L’interesse del pubblico per i problemi evoluzionistici è andato costantemente aumentando nel corso di questi anni. Perciò si è ritenuto opportuno
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: J.-B. de Lamarck. Si vedrà poi come e perché la sua opera sia rimasta sconosciuta e dimenticata per lunghi anni. Verranno in seguito delineate la
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, indipendentemente dai fossili, e da questa poi poter desumere quanti anni hanno i fossili in essa contenuti.
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Secondo queste determinazioni la prima crosta solida sul nostro pianeta si sarebbe formata più di 2 miliardi di anni or sono, forse 304 miliardi
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Cronologia delle ere e dei periodi geologici (in milioni di anni).
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cui inizio è databile a poco più di mezzo miliardo di anni da oggi. Sulla durata dell’era Archeozoica si hanno, come si è detto, valutazioni diverse
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Segue l’era Terziaria o Cenozoica, durata circa 60 milioni di anni, a cui succede l’era Quaternaria o Neozoica, alla quale si attribuisce la durata
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L’era seguente si chiama Secondaria o Mesozoica, è durata all’incirca 150 milioni di anni, ed è assai ricca di fossili.
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All’Archeozoico segue l’era Primaria o Paleozoica, durata circa 300 milioni di anni. Essa ha inizio con il periodo Cambrico, nel quale si ha la
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Ma in questi ultimi anni (dal 1954 in poi) sono state descritte da parecchi autori strutture trovate in rocce precambriche che possono essere
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databili a 2,7 miliardi di anni da oggi. Secondo D. I. Groves, I. S. R. Dunlop e R. Buick (1981) nella località chiamata North Pole, in Australia, vi
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innumerevole serie di anni, ricchi di vicissitudini geologiche, che li separano da noi.
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databili a circa 680 milioni di anni or sono. Alcuni di essi sono affini ai Celenterati, per altri l’affinità è più dubbia. Altri reperti di vermi
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Figura 8. Ricostruzione (di W. E. Spradbery) di un paesaggio del Carbonifero (350 milioni di anni da oggi) con felci, equisetacee, selaginelle e
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miliardo di anni in cui riconosciamo poche tracce di vita, subitamente osserviamo una sorta di esplosione: in breve tempo compaiono praticamente
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Figura 9. Una Ammonite, Parapeltoceras annulare, del Giurassico medio (150 milioni di anni da oggi): diametro cm 4,8.
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qualche paragone. Supponiamo di paragonare la durata di due miliardi di anni ad una colonna alta venti metri: l’era Archeozoica occuperà una distanza che
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Figura 12. Un Ittiosauro (rettile marino), Ichtyosaurus acutirostris del Giurassico inferiore dell’Inghilterra (180 milioni di anni da oggi).
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geologiche: noti nel Triassico, si estinguono alla fine del Cretacico: sono vissuti soltanto cento milioni di anni. Un altro ramo di Rettili nella stessa
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Figura 13. Un Pterosauro (rettile volante), (Peranodon longiceps) del Cretacico superiore del Kansas (100 milioni di anni da oggi): apertura alare di
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totale dell’evoluzione da Hyracotherium a Equus, 60 milioni di anni, con passaggio attraverso 8 generi (durata media di ciascuno 7,5 milioni di anni
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con raggiungimento della maturità sessuale all’età di quattro anni.
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Figura 21. Variazioni della geografìa dell’Europa nel corso di 500 milioni di anni (da G. Gamow, Biographie de la Terre).
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famiglia, i Celacantidi, di cui si conoscevano soltanto resti fossili del Triassico, e che si credeva estinta da 180 milioni di anni. Anche il gruppo
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A distanza di sessant’anni non si può non sottoscrivere completamente il giudizio del Giardina e v’è da stupirsi
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Le cose sono molto cambiate oggi, e negli anni recenti molte scoperte sono venute a dar fondamento ad una teoria che prima era soprattutto una
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si possono riferire al secondo periodo interglaciale, circa 250 000 anni fa.
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e studiati, ricostruire l’evoluzione dapprima lenta, poi sempre più rapida dell’umanità, fino al Neolitico - circa una ventina di migliaia di anni or
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forte e per più di venti anni - fino al 1923 - non le lasciò più studiare da nessuno.
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La prima emergenza degli Ominidi si può datare all’inizio del Pliocene, circa 5 milioni di anni fa; ma i primi prossimi antenati dell'uomo attuale
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dell'Era terziaria, cioè nel Paleocene, circa 70 milioni di anni fa. Precocemente, nello stesso periodo, si sono differenziati i due rami delle Proscimmie e
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roventezza del globo al suo primo raffreddamento, e questo periodo di tempo è stato di venticinque mille anni. Il secondo grado del raffreddamento ha
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. Visse 8-10 milioni di anni da oggi; era probabilmente diffuso, con specie affini, anche in Africa. Un genere affine, che anche può considerarsi come
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, duecentomila anni, o mezzo milione, sono un tempo assai corto in confronto alla durata della vita sulla terra. I seimila anni della storia sono un attimo
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Tuttavia il Buffon non sviluppò ulteriormente queste idee. Egli chiuse la sua vita a ottantun anni, onusto di gloria e di ricchezze, e lasciò nella
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Tuttavia il nome sarebbe rimasto sconosciuto al gran pubblico e noto soltanto nel ristretto circolo degli zoologi se, in quegli anni, l’autore non si
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nei giovani anni aveva avuto come botanico. Preparò così la sua grande opera: Storia naturale degli animali senza vertebre, il cui primo volume fu
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La decadenza fisica e psichica del vecchio Lamarck fu lunga e penosa. Negli ultimi anni divenne cieco, e poté continuare a scrivere e a correggere le
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Ma l’idea che egli aveva concepito non morì né andò dispersa: rimase latente per cinquant’anni, per poi rifiorire vivacemente e dare grande rigoglio
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Normandia. Cuvier trascorse colà sette anni: sette anni quieti nella provincia dove le raffiche rivoluzionarie giungevano assai attenuate, e dove poté
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evoluzionistica quale si svilupperà sessant’anni più tardi, le ricerche paleontologiche sono addirittura fondamentali.
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Il 12 febbraio 1809 nasceva Charles Darwin, quinto di sei figli. I primi anni della sua vita trascorsero nel benessere di una famiglia abbiente
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Fu mandato all’Università di Cambridge, e la sua conclusione è la seguente: «Nei tre anni passati a Cambridge, per quanto riguarda gli studi
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Venti anni: tanti trascorsero prima che si decidesse a redigere e pubblicare la sua opera.
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Nei primi anni, dopo il suo ritorno dal viaggio, Darwin frequentò un po’ la società, i circoli scientifici e letterari. Fra le persone eminenti che
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decina d’anni dopo, nel 1871, pubblicherà un intero libro su questo argomento.
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Si è sempre ritenuto che questa fosse la parte più vulnerabile della teoria darwiniana, e la più ingenua. Finché in questi ultimi anni il biologo
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attenuando, negli anni successivi, per lasciare il campo alla sola critica legittima, quella su base scientifica.
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Da alcuni anni egli frequentava casa Darwin, ed era stato fra i primi ad infiammarsi per la nuova teoria, di cui divenne, e rimase per tutta la vita
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Aveva però avuto la fortuna di incontrare un uomo, Thomas Huxley, di sedici anni più giovane di lui, che aveva tutte le qualità oratorie, la
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