| Arabella | ringraziò la Colomba e mentre questa avviavasi in cerca del |
ARABELLA -
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vado a prenderlo, perché è la sua ora." Maria lasciò | Arabella | nel piccolo salotto e tornò col suo grasso bambino, che |
ARABELLA -
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"È vero quel che mi ha detto ieri sera la tua cameriera?" | Arabella | raccontò in poche parole fredde e senza lagrime la scena |
ARABELLA -
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grossi fianchi, corse a vedere quella benedetta ragazza. | Arabella | sollevò il bimbo mal fasciato che sgambettava, guardandola |
ARABELLA -
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della bella signora. Si sarebbe detto, al modo con cui | Arabella | stava a guardarlo, coll'occhio fisso e metallico, che le |
ARABELLA -
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ch'io cominci a vivere non inutilmente per me, perché" (e | Arabella | nel dir queste parole alzò il capo con qualche fierezza) |
ARABELLA -
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ripetendo la cantilena dell' Ara, bell'Ara , mentre | Arabella | stringevasi e contorcevasi come una foglia secca nel gelo |
ARABELLA -
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come se non le importasse nulla di chi le vuol bene..." | Arabella | cadde in ginocchio e si appoggiò all'amica per chiederle |
ARABELLA -
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dicendo: "Guardi chi ho condotto con me." E subito dopo, | Arabella | vide entrare la sua mamma. Il signor Tognino aveva mandato |
ARABELLA -
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dire ove si trovava Arabella, e si offrì di accompagnarla. | Arabella | le andò incontro con un sorriso addoloratissimo, e |
ARABELLA -
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la sua meraviglia, quando s'era vista comparire la sora | Arabella | in casa con un tempo disperato: raccontò la visita fatta al |
ARABELLA -
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disposto a ritirare la denuncia contro il Berretta, purché | Arabella | tornasse a casa e si perdonasse un poco da tutte le parti. |
ARABELLA -
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e per conto suo veniva a pregare la buona sora | Arabella | ad aver dell'indulgenza anche lei per riguardo a un povero |
ARABELLA -
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Non c'era tempo da perdere: si fa presto a morire. La sora | Arabella | aveva visto in che stato giaceva il figliuolo: orbene essa |
ARABELLA -
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strada facendo; ma intanto il sor Tognino ha detto: ' | Arabella | torni a casa e farò quel che vorrà; ma prima torni a casa |
ARABELLA -
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Tognino su questo punto stamattina mi ha parlato chiaro. O | Arabella | torna in casa e si rimette alla nostra discrezione o io non |
ARABELLA -
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mamma..." Mamma Beatrice si portò il fazzoletto agli occhi. | Arabella | fece un gesto colle mani per togliersi dagli occhi un velo |
ARABELLA -
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di aver sacrificato troppo all'amor proprio. Quando | Arabella | sentisse, per esempio, che il suo secondo padre e |
ARABELLA -
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di tutti..." "Mentre si poteva evitare degli scandali." | Arabella | si alzò. Le labbra si mossero coll'intenzione di dire: |
ARABELLA -
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io non posso riceverli che dalle mani di Arabella. Quando | Arabella | sarà tornata a casa sua e avrà dato segno d'aver perdonato |
ARABELLA -
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sogno, le parve di ritrovare in se stessa la buona e docile | Arabella | di Cremenno, arrossì un poco di vergogna, come una bambina |
ARABELLA -
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la lasciò promettendo di tornare più tardi a salutarla. | Arabella | rimontò adagio le scale, provando ad ogni gradino la fatica |
ARABELLA -
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baciata ancora una volta sui capelli, chiuse le imposte. | Arabella | si addormentò come una bambina stanca. Non fu che verso |
ARABELLA -
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occhiata lo colpì la pallidezza quasi spettrale in cui | Arabella | pareva dimagrita e quasi invecchiata. Davanti alla pietosa |
ARABELLA -
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pensare. Il signor Tognino socchiuse un istante gli occhi. | Arabella | stava seduta davanti al tavolino da lavoro, sotto la |
ARABELLA -
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che ha creduto per un momento di poter fuggire. Punitela". | Arabella | non disse, né pensò queste cose; ma il vecchio suocero |
ARABELLA -
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nostri guai in famiglia. Ha parlato colla sua buona mamma?" | Arabella | accennò di sì col capo. Rimase chiusa e raccolta intorno al |
ARABELLA -
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dar occasione di parlare alla gente... La gente è cattiva." | Arabella | non disse nulla, ma si raccolse con tutte le forza della |
ARABELLA -
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quel che ha detto contro di me." "La ringrazio..." rispose | Arabella | freddissimamente. "E ora, mia cara, parliamo un poco degli |
ARABELLA -
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non deve parlare così, Arabella; noi le vogliamo bene." | Arabella | mosse il capo con due piccole scosse di ribellione, che |
ARABELLA -
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il mio abaco non è soltanto pieno di numeri." "Scusi" disse | Arabella | alzandosi. "Non so perché lei mi fa questo discorso ch'io |
ARABELLA -
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queste carte quel che vuol lei, le stracci, le abbruci..." | Arabella | rifiutò di ricevere le tre o quattro cambiali, che il |
ARABELLA -
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Finalmente, dopo aver portata due volte la mano delicata di | Arabella | alle labbra, mormorò: "Abbi pazienza..." "Si sente male?" |
ARABELLA -
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sul viso pallido del vecchio. "No, no, povera figliuola." | Arabella | si raccolse in una penosa concentrazione davanti |
ARABELLA -
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sospiro interruppe la violenza di questo discorso, che | Arabella | cominciava ad ascoltare con mesta attenzione. "Non ha egli |
ARABELLA -
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messo alla porta da quelli che amo..." "Papà..." interruppe | Arabella | con un moto di terrore, vedendo il volto del vecchio |
ARABELLA -
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maledire dai miei figli". "Ma no..." tornò a esclamare | Arabella | con un sincero abbandono di pietà, cercando di sviare il |
ARABELLA -
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travolgendo le sponde, e si dilagò in un mare di dolore. | Arabella | non aveva mai visto un bambino piangere e contorcersi nel |
ARABELLA -
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tutto, contento di dividere con te un boccone di pane..." | Arabella | non afferrava ancor bene il valore di queste strane parole, |
ARABELLA -
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Il vecchio fece segno di no. "Lei si sente male..." | Arabella | cominciò a tremare, e cercò svincolarsi per correre a |
ARABELLA -
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e indicò col dito un calamaio sul tavolino da lavoro. | Arabella | accostò il tavolino, aprì il calamaio, stese un foglio, |
ARABELLA -
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un lungo sforzo per formulare la parola, disse: "Prega..." | Arabella | aprì le braccia e sorresse il corpo cadente, mentre cogli |
ARABELLA -
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le forchette, i piatti e i cucchiai d'ottone per la cena. | Arabella | entrò con papà Paolino, e sedette presso al fratellino per |
ARABELLA -
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è di sopra nella tua stanza." "Sta zitto, vado a vedere." | Arabella | uscì senza dir altro. Il Pirello rosso e scalmanato agitò |
ARABELLA -
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altre ragazze dal cortile, il portico si affollò e | Arabella | dovette farsi vedere anche a quelli di fuori. "O santa, se |
ARABELLA -
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dire qualche cosa. Le bambine scalze e spettinate a cui | Arabella | soleva far la dottrina in chiesa, eccitate anch'esse da |
ARABELLA -
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| Arabella | promise alla Colomba che si sarebbe lasciata vedere più |
ARABELLA -
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con lei che tutto fosse finito colla pace di tutti. | Arabella | aveva fatto un gran bene, ma poteva farne dell'altro. I |
ARABELLA -
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erano disposti a transigere, e a contentarsi di poco; ma | Arabella | avrebbe dovuto persuadere Lorenzo a tener conto che la zia |
ARABELLA -
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di dieci o dodici mila lire), una cosa subito fatta, quando | Arabella | suggerisse una parolina all'avvocato. Essa rispose tre |
ARABELLA -
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presentarla all'arcivescovo, un venerando prelato che... ma | Arabella | gli troncò le parole in bocca per raccontargli il caso di |
ARABELLA -
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Eugenia passava in carrozza sulla piazza Vendôme. | Arabella | uscì collo zio Mauro, e non si dette riposo finché non ebbe |
ARABELLA -
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Chi ha qualche soldo in tasca è sempre padrone del mondo. | Arabella | verso sera tornò a veder Ferruccio e la Colomba in via San |
ARABELLA -
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nuova..." E poiché la Colomba chinava la testa avvilita, | Arabella | si chinò verso di lei e le disse piano: "Non aspetterete |
ARABELLA -
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discorsi venne la sera. Prima che fosse buio del tutto | Arabella | si alzò, e accompagnata dal giovine, andò a cercare |
ARABELLA -
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qualche cosa che non vi doveva essere. La buona e pia | Arabella | non solo parlava male della giustizia umana, ma parlava |
ARABELLA -
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"Così, bravi! e non si parli più di quel che è stato." | Arabella | prese la mano che Lorenzo, commosso fino alle lagrime, le |
ARABELLA -
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detto alla portinaia che sarebbe stato subito di ritorno. | Arabella | raccolse alcune cosucce e cominciò a collocarle nella |
ARABELLA -
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Ferruccio voleva portarsela con sé come una reliquia. | Arabella | rilesse alcuni periodi colla dolente curiosità di chi |
ARABELLA -
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teneva stretto e teso in uno sforzo nervoso colle due mani. | Arabella | si mosse e toccò qualche libro di quelli che erano sparsi |
ARABELLA -
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soffocare un pianto, che non era più capace di dominare. | Arabella | si passò lievemente la sinistra sul volto per rimuoverne |
ARABELLA -
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di separarli. Ferruccio cadde su una sedia. Presa | Arabella | come una prigioniera, non senza qualche violenza toccò |
ARABELLA -
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scala. Sul punto di mettere il piede sul pianerottolo, | Arabella | con moto sdegnoso cercò di resistere ancora un poco, |
ARABELLA -
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alla persona: "No, lascialo stare, lascialo piangere..." | Arabella | scese a precipizio le scale, mentre la Colomba serrava |
ARABELLA -
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| Arabella | era entrata nella sua nuova casa accolta come una regina. |
ARABELLA -
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essere pronto a ogni bisogno come un buon cane di guardia. | Arabella | gli ricuperava un figliuolo ch'egli credeva perduto per |
ARABELLA -
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e infine si trovò immerso fino ai capelli nei debiti. | Arabella | gli ottenne il saldo: ma quantunque avesse rinunciato ai |
ARABELLA -
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punto in bianco trasformarsi in un santo padre, per quanto | Arabella | e papà Tognino fossero egualmente interessati a salvare |
ARABELLA -
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piena balìa di quell'uomo giovane, robusto, impetuoso, | Arabella | provò la paura dell'agnellino caduto nelle zampe dell'orso. |
ARABELLA -
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alla sposina, attizzava il fuoco sul caminetto; e mentre | Arabella | sedeva presso la lampada a lavorare all'uncinetto in una |
ARABELLA -
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difficile. Da orecchiante il suo Verdi lo gustava ancora. | Arabella | preferiva invece sonar della musica da collegio, del |
ARABELLA -
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A che pro? gli affari son maschi e le donne son femmine. | Arabella | non sapeva nemmeno che ci fosse uno studio Maccagno nella |
ARABELLA -
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stizza, cantarellò a mezza voce: "Che stupidi tutti e due!" | Arabella | fece un passo avanti. Stando sempre dietro la torbida |
ARABELLA -
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Fu la scena muta di un minuto secondo, durante il quale | Arabella | ebbe agio di riconoscere la sua bella fornitura di corallo |
ARABELLA -
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di Olimpia. Il grido che questa gettò, arretrandosi, scosse | Arabella | dalla fascinazione in cui l'avevano condotta gli occhi |
ARABELLA -
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Il fermarsi improvviso che fece la carrozza scosse | Arabella | da quello stato di assopimento in cui s'era abbandonata |
ARABELLA -
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rimasero un pezzo in segreti discorsi nella luce del fuoco. | Arabella | contò le sue passioni, colla confidenza che ispirano le |
ARABELLA -
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stanzino sulla punta dei piedi, e si accostarono al letto. | Arabella | pose una mano sulla mano dell'infermo assopito e stette un |
ARABELLA -
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gli occhi. Non ben desto gli parve di vedere la signora | Arabella | attingere dell'acqua a una fontana che scaturiva lì presso, |
ARABELLA -
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chiederà se io impazzisca; non crederà possibile che la sua | Arabella | osi scrivere a questo modo. Si meraviglierà anche perché io |
ARABELLA -
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casa..." La mano fu arrestata nella ricerca d'un indirizzo. | Arabella | alzò la testa, come se si svegliasse da un lungo sonno, si |
ARABELLA -
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rabbrividendo ai soffi freddi che entravan per le fessure, | Arabella | si abbandonò alla vertigine de' suoi pensieri, che la |
ARABELLA -
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di vaneggiare sempre e mostra di compiangere se stesso. | Arabella | versò dell'acqua nella tazza e l'accostò alla bocca del |
ARABELLA -
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bisbiglio degli uccelli. La lucernetta non avendo più olio, | Arabella | la portò in cucina e la spense: poi ritornò nello stanzino, |
ARABELLA -
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cui è sempre la coscienza mescolata alle ombre dei sogni, | Arabella | fu presa da un tal delirio di pianto, che una bambina |
ARABELLA -
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Coi pugni dentro i capelli scarmigliati dalla veglia, | Arabella | Pianelli gridava veramente in un pianto lamentoso senza |
ARABELLA -
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teso l'uscio semiaperto. E in quella voce sinistra, che | Arabella | non conosceva ancora, scaturì per un istante il vecchio |
ARABELLA -
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modesto e umile del povero figliuolo non aveva provocato. | Arabella | entrò in mezzo e disse freddamente a Ferruccio: "Vada, |
ARABELLA -
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provocante questa sera. "Scusi, signore," prese a dire | Arabella | freddamente "io non posso giudicare di fatti che non |
ARABELLA -
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suo stesso padrone, entrò in mezzo a spaventarli entrambi. | Arabella | scattò dal suo posto e venne a piantarsi davanti al suo |
ARABELLA -
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mi ascolti..." e rimase lì, atterrito davanti all'uscio che | Arabella | gli chiuse sul viso. Atterrito, è la parola vera. Il suo |
ARABELLA -
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dunque pronunciata? aveva bisogno di prove per credere che | Arabella | era un angelo di onestà, di sacrificio, di virtù, un essere |
ARABELLA -
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le maligne influenze dell'ambiente per mantenere intorno ad | Arabella | quasi un'oasi di purezza, per fare che una stilla di fango |
ARABELLA -
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alla serratura e cercò di sforzare i battenti. Ma poiché | Arabella | non rispondeva, gli mancò la forza d'insistere. Si mosse |
ARABELLA -
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cervello sano e pratico. Ormai non c'era più dubbio: anche | Arabella | era contro di lui. Ferruccio doveva averle raccontato cose |
ARABELLA -
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parole e fatti per destare più compassione, per tirare | Arabella | dalla sua parte. I preti sulla testimonianza del Berretta |
ARABELLA -
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gli altri malandrini gli minacciavano guerra di coltello. E | Arabella | osava parlare di pietà e di misericordia!... Eran riusciti |
ARABELLA -
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giovedí dopo Pasqua | Arabella | doveva fare la sua prima comunione. Lo zio Demetrio si |
Demetrio Pianelli -
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zio arrivò a tempo a dar loro una mano. "È vero, zio, che | Arabella | oggi diventa il tabernacolo dello Spirito Santo?" disse |
Demetrio Pianelli -
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una mano che gli carezzava il cuore, una mano di velluto. | Arabella | si fermò il tempo di mettere la cravatta a Ferruccio, che |
Demetrio Pianelli -
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angiolino" disse lo zio, scartocciando il suo bel regalo. | Arabella | lo accolse con un piccolo grido di gioia: "Com'è bello! |
Demetrio Pianelli -
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concesso una giornata serena, nemmeno nella fanciullezza. | Arabella | era la prima ragazzina che osasse alzare le braccia a lui e |
Demetrio Pianelli -
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infilare la stringa negli occhielli, Beatrice, avvertita da | Arabella | che non c'era tempo da perdere, venne tutto ad un tratto in |
Demetrio Pianelli -
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come questo, un senso cattivo di avversione e di antipatia. | Arabella | diede il braccio alla mamma e andò avanti. In mezzo si |
Demetrio Pianelli -
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Grissini, i vicini di casa. La Signora Barberina a veder | Arabella | si sentí venir le lagrime agli occhi e non poté dire che |
Demetrio Pianelli -
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i maschi da una parte, le bambine dall'altra. | Arabella | colla mamma passò a sinistra. Demetrio coi maschietti e col |
Demetrio Pianelli -
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a destra, in mezzo alla folla che andava raccogliendosi. | Arabella | in tutti i suoi passi sentivasi seguita dall'ombra del suo |
Demetrio Pianelli -
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piegarono avvolte nell'onda mistica di quelle voci bianche. | Arabella | sola guardava l'altare e pregava, fissa, cogli occhi quasi |
Demetrio Pianelli -
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del pulpito. Demetrio, intenerito, cercò cogli occhi | Arabella | per associarsi a lei nei frutti del Sacramento. Dietro la |
Demetrio Pianelli -
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deviare dalle concupiscenze." "Zio Demetrio, è adesso che | Arabella | diventa un tabernacolo?" chiese Naldo pian pianino con una |
Demetrio Pianelli -
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chiese Naldo pian pianino con una voce commossa. | Arabella | aveva nel cuore il suo Signore e se lo teneva ardente e |
Demetrio Pianelli -
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dava alle sue ragioni una forza nuova e premurosa. Salvare | Arabella | voleva anche dire salvare quanto di meno disprezzabile era |
ARABELLA -
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eran cadute in mezzo. Peggio per lui! ma peggio ancora se | Arabella | avesse letto nel suo, di cuore! Ogni suo sforzo, ogni sua |
ARABELLA -
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sua ambizione doveva mirare a una cosa sola: impedire che | Arabella | diventasse il ludibrio di Milano. Qualche avvertimento in |
ARABELLA -
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mese di prigione, chi poteva impedire, per esempio, che | Arabella | fosse chiamata in Tribunale a deporre in qualità di |
ARABELLA -
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all'avvocato Baruffa di rifare a modo suo la storia? E | Arabella | avrebbe dovuto assistere a una bega di questa sorta, |
ARABELLA -
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ma non si lascin trovare da me in un momento cattivo." | Arabella | mormorò qualche parolina dolente e mosse leggermente la |
ARABELLA -
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di lei per dimandarle che cosa si sentisse: e in quella | Arabella | aprì gli occhi pieni di lagrime, li fissò, come chi stenta |
ARABELLA -
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a un tremito convulso che faceva vibrare tutto il corpo. | Arabella | si sollevò un poco, colla sinistra mandò indietro i capelli |
ARABELLA -
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disse sorridendo. "Lo so bene, lo so bene ... , basta!" | Arabella | alzò gli occhi sul quadrante dell'orologio e ve li tenne |
Demetrio Pianelli -
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intendere un'altra voce che si corrucciasse in lei. Non mai | Arabella | gli era parsa cosí somigliante al povero Cesarino come |
Demetrio Pianelli -
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tratto tratto la mano con un battito di tenerezza. | Arabella | dopo un po' di tempo, nel consegnare allo zio una busta che |
Demetrio Pianelli -
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"Ringraziala" balbettò lo zio, senza alzare gli occhi. | Arabella | disse di sí con un colpo delle palpebre. Durante il tempo |
Demetrio Pianelli -
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o dalla forza delle cose, tutto ciò bastò a distrarre | Arabella | dai pensieri indeterminati, misti di presentimenti e di |
Demetrio Pianelli -
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prese la valigia e si avviò verso la scala d'ingresso. | Arabella | si attaccò al braccio dello zio e lo accompagnò fin sulla |
Demetrio Pianelli -
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la perdita fu ancor poco in paragone dello spavento, perché | Arabella | per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via |
ARABELLA -
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ai suoi: e poiché il Signore aveva mandato la fortuna, | Arabella | doveva cercare nella sua posizione di aiutare la barca. |
ARABELLA -
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Con questi discorsi, mamma Beatrice cercava di richiamare | Arabella | alle cose di questo mondo. La poesia è come i bombons : è |
ARABELLA -
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Demetrio aveva mandato dalla Toscana in regalo alla sposa. | Arabella | l'accompagnò con un sorriso e con uno sguardo di |
ARABELLA -
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faceva male l'odore della pipa; e per tutto il tempo che | Arabella | stette in letto, cioè fino ai primi di febbraio, non gli |
ARABELLA -
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coi gridi e cogli scandali. Se riusciva a mettere in salvo | Arabella | in qualche luogo sicuro (e a questo scopo stava combinando |
ARABELLA -
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tale da levare a chicchessia il gusto di litigare con lui. | Arabella | credette o finse di credere a tutto ciò che le davano a |
ARABELLA -
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| Arabella | non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse |
ARABELLA -
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se non ce ne fosse più bisogno. Badava invece a persuadere | Arabella | a smettere i vestiti del collegio, che la facevano |
ARABELLA -
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si vede un castigo immeritato santificare un'anima. Anche | Arabella | veniva spesso a tener compagnia all'inferma. Povera, |
ARABELLA -
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Angelica s'incontrava coll'anima viva e penetrante di | Arabella | in un terreno fuori del mondo, dove le anime parlano tutte |
ARABELLA -
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gridò: "Viva la sposa!..." Allargò le braccia, nelle quali | Arabella | si gettò coll'abbandono di una bambina smarrita che trova |
ARABELLA -
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della Provvidenza." Un freddo fremito di venerazione scosse | Arabella | nell'intendere parole che parevano venire da un mondo |
ARABELLA -
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suoi, che in certi momenti essa aveva l'ispirazione divina. | Arabella | alzò la testa e lasciò che Angelica accomodasse un poco i |
ARABELLA -
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che si crogiolava nel raggio rubicondo del tramonto, quando | Arabella | a un tratto si arrestò: "Papà," disse con un leggiero |
ARABELLA -
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le scale, ripetendo: "Sentiremo." "Alla Questura!" ordinò | Arabella | al cocchiere che aspettava abbasso. Ferruccio andò a |
ARABELLA -
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dov'erano molti usci con delle scritte sopra, che | Arabella | non ebbe gli occhi per decifrare. Sentiva e vedeva, come in |
ARABELLA -
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Dio tien conto di quel che lei fa..." balbettò la Colomba. | Arabella | fe' segno di tacere, stringendole forte la mano, e scesero |
ARABELLA -
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signore..." balbettò la Colomba. "Quel ragazzo mi muore." | Arabella | aggrottò la fronte in un pensiero doloroso. "Benedetta |
ARABELLA -
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che il giovane non sopporterà il suo disonore" prese a dire | Arabella | con accento che aveva in sé qualche cosa di tagliente e di |
ARABELLA -
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d'inghiottire un grosso stranguglione di reminiscenze. | Arabella | si alzò, e trasse in un angolo vicino alla finestra il |
ARABELLA -
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bene a chi va al di là come una buona speranza. E perciò | Arabella | spiava e aspettava il momento che il moribondo si |
ARABELLA -
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Durante quei lunghi giorni e quell'eterne notti, | Arabella | non si tolse i vestiti d'addosso. Quando il corpo rotto e |
ARABELLA -
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a favore dei parenti poveri. Finalmente si seppe che | Arabella | aveva in mano una carta e che, parlando in segreto con don |
ARABELLA -
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ingenui che si lusingavano d'essere più avveduti dei furbi. | Arabella | assistette con fredda mestizia e con amaro disprezzo a |
ARABELLA -
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ritornare e a sornotare in quel suo sconnesso monologo, che | Arabella | non sapeva ricomporre e interpretare. Una volta uscì il |
ARABELLA -
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di tristezza. Con un ultimo sforzo nominò la Marietta... Ma | Arabella | non afferrò il senso di quelle ultime voci fioche e |
ARABELLA -
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in buoni collegi, i maschietti a Lodi presso i barnabiti, | Arabella | presso le madri canossiane a Cremenno, un paesello di |
ARABELLA -
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ricca di sangue e alcun poco logorata da precoci patimenti. | Arabella | rimase presso le suore circa sei anni e imparò rapidamente |
ARABELLA -
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insieme delle delizie dell'orazione mentale. Intanto | Arabella | crebbe alta, con un corpo flessibile ed elegante, più ricco |
ARABELLA -
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mare di gaudio. Era la vigilia della Madonna di settembre. | Arabella | verso sera affrettavasi a dare gli ultimi punti al bucato |
ARABELLA -
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d'inghiottire in stranguglioni grossi e duri come noci. | Arabella | l'ascoltò con attenzione, con pietà, con una commozione |
ARABELLA -
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se mio figlio sposasse una ragazza così! E io: la nostra | Arabella | ha tutt'altre idee e non pensa a maritarsi." "Infatti..." |
ARABELLA -
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parole: "Mio caro signor Botta, vuol interrogare la buona | Arabella | in proposito del discorso di sabato? Mio figlio non cerca |
ARABELLA -
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amministratore. Mi mandi una risposta presto e buona". | Arabella | lesse due volte lentamente fin che le parole regolari e |
ARABELLA -
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un'orfanella povera e abbandonata. Quel Dio, a cui | Arabella | era disposta a sacrificare la sua giovinezza e la sua vita |
ARABELLA -
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per operare i prodigi della sua bontà e della sua carità. | Arabella | sentì subito in quel primo e improvviso conflitto di |
ARABELLA -
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grido disturbasse due innamorati, papà Botta scappò via. | Arabella | raccolse il bucato e chiuse la finestra. Peccato! camminava |
ARABELLA -
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lo zampillo d'una bocca d'acqua che dava a bere ai prati. | Arabella | stava per chiudere la lettera, quando risonò |
ARABELLA -
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come la neve, non sapeva dir altro che: "Gesù, Gesù!" | Arabella | prese lei il bambino in braccio, spalancò la finestra e ve |
ARABELLA -
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per riguardo a questo si rassegnavano a tirarsi indietro. | Arabella | per mettere una nota di consolazione volle che il funerale |
ARABELLA -
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ad | Arabella | il denaro avesse potuto portare una consolazione, c'era da |
ARABELLA -
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di mettersi a lavorare, di fare il contadino, e pregava | Arabella | di scrivergli una parola di perdono prima del Corpus Domini |
ARABELLA -
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di piante. Seduta sopra una delle basse sponde del ponte, | Arabella | stava schizzando sull'albo quella parte dell'abbazia, che |
ARABELLA -
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che non ha. "So far di meglio, per sua regola..." rispose | Arabella | ridendo, senza togliere mai gli occhi dal disegno. Vestita |
ARABELLA -
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Lorenzo per lei." "Lo vede spesso?" "Quasi tutti i giorni." | Arabella | sollevò gli occhi sull'abbazia e parve dimenticarsi. "Lei |
ARABELLA -
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che a una morta si potesse voler bene più che a una viva." | Arabella | tornò a fissare gli occhi lontano, e mormorò, rispondendo |
ARABELLA -
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la lettera e la relazione, disse: "Se lei mi comanda..." | Arabella | gli stese la mano, ch'egli strinse nelle sue, e portò alle |
ARABELLA -
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| Arabella | in mezzo alle scosse della sua casa usciva quasi |
Demetrio Pianelli -
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stava per compiere, non sentí due o tre volte il braccio di | Arabella | guizzare sul suo e tutta la sua personcina vibrare come un |
Demetrio Pianelli -
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coraggioso tremavano le gambe. Quando tornò la vecchia, | Arabella | stese le mani alla piccina, e con quel diritto, che ogni |
Demetrio Pianelli -
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volta una storia che non poteva levarsi dal cuore, | Arabella | tuffava sempre piú il viso nel guancialetto, a cui si |
Demetrio Pianelli -
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capite tanto. Prima di andare a letto, quella stessa notte, | Arabella | si chiuse nella sua stanza e scrisse una lunga lettera a |
Demetrio Pianelli -
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| Arabella | da quindici giorni aveva lasciato il letto, ma la cattiva |
ARABELLA -
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cuore. La compassionava mostrando di separare la causa di | Arabella | da quella di suo suocero, uomo indegno del nome di |
ARABELLA -
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mamma. Questa benedetta donna si era fissa in mente che | Arabella | avesse i sacchi dell'oro in casa e che il matrimonio era |
ARABELLA -
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personalmente colla figliuola. Papà Paolino venne, ma trovò | Arabella | così pallida, così malinconica, con un'aria così poco |
ARABELLA -
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nenia imparata: "Fallo per il nostro povero papà, Ara." | Arabella | con una piccola scossa di donna irritata lo fece tacere; ma |
ARABELLA -
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tentava inutilmente di rimettere i cassetti a posto. | Arabella | non poté nascondere il motivo delle sue lagrime. Oltre il |
ARABELLA -
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consiglio di prudenza e messa in guardia contro le insidie, | Arabella | ebbe la virtù di reprimere un senso di stupore e |
ARABELLA -
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di un pensiero d'ordine e di un'elevata aspirazione. | Arabella | si arrestò un minuto a contemplare quel gran disordine con |
ARABELLA -
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il vivo colloquio con suo suocero, | Arabella | si trovò nel fitto d'una battaglia, prima ancora che avesse |
ARABELLA -
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una febbre da cavallo, in delirio, più di là che di qua. | Arabella | allibì. Chiese di veder suo suocero, ma la portinaia disse |
ARABELLA -
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dispiaceri. Consolò la Colomba, fece animo alla signora | Arabella | e promise di parlar lui al signor Tognino. Trovandosi sulla |
ARABELLA -
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"Hai trovato Giuseppe?" "Adesso ha detto che viene." Dunque | Arabella | non poteva essere partita col tram. Né era presumibile che |
ARABELLA -
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Penseremo anche alla sora Olimpia. Ma resta a vedersi se | Arabella | dopo questa scena vorrà tornare in casa. Mi si parlerà di |
ARABELLA -
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il filo delle supposizioni, provò di nuovo a immaginare che | Arabella | avesse veramente sorpresi gli amanti o in un caffè, o in un |
ARABELLA -
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l'unica fonte non amara della sua vita. I tristi… | Arabella | li aveva giudicati tutti. E cogli occhi spalancati nel |
ARABELLA -
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non gliela portassero via. Se avesse potuto far lo stesso! | Arabella | nel correr dietro a suo marito non aveva che un'idea, |
ARABELLA -
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e scomparve precisamente nella porta indicata. Il cuore di | Arabella | dette tre colpi duri e dolorosi. Aveva visto abbastanza. |
ARABELLA -
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della scala una bella voce di contralto, che fece scattare | Arabella | dallo sgabello su cui s'era accovacciata. |
ARABELLA -
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DI NOZZE CON BIGLIETTO D'INVITO AL RINFRESCO Carlo e | Arabella | dopo la cerimonia saluteranno gli amici al "Girarrosto" |
Il saper vivere -
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Gaetano Le Maître partecipa il matrimonio di sua figlia | Arabella | con l'Avv. Carlo Ungaro L'Avvocato Filippo Ungaro partecipa |
Il saper vivere -
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Ungaro partecipa il matrimonio di suo figlio Carlo con | Arabella | Le Maître La cerimonia avrà luogo il 27 Ottobre 1956 nella |
Il saper vivere -
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il tipografo nella stamperia dell' Osservatore Cattolico . | Arabella | gli aveva promesso una grammatica francese e il bel |
Demetrio Pianelli -
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tornò con la cesta vuota. Beatrice si fece restituire da | Arabella | un piccolo cinque franchi d'oro, che il babbo le aveva |
Demetrio Pianelli -
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andare a parlare al Direttore delle Poste, e lasciò in casa | Arabella | sola a custodire i ragazzi. Il commendatore era andato a |
Demetrio Pianelli -
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forza sui muri, impregnando il cielo di vapori stagnanti. | Arabella | contava le ore sui battiti del suo cuore e correva per la |
Demetrio Pianelli -
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di pianoforte. Il Bonfanti dalla strada aveva veduto | Arabella | sul balcone ed era venuto su, prima per fare una visita di |
Demetrio Pianelli -
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martedí?" "Glielo saprò dire, non so ... " balbettò | Arabella | arrossendo. "Ad ogni modo, non esca per ora dagli arpeggi. |
Demetrio Pianelli -
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Adagio, conti a voce alta, e giú bene i polpastrelli." | Arabella | cogli occhi gonfi di pianto disse di sí col capo. "Me la |
Demetrio Pianelli -
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in varie riprese la figurina simpatica e non comune di | Arabella | Pianelli, seppe chi era, indovinò nell'aria modesta e seria |
ARABELLA -
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quale non erano escluse le donne) gli fece sentire che | Arabella | sarebbe stata capace di creargli d'attorno un'aria sana e |
ARABELLA -
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smania quasi irragionevole di conchiudere e di far presto. | Arabella | si trovò presa in mezzo a una sottilissima rete di fili di |
ARABELLA -
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spirito, ricomincia da capo a carezzare delle illusioni. | Arabella | esitò ancora un poco a dir di sì, quantunque vedesse che i |
ARABELLA -
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cose le donne gliele dicevano cogli occhi lagrimosi, e | Arabella | le confermava tacendo, piangendo anch'essa, curvandosi |
ARABELLA -
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ci abbandoni per carità, zio, per carità! ... " La voce di | Arabella | s'intenerí e rasentò il pianto, contro il quale ella faceva |
Demetrio Pianelli -
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zio, non si può. I ragazzi fanno compassione." La voce di | Arabella | andò morendo in un singhiozzo, contro il quale ebbe ancora |
Demetrio Pianelli -
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... Mangia dunque, non farmi scappar la santa pazienza." | Arabella | si avvicinò al tavolo e cominciò a mangiare, come se lo |
Demetrio Pianelli -
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si deve lasciar morire su una strada tre poveri innocenti? | Arabella | lasciava cadere nella scodellina anche le sue lagrime e se |
Demetrio Pianelli -
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abbiamo fatto di male noi al Signore? O Madonna, Madonna!" | Arabella | pronunciò il nome della Madonna con due gridi pieni di una |
Demetrio Pianelli -
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sconosciuti. Egli doveva fare qualche cosa per mettere | Arabella | al sicuro; era pronto anche a perdonare a' suoi nemici, se |
ARABELLA -
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ombroso fino al lago; e avrebbe potuto andarci quando | Arabella | cominciasse ad uscir dal letto. Egli non voleva trovare una |
ARABELLA -
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ingrato." "L'ha detto anche a me." "Tu vedi che rovina! Se | Arabella | domanda una separazione, io sono letteralmente sopra una |
ARABELLA -
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una carta seria. Si arrabbiava dentro di sé all'idea che | Arabella | avesse scoperto l'intrigo, prima per il dispiacere che essa |
ARABELLA -
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né egli avrebbe fatto un tal discorso a sua moglie né | Arabella | avrebbe avuta la pazienza di ascoltarlo. Come mai costei |
ARABELLA -
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sua moglie. E di nuovo tornava nel pensiero di prima: che | Arabella | non avrebbe mai saputo nulla, se non ci fosse stato di |
ARABELLA -
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maritata a un Maccagno, orefice all'insegna dell'àncora, e | Arabella | Pianelli, da tre mesi sposa a Lorenzo Maccagno. Casa |
ARABELLA -
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si accostò a Lorenzo e gli disse: "Perché hai permesso ad | Arabella | d'uscire con questo tempo? Non avete proprio nessun |
ARABELLA -
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stato non deve esporsi agli strapazzi." "Obbedirò..." disse | Arabella | con un leggiero sorriso. "Brava, venga con me." Il suocero |
ARABELLA -
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si concretava il suo pensiero d'amore, vedeva venire avanti | Arabella | nella luce del volto pallido e degli occhi pensierosi. Non |
Demetrio Pianelli -
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parlarle." "Di che cosa?" domandò Demetrio. "Non so ... ." | Arabella | cercò di nascondere il turbamento. Una istintiva prudenza |
Demetrio Pianelli -
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buono il letto. Una volta volle rivedere i suoi canarini. | Arabella | che aveva imparato a farsi conoscere anche da loro, portò |
Demetrio Pianelli -
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— non ancora vestito d'abate —zufolare sulla scala, | Arabella | raccomodava, ancora una volta, le pieghe del letto, dava un |
Demetrio Pianelli -
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della sua persona sul malato che sorrise. "Mi ha detto | Arabella | che state meglio, è vero?" Demetrio fece un movimento del |
Demetrio Pianelli -
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occhi andarono a posarsi sopra la tazza di vetro, in cui | Arabella | aveva collocate le belle rose di maggio. Fisso in quei |
Demetrio Pianelli -
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aggiustamento, del quale fu per desiderio della signora | Arabella | incaricato lo stesso avvocato Baruffa. Prove positive che |
ARABELLA -
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Questi fiori, che un morto offriva alla sua infermiera, | Arabella | fece spargere sulla cassa e sul carro. Sfinita da una |
ARABELLA -
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cominciò a montare le scale a due gradini per volta. | Arabella | non era una conoscenza nuova per il figliuolo del Berretta |
ARABELLA -
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solo sa quel che è bene e quel che è male" scriveva | Arabella | qualche giorno dopo a Maria Arundelli "e tutte le volte che |
ARABELLA -
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scrivere e il dare udienza e il rispondere e il comandare, | Arabella | poteva illudersi d'aver ricuperata la pace, o almeno la |
ARABELLA -
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occhi l'illusione di due lucidi infiniti che si baciano. | Arabella | fissavasi nel limpido specchio fino all'incanto e |
ARABELLA -
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parole della cantoniera suscitavano nel segreto dolore di | Arabella | improvvisi turbamenti. Vedendola arrossire, la donna |
ARABELLA -
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benissimo nel riposo e nella verde quiete di Chiaravalle. | Arabella | fu una dolce infermiera; il dottor Chiodo prestò le cure |
Demetrio Pianelli -
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uomo onesto e sincero, nella prima lettera consegnata ad | Arabella | e poi in altre che scrisse, dalla sua nuova residenza (dove |
Demetrio Pianelli -
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divideva in tre parti la sostanza Ratta e assegnava ad | Arabella | il fondo di San Donato, offriva alle istituzioni di carità |
ARABELLA -
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gli uomini a far netto, raccontando a tutti quel che | Arabella | veniva a ereditare dal defunto signor Tognino. "Se ho un |
ARABELLA -
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suo letto salutava le compagne colle litanie della Madonna. | Arabella | ponevasi a sedere nel fieno e colle mani abbandonate sui |
ARABELLA -
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gente, livido in faccia, e arrivò nel momento appunto che | Arabella | stramazzava mezza morta ai piedi della scala. Tornava |
ARABELLA -
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giù quel cappellino, smorfiosa, figlia di ladri..." | Arabella | vide come una gran fiamma rossa, un fuoco agli occhi, |
ARABELLA -
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che si strinsero amorosamente intorno alla padroncina. | Arabella | si sforzò di alzarsi, ma non poté reggersi. Sentiva la |
ARABELLA -
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A quarant' anni, sir Guglielmo s' era ammogliato con | Arabella | Randale, che l' aveva fatto padre d' Arnoldo e di quelle |
Angiola Maria -
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di quelle due care giovinette, Elisa e Vittorina. La povera | Arabella | non era stata felice! Sacrificata, come pur troppo avviene |
Angiola Maria -
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cure che medicano anche le più triste piaghe della vita. | Arabella | avea vent'anni quando fu maritata a sir Guglielmo; a |
Angiola Maria -
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l'uscio del solaio. "C'è la mamma?" chiese lo zio ad | Arabella | che venne ad aprire l'uscio. "È ancora a letto." "Quando |
Demetrio Pianelli -
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a dire alla mamma che son qui." "Resti servita in sala." | Arabella | condusse lo zio in un gabinetto celeste pallido, e corse a |
Demetrio Pianelli -
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andato alla stamperia, questa mattina." "Bene, vengo io." | Arabella | entrò nello stanzino, dove Mario e Naldo cicalavano in |
Demetrio Pianelli -
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di sbieco nel cantuccio tra la finestra e il caminetto. — | Arabella | da un anno prendeva qualche lezione dal maestro Bonfanti, |
Demetrio Pianelli -
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un onesto rigattiere, dato e concesso che fosse già pagata. | Arabella | venne a dirgli che la mamma stava vestendosi. Dietro di |
Demetrio Pianelli -
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foggia di tettuccio il piovente duro e diritto dei capelli. | Arabella | entrò col vassoio del caffè e col bricco in mano. Con la |
Demetrio Pianelli -
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"Hai mandato Ferruccio?" "Ma non c'è ... " rispose | Arabella | con una leggera impazienza, in cui si sentiva il tremito |
Demetrio Pianelli -
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l'uscio di scala si schiuse, spinto da una mano dolce, e | Arabella | entrò col suo passo leggiero, dicendo: "Scusi, signor |
ARABELLA -
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e co' suoi due fagotti infilati sulle braccia. E mentre | Arabella | le fissava gli occhi in faccia: "Son la Colomba, che |
ARABELLA -
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mi farà una grazia." "Lei si ricorda..." riprese a dire | Arabella | rivolta verso il giovane. "una carità..." "Sissignora..." |
ARABELLA -
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o quattro giorni. Subito arrivava un bigliettino, o veniva | Arabella | in persona a rabbonirlo, a chiamarlo indietro sul campo di |
Demetrio Pianelli -
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che al primo raggio di bel tempo potesse persuadere | Arabella | a lasciare Milano. Andò coll'amico fino a Tremezzo, vide la |
ARABELLA -
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a tutte le brighe e ritirarsi lassù o almeno persuadere | Arabella | a partir subito la settimana prossima... Intorno alla causa |
ARABELLA -
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e ai pettegolezzi e alla guerra dei parenti, una volta che | Arabella | fosse al sicuro, avrebbe forse potuto anche transigere... |
ARABELLA -
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dirlo, ma cominciava ad accorgersi, istintivamente, che se | Arabella | non fosse mai venuta in casa, la sua strada sarebbe stata |
ARABELLA -
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l'affetto suo non era per questo meno vivo e sincero. | Arabella | specialmente era il suo cuore, perché ragazza, perché la |
Demetrio Pianelli -
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di un padre che si uccide per salvare l'onore dei figli? | Arabella | dormiva soavemente nel suo letto composto e bianco. I |
Demetrio Pianelli -
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rumore e corse a precipizio su per la scaletta del solaio. | Arabella | sognava d'essere nella chiesuola delle monache, occupata a |
Demetrio Pianelli -
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la nebbia grigia coi due fanali d'un rosso sanguigno. | Arabella | nel suo delirio ne aveva più che il presentimento, lo |
ARABELLA -
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dottore, giudicò un tifo, gravissimo, forse senza speranza. | Arabella | per tre o quattro giorni non fece che delirare e chiamare |
ARABELLA -
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a Milano?" "Sí, per questa notte ... Son venuta a prendere | Arabella | che fa gli esami dimani. Ma devo prima parlarvi." Beatrice |
Demetrio Pianelli -
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delle ore mattutine, potesse afferrarne il motivo. Sentí | Arabella | che parlava in sogno. Suonavano in quella tre ore a San |
Demetrio Pianelli -
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discesero quelle benedette scale, forse per l'ultima volta. | Arabella | pareva una candela. Sotto il portico, a’ piedi dei gradini, |
Demetrio Pianelli -
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suo frastuono le piccole e le grandi tragedie degli uomini. | Arabella | l'accompagnava in silenzio. Il cuore della fanciulla, |
Demetrio Pianelli -
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del viale, sfogava il suo pianto nelle mani giunte, | Arabella | perdevasi lontano cogli occhi verso un cielo lontano, che |
Demetrio Pianelli -
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selvatico della barba e nella sordidezza della povertà. | Arabella | si attaccò stretta stretta al braccio della mamma, quando |
Demetrio Pianelli -
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fatevi coraggio," disse il ragazzo a suo padre "la signora | Arabella | ha promesso di occuparsi della vostra causa e domani |
ARABELLA -
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a mettersi a letto, ma di dormire non ci fu verso. Finché | Arabella | non avesse mandata una risposta era come voler dormire |
ARABELLA -
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userà tutta la sua autorità per persuadere la buona sora | Arabella | a mettere un piede sul passato. Non solo: ma visto e |
ARABELLA -
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gli occhi incantati sui mattoni. "Venga, zio ... " disse | Arabella | con un cenno della mano, facendo spiraglio dall'uscio. |
Demetrio Pianelli -
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nel petto la mattina. Il colloquio fu interrotto da | Arabella | che entrò leggermente con una medicina. La fanciulla era |
Demetrio Pianelli -
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stato nemmeno impossibile di far credere a Beatrice e ad | Arabella | che la morte fosse conseguenza di una sincope, di una |
Demetrio Pianelli -
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e alzando ora una mano ora l'altra, come una marionetta. | Arabella | per un po' fu presa anche lei dalla curiosità e non tolse |
Demetrio Pianelli -
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