assalto del venticinque Ottobre giacevano tre feriti in attesa del convoglio che li trasportasse a Terni giunsero i soldati del papa e, degni seguaci degli
all’assalto e per tre volte venne respinto dalla grandine fitta di mitraglia e di palle da carabina che vomitavano i difensori del negromantismo. Chi
segnalarono; ed un assalto che le tenebre della notte coprirono, e che fu degno del più splendido sole. Se ne ricorderanno i mercenari del prete che
amici i quali, non essendovi tempo da perdere giacché i nemici si preparavano ad un nuovo assalto, vollero tosto seguire il provvidenziale consiglio del
Avendo il Principe riconosciuto per relazione di spie più fidate di Gasparo che i liberali trovavansi nel castello preparossi a dargli l’assalto dopo
non cessavano di resistere. Eran le sette pomeridiane, quando rallentati i fuochi degli insorti, una colonna di papalini si accinse all’assalto
importante soffrirono i nostri in quel primo assalto benché respinto: una palla di revolver avea trafitto nel cuore il valoroso Orazio mentre
. L’assalto allora non venne più a lungo differito. Una moltitudine sempre crescente di mercenari e di birri s’avventò sulla barricata del portone e lo
i nostri romani erano tali da sostenere qualunque assalto per ineguale che fosse il numero. Al primo squillo essi gettarono un colpo d’occhio sugli
liberazione. Dopo le nove il prelato, adornata la persona nel modo ch’egli credeva più ricco ed attraente, si accinse all’assalto della fortezza
La liberazione di Manlio e l’assalto di palazzo Corsini avevano spaventato il governo Pontificio. Mentre preparava solenni esequie al cardinale
vergogna, consigliava di marciare subito all’assalto dei briganti. Ma il generale più pacato opinò, che meglio sarebbe stato, muovere all’alba non essendo