figura. La retta AL è l’asse principale dello specchio: ed ogni retta che passi pel centro C senza passare pel punto A è un asse secondario.
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tangenti alla superficie curva, per cui, quando un fascio di raggi parallelo all’asse viene ad incontrare uno specchio concavo, la superficie riflettente
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linea, la cui lunghezza dipende dalla diversa apertura dello specchio. Solo quei raggi che cadono vicino all’asse, sopra di un’apertura di 8° a 10
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avanti allo specchio, ma dietro di esso. Ciò succede perchè i raggi riflessi dello specchio sono divergenti relativamente all’asse, epperciò non
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di certe sostanze, come p. e. una lamina di tormalina tagliata parallelamente all’asse, quando la sua sezione principale è parallela al piano di
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Il centro ottico di una lente è un punto C sull’asse della lente (Figura 16). I raggi luminosi, che passano pel centro ottico di una lente, non
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Dicesi asse principale di una lente una linea immaginaria che congiunge i due centri di curvatura delle due superficie.
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Chiamasi foco principale di una lente il punto F (Figura 17), in cui si riuniscono, dopo la rifrazione, i raggi paralleli al suo asse principale. La
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partono dal punto o, si allontanano dall’asse più di quello che facciano i raggi partiti dal punto F, che sappiamo emergere dalla lente paralleli. I
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Se ora si considera posta davanti alla lente la retta A B (Figura 23), egli è chiaro che, se si tira l’asse secondario B b dal punto estremo B, ogni
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, che deriva dalla loro figura sferica, in virtù della quale i soli raggi vicinissimi all’asse possono concorrere sensibilmente in un punto comune. Ciò
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, non è che un punto lucido posto in un piano perpendicolare all’asse della lente; ma se il piano si avanza, o si fa retrocedere, il punto lucido si
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intermedio, ciascuno a ciascuno, lungo l’asse della lente, e secondo l’ordine della loro rifrangibilità.
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2° L’asse di ogni pennello luminoso deve passare per un certo punto determinato;
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1° L’asse di ogni pennello luminoso deve emergere dalla combinazione in una direzione parallela a quella di incidenza;
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3° L’immagine di ogni punto luminoso dell’oggetto deve essere formato al punto in cui l’asse del pennello incontra il parafuoco focusing screen.
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si dice esser buono. In tale stato il raggio di luce, che passa per C (e che io ho chiamato l’asse del pennello) è uno dei raggi che compongono il
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È evidente, che in questa combinazione un piccolo pennello obliquo è incidente escentricamente sulla lente convessa di fronte; che il suo asse, dopo
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l’asse, e formano, dopo la loro emergenza, un cono di raggi, la cui base è hK, ed il cui vertice è in f'. L'angolo in questo vertice f è
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differenza di foco coll’impiegare una camera oscura costruita in modo che il telaio, che porta il vetro spulito, possa inclinarsi verso l’asse dell
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divergono da un punto A, al di sopra del prolungamento dell’asse della camera oscura pp, tagliano quest’asse nell'entrare nella camera oscura, e vanno a
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arresto, che permettesse d’inclinare a volontà il vetro spulito, o la lastra sensibile verso l’asse della camera, e così di poter mettere al suo vero foco
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avvicina all’asse ottico. Una maggior convergenza riceveranno i raggi entrando nel cristallino, e sarà ancor maggiormente accresciuto il loro
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, e da un centro all’altro di esse, ossia dal punto in cui l’asse di un oggettivo viene ad incontrare una immagine al punto dell’altra immagine
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oscure, per esempio nel così detto quinetoscopio, in cui la lente di fronte è tagliata obliquamente al suo asse in una delle sue facce, in modo da
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camere in modo che l’asse di ciascuna concorra verso uno stesso punto prominente dell’oggetto. La convergenza che così si viene a dare alle due
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colle dita per le sue estremità e facendolo girare continuamente intorno al suo asse, quindi, il tubo essendo diventato molle, tirarlo e piegarlo
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di un disco coperto di lettere, e posto in moto rapidissimo attorno al suo asse, ed instantaneamente illuminato con una scintilla elettrica. Il
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sferica, e non piana, e la parte del vetro sensibilizzato, che è sull’asse della lente, essendo più vicina che le parti del vetro distanti dall’asse, ne
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all’asse, per cui dopo una lunghezza assai ristretta si fa subito sentire un divario fortissimo nella nitidezza.
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(a) Pendolo si chiama ogni corpo sospeso ed oscillante intorno ad un asse orizzontale. Il fotografo avendo spesso ricorso a questo istrumento di
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