arte spontanea efu un Ur-gatto inumidito, un gatto-calce appena partoritoirto di peli a tutte l'arie, bianco in origine, eppureancora vivo e potente
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sognatori, di santi di poeti, Voi dell’arte e dei sogni siete i lucenti fuochi, Voi vivi solamente nel rimpianto dei pochi. Il tempo onde nessuna umana
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rido o se uno slancio d'arte mi trasporta se miro la natura ora risorta a vita nuova, Te sola, del mio cor dominatrice te sola penso, a te freme ogni
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caffé sbadiglia d'arte, per noia e moda, che il nome mio non s'oda, o ch'ei lo insulti io vo'! L'insulto e la calunnia, sposati in un sorriso, non
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bianca e delicata, vorrei sporcarmi al suo nobile petto: l'arte soave sulla lena innata, e sulla forza verserei l'affetto O Polifemo! il gaio mondo
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l'arte congiunge in un sorriso Golgota e gloria; tre di costoro per salir sui monti ove l'Eterno addita ch'è infinita - la via degli orizzonti! E
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pinte da ignoti artefici tra i fregi e le sculture; dell'arte primogenite vive di un soffio appena, ma colla faccia piena d'inenarrabil fè. Erano i
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Chi partìa dalla bella laguna verso il golfo che pari non ha, e dell'arte l'intatta fortuna ricercava alle cento città; chi movea dall'avello di
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dell'arte amori coronati di fiori: siete larve abbaglianti e ingannatrici! O fuggito alle infamie del mondo, vola, vola, ti bea nel sereno, coraggioso
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! Ah, in questa Italia benedetta, l'arte ahimè va male, ahimè va mal, va male!
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- O del mio mesto april rondine cara, vieni a volar nella stanzetta mia, quando l'arte, di amplessi ahi! troppo avara, del disinganno vittima mi
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volo degli anni, sconfitte immagino e disinganni, dopo il divino premio, promesso quel dì che all'Arte ho dato il primo amplesso! Oh come parvemi piana
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Tele antiche, io vi saluto, che dall'arte profumate, qui vivete, come mummie delle razze trapassate!- Ecco appeso alle pareti lungo stuol di
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sui balcon sorridono le matrone galanti, e i giovani eleganti stan pallidi a russar: è questa l'ora; o amabili compagni, è questa l'ora; coll'arte
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ignobile, dell'arte innamorato, perché, campione inutile, lascerò lo steccato? Della prima battaglia è il giorno! io mi ci affido ... ma i versi miei
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crini del bel veglio, pari ad aureola di santo, c'inviteran, come raggi lunari, alla mestizia e al pianto! E noi riparlerem di quando ancora l'Arte
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idoleggiasti l'hanno i tribuni e i liberti; e i liberi davver mutoli stanno d'infingardia coperti. Così nell'Arte!... Oh! eran belli i tuoi tempi, Goethe
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corrente in cui si specchia la ricciuta fanciulla oppur al vecchia che ti guarda ridente. Aneli alla mestizia solitaria per cui l'arte respiri insiem
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che il Nume è la donna. Che l'Arte è la femmina, che il cielo è l'amore, che il lezzo è profluvio, che il fango è splendore! Oh!... Candida, candida la
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Era canuto e amava il crine biondo, la gioventù d'Arte e d'Onor vestita; avea lottato come pochi al mondo, senza odiar mai la vita. Era il pugilatore
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dell'arte. Rammenteresti il dì, quando s'andava passeggiando e sognando in compagnia!... E in tutto e in tutti il tuo pensier trovava la poesia. Riameresti
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siete un'altra volta oggi partite col poeta ch'è morto! Tu l'avevi abbracciato, Arte divina, col più fecondo de' tuoi casti amplessi; tutti i tesori
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; né quel dì che un primo fischio mi trafisse a parte a parte, per scoprirmi all'occhio attonito le voragini dell'Arte; Musa altera - oh! dillo
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