, nè eguali ai primi; per cui non cadendo l’asse (O M) del cono visuale perpendicolarmente sulla superficie D E, si avrà un’immagine molto diversa di
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visibilità, cioè, l’asse (OR e O) del cono visuale, in ambo i casi, cade perpendicolarmente sulla superficie.
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Fig. 10; sia O l’occhio davanti alla superficie B1 C1 ove l'asse (O P) del cono visuale cade perpendicolarmente sulla B1 C1 e ove i raggi visuali O
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’asse (O M) del cono visuale perpendicolarmente sulla DE, l’immagine di quest’ultima sarà molto differente di quella Fig. 12. del primo caso; poichè, qui
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Riassumendo, concludiamo: il disegnatore deve sempre tenere la tavoletta, sulla quale avrà fissata la carta, in quella posizione, in cui l’asse del
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Ammettete ora, che la tavoletta sia adagiata in F C1 di piatto sul tavolino; cadendo, così, l’asse visuale (O C) obliquamente sul disegno, si avrà un
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tavoletta, hanno la medesima posizione rispetto al punto O, perchè in ambo i casi, l’asse del cono visuale vi cade perpendicolarmente; per cui, in questo
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