTRIA. L'Austria, invece, non aveva voluto concedere nulla. Anzi il suo dominio era divenuto ancor più
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pericolo? — domandò Sergio al padre. Sergio non aveva detto «un ragazzo zoppo» perchè come voi ricordate, ragazzi, a questo racconto del signor
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, egli aveva abituato il corpo e la mente a superare le più aspre difficoltà. Amantissimo della Patria, era entrato nella «Giovine Italia», e perciò
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Roma per questo fatto era stato tale, che il Papa aveva dovuto abbandonare la città e rifugiarsi presso il Re delle Due Sicilie. I Romani avevano
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spingersi sino alle rive dell'Adriatico ed imbarcarsi. Ma fu scoperto dalle navi da guerra austriache, e costretto a riprender terra. Sua moglie Anita aveva
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giovinetti, ma tutti ugualmente ardevano di entusiasmo e di fede nell'uomo che li aveva chiamati. Dal numero, il nome: i Mille. Partivano in mille contro
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IL REGNO D' ITALIA Quali meravigliosi progressi aveva compiuto, in due anni soltanto, con una rapidità che aveva del miracolo, la causa italiana
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governo di Napoleone III in Francia non voleva sentir parlare di Roma capitale d'Italia, ed aveva preso sotto la sua protezione ciò che rimaneva dello
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L'intervento dell'Italia. Il nostro popolo aveva compreso ch'era giunta l'ora di strappare al giogo austriaco le terre irredente, e con vibrante
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aveva sfuggito la battaglia.
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le potenze alleate, aveva completamente distrutto l'esercito nemico, aveva abbattuto un potente impero secolare, aveva affrettato la resa della
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luogo del supplizio a testa alta, eretto nella fiera figura morì da eroe come da eroe aveva combattuto, e la sua voce non tremò nel lanciare l'ultimo
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La Marcia su Roma: 28 ottobre 1922 Ma il Fascismo ormai non conosceva più ostacoli. Benito Mussolini aveva suscitato in tre anni un movimento
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LA BEFANA. Piena e tornita come una gamba viva era la calza che Valeria, la vispa sorellina di Sergio, aveva la sera del cinque gennaio appesa al
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Sergio, Anselmuccio e Cherubino tesero l'orecchio. Il signor Goffredo aveva capito che si trattava fra quei contadini di una discussione innocente ed
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L'AUTORE DI QUESTA STORIA NON AVEVA VOGLIA DI SCRIVERE IL CAPITOLO XXV E HA PREFERITO TRASCORRERE IL DOLCE POMERIGGIO PRIMAVERILE ACCANTO ALLA
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ciò era molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché era piccola. Spesso pensava a Rosetta e a
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anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa
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- Sí, - fece Bellissima. Caterí andò ad aprire, ma era il vento che aveva voluto fare uno scherzo. - Sei una sciocca, Bellissima, - disse Caterí
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non era ancora Rosetta. Era Tit, questa volta, il quale viene sempre da lontano, e, vedendo quel lume, aveva bussato. Aveva preso molta pioggia; aveva
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Tit. — Io conosco i topi neri, ho combattuto con loro, e so che sono ferocissimi. Una volta ne vidi uno che aveva infilzato diciotto topi bianchi in uno
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Era presente anche la Regina delle Fate che parlava di una nuova servetta che aveva da poco assunta nel suo palazzo: — Si chiama Grigia, — diceva
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bellissima Principessa. Ma prima molto gentilmente volle fare una suonatina sulla chitarretta che aveva al collo. La canzone diceva:
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Férmati lì; aspèttami! - All'altra rampa. - Férmati! E Cuddu lo aveva fatto sgolare prima di fermarsi all'ultima rampa dello stradone. Da don Pietro
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E raccontò quel che aveva visto e udito. Comare Concetta lo prese per un braccio e lo trascinò dentro. - Zitto! - gli raccomandò. - Non dir niente
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LA BANDIERA Lucia ha un amico di cui è molto orgogliosa. L' amicizia è nata così. Durante la guerra, Lucia aveva portato a scuola un paio di e aveva
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LA STORIA DI GIUSEPPE EBREO Ed ecco, ora, la storia di Giuseppe ebreo, buon figliuolo e buon fratello. Giacobbe, gran Patriarca, aveva dodici figli
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, appena l'Angiolo aveva pregato gli animali di aiutare la fuga della Sacra Famiglia, l'asino selvatico si era offerto: - Prendi me. Silvestro però non
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mamma molto povera cui i nemici avevano ucciso il suo unico figliolo. Morto lui, aveva considerato suoi figlioli tutti i soldati combattenti per
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TÌ, TÌRITI, TÌ C' era una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, e largo quanto la palma della mano. Vi avea rizzato un pagliaio e
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Pagina Titolo
IL RACCONTA-FIABE C' era una volta un povero diavolo, che aveva tatto tutti i mestieri e non era riuscito in nessuno. Un giorno gli venne l'idea di
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Pagina Titolo
ticchettio di passi, che aveva destato tante creature, cullavano il dormiveglia e l'avvertivano, chissà come, attraverso gli sportelli della finestra
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La casetta, era ancora lì, piantata solidamente nella calle, come un'antica quercia. Il tempo, patinandola, le aveva conferito un aspetto severo, ma
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nell'acqua, e le pareva di rivedere l'orco barbuto che era passato con la chiatta carica di doghe e aveva minacciato (che fosca luce in quegli occhi che si
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Al tempo dei tempi viveva a Palermo nel suo palazzo un Principe che non aveva nè padre, nè madre, nè fratelli, nè sorelle, nè zii, nè cugini e
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