L'evoluzione
Così assistiamo, verso la fine dell’era Mesozoica alla scomparsa subitanea di un phylum marino, le Ammoniti, che aveva avuto lunga e rigogliosa vita
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degli Agostiniani, lavorando nella quiete del convento di Brünn in Moravia, aveva istituito esperimenti fondamentali, programmati con mirabile chiarezza
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Non era certo sfuggito all’occhio sagace di questo grande naturalista, che aveva minutamente studiato tutte le piante e gli animali ch’era riuscito
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delle sue opere, si rileva che egli aveva una nozione della scala di complessità in cui possono essere ordinati gli esseri viventi. Ecco, ad esempio, che
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Già Linneo, pur nella sua concezione creazionistica, aveva classificato l’uomo fra gli animali, ponendolo fra i Mammiferi, nella classe dei Primati
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Sciences (1849) preferì non pronunciarsi in proposito, soprattutto per non nuocere, con un parere negativo, alla vendita di un libro che il Boucher aveva
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delle gambe dimostravano che aveva la stazione bipede, come l’uomo. Dubois lo chiamò Pithecanthropus (cioè uomo-scimmia) erectus (figg. 42, 43): era
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caratteri umanoidi. Probabilmente camminava in posizione eretta, aveva una capacità cranica di circa 600-700 centimetri cubici. Visse in un periodo che
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, soprattutto la stazione eretta e la dentatura, differisce nettamente dalle attuali scimmie antropomorfe. Aveva una capacità cranica di circa 1000 centimetri
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Alla fine del Settecento v’erano dunque tutte le principali premesse per una teoria dell’evoluzione. Il Buffon, come abbiamo visto, aveva delineato
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Un’altra corrente di pensiero, sviluppatasi verso la fine del Settecento, aveva contribuito al pensiero evoluzionistico con osservazioni e
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Wolfgang Goethe, che per tutta la vita fu un appassionato cultore delle scienze naturali, aveva contribuito a questo concetto con osservazioni
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Lamarck si diede dunque a studiare, a comparare, a classificare quegli Invertebrati in cui Linneo aveva riconosciuto due sole classi: gli Insetti e i
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Ma l’idea che egli aveva concepito non morì né andò dispersa: rimase latente per cinquant’anni, per poi rifiorire vivacemente e dare grande rigoglio
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suoi contemporanei. Le teorie lamarckiane furono apertamente osteggiate dal Cuvier, che nel frattempo aveva conquistato una grande autorità.
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mare - ch’egli non aveva prima conosciuto - gli fornivano in abbondanza. La madre, che aveva amorosamente e rigorosamente curato la sua educazione, gli
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, aveva studiato all’Accademia Carolina presso Stoccarda, e li aveva conosciuto Friedrich Kielmeyer, di lui un po’ più anziano, che in seguito divenne
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aveva insegnato il disegno, ed il giovane corredava le sue osservazioni di fini e precisi disegni, che conservava in un suo Diarium zoologicum
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può considerarsi come il fondatore dell’anatomia comparata. I suoi studi di anatomia degli animali, che aveva cominciato in Normandia, e che continuò
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’«arma dotta«, e che, nelle sue operazioni militari e politiche, aveva sempre mostrato di tenere in gran conto le scienze e gli studi e li aveva
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Fin dal suo arrivo a Parigi il Cuvier mise gli occhi sopra alcune ossa di elefanti fossili che il Buffon aveva acquistato e il Daubenton studiato. Il
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Leonardo, ne aveva intuito la vera natura di resti di animali vissuti in tempi antichissimi, ma al tempo del Cuvier non si era ancora raggiunto l’accordo su
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tipo animale, e dimostrò la successione delle forme animali nei tempi geologici, colui che pure aveva al suo fianco il Lamarck, primo assertore dell
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S’è detto che il Cuvier abbia manifestato una rivalità nei riguardi di Lamarck, che lo abbia perseguitato perché aveva opinioni differenti dalle sue
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in tutto il regno animale - cosa assurda - laddove il Cuvier, come abbiamo visto, aveva riconosciuto quattro piani distinti, che non ammetteva
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, ultimo dei tredici figli, aveva acquistato notevole fama e ricchezza, migliorando i prodotti al punto da renderli famosi in tutto il mondo.
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accingeva a dedicarsi all’esercizio della medicina, che già aveva procurato una notevole agiatezza al padre suo Erasmus, a Derby. La casa in cui si
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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane
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stata oggetto di pubblica discussione, e che uno dei relatori vi aveva riconosciuto un bernoccolo della religione così sviluppato che sarebbe stato
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padre paventava e come sembrava allora probabile. Nel 1831 - aveva ventidue anni - Henslow lo informò che il capitano Fitz-Roy desiderava dividere la
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sperimentando. Durante il viaggio sul Beagle mi aveva molto colpito lo scoprire nella formazione pampeana grandi animali fossili ricoperti da armature
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Il libro di Robert Malthus lo illumina. Il Malthus (1766-1834) aveva pubblicato anonimo nel 1796 un Saggio sui principi della popolazione in cui
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dell'Origine aveva pubblicato, oltre al Diario (1839) del suo viaggio, che incontrò anch’esso grande fortuna, le Osservazioni geologiche (1842-46) che
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che Sir E. Lytton Bulwer pensasse a me quando introdusse in un suo romanzo un professor Long il quale aveva scritto due enormi volumi sulle patelle» .
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Vediamo dunque quali sono gli sviluppi del pensiero di Darwin sull’evoluzione. Egli aveva affermato sostanzialmente: primo, che le specie non sono
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molto dabbene, che viveva del proprio danaro in una sua villa nel Kent, vero è che aveva studiato e meditato più di vent’anni prima di compilare e
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gli occhi. E quindi si fece acuto il problema che aveva macerato il Darwin per venti anni: dare dimostrazioni sufficienti di questo nuovo principio, e
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Lamarck aveva proposto una semplice soluzione al primo quesito: le differenze individuali sono prodotte dall’ambiente, attraverso l’uso e non uso
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edizioni dell’Origine non aveva dato valore al principio lamarckiano della ereditarietà dei caratteri acquisiti, nella edizione definitiva ammette che
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Tuttavia le ricerche del Mendel rimasero completamente ignorate, finché, nell’anno 1900, le leggi ch’egli aveva scoperto vennero riscoperte
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modo completo l’argomento della selezione sessuale, che mi aveva sempre profondamente interessato.
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Thomas Huxley, aveva pubblicato: Il posto dell’uomo nella natura. Un altro libro del Darwin che è connesso con questo problema è L'espressione dei
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Del resto già Thomas Huxley aveva giustamente osservato che occorre liberarsi dalla primitiva concezione che egli felicemente definisce «gladiatoria
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La pubblicazione dell’Origine delle specie, nel 1859, aveva sollevato, come abbiamo detto, aspre critiche, oltre a molti entusiastici consensi.
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Aveva però avuto la fortuna di incontrare un uomo, Thomas Huxley, di sedici anni più giovane di lui, che aveva tutte le qualità oratorie, la
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E in Italia? Fin dai primi decenni del secolo, Franco Andrea Bonelli, professore di storia naturale all’Università di Torino, aveva introdotto, con
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: udite: non ve l’aveva io detto? bravo De Filippi.
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conclusioni negative. Per esempio mozzò la coda, per parecchie generazioni, a topolini neonati, e osservò che nei loro discendenti non si aveva mai, nonché
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Ci si ricordò allora che anche il Darwin aveva conosciuto simili variazioni subitanee e molto intense: gli allevatori gliene avevano parlato; le
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Non quindi le piccole variazioni graduali su cui il Darwin aveva costruito la sua teoria, ma variazioni vistose, che esorbitano dalla normale curva
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