Naviglio e quello della spirale luminosa alla Triennale del 1948 alcuni artisti, prevalentemente nell’area lombarda, cominciarono ad essere attratti dalla
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la sua area d’influenza, ed è per questo che mi limito, qui, a farne i nomi riservando invece qualche maggior precisazione per il gruppo degli
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Sempre nel periodo attorno agli anni cinquanta (e precisamente dal 1948 al 1958) dobbiamo ancora notare la presenza nell’area lombarda d’un altro
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’opera si situa in un’area espressiva dove l’oggetto artistico non pretende di appellarsi per il suo chiarimento a elementi interpretativi estranei a
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quello del comune design, con la differenza che l’oggetto d’uso industriale copre un’area meno frivola e edonistica di quello artistico «fatto in
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«atteggi» ad artista. Significa, piuttosto, che il campo della critica e della saggistica contemporanee deve essere maggiormente esteso nell’area della
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per cui, entro ogni area culturale, si presentano analoghi «modelli» svincolati dal percorso storico, e che vengono a costituire quasi delle costanti
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spagnola e dalla sua «traduzione» in un’area linguistica che ci è congeniale, fa si che il nostro modo di reagire si trovi ad essere del tutto sovvertito
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rovine di Chichen-Itzà, di Uxmal, o San Agustin, che sono lontanissime da quell’area linguistica iberica e cattolica che le circonda e le «traduce» a
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neorealismo e con molta arte accademica del ritratto e del paesaggio), il concettualismo, pur appartenendo in realtà ad un’area che non è più quella
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Si consideri, ad esempio, un artista come Atanasio Soldati, già militante tra le due guerre nell’area metafisica, e che con la sua opera successiva
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