, quella sera, la Cecina non avea voglia di andare a letto. — Cecina, vieni a dormire. — Più tardi, Maestà; per ora non ho sonno. — Il Re aspettò, aspettò, e
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alla Regina: — Maestà, questo è il vostro appartamento. — Ma, poco dopo, quando il Re volle andare a vederla, gira di qua, gira di là, non trovava l
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comandava altrimenti: volea perfino che rigovernasse i piatti. Una volta al Reuccio gli venne la voglia dei baccelli; ed era d' autunno! Dove andare a
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: — Babbo, datemi la santa benedizione: vo' andare a cercar fortuna pel mondo. — Il cielo ti benedica, figliuolo mio! - E il giovinotto si mise in viaggio
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gettare in un fondo di carcere. Ma da quel giorno egli non ebbe più pace. Voleva andare a letto? E gli strappavano le coperte: — Maestà, non si dorme! —
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unica, e le perdonavano tutti i capricci. Arrivò il tempo che la Reginotta dovea andare a marito. L' avea chiesta il Reuccio del Portogallo, e il Re
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— Allora lasciami andare! Lasciami tornare a casa mia! - No, no! Dobbiamo sposarci. — Per ora bada a crescere! - Gomitetto se l' ebbe a male ed andò
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andare avanti. Sciolse quel capo, e lei avanti, aggomitolando, il Lupo Mannaro dietro. — Ripòsati, ripòsati! — Quando sarò stanca, mi riposerò. — Lei
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andare attorno, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile, da divertircisi anche lui. Perciò si
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albeggiava, indossava la carniera, e col fucile sulla spalla, e coi cani; via pei forteti boschi. Chi avea da parlare col Re, doveva andare a trovarlo in
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procurarmela, dovessi andare in capo al mondo. Ma tu, perchè non mi rispondevi la notte scorsa?
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voleva acconsentire: — Dove sarebbe andata, così sola e inesperta? Era impossibile! — Lasciatemi andare, o m' ammazzo! — A questa minaccia disperata, il
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il seme. — E tre! Vedendolo rimasto male, quella fata gli disse: — Sapete, quell' uomo, che dovreste voi fare? Dovreste andare dal mago Tre-Pi che n
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tempo tre giorni. — Col Re non si scherzava. I ministri cominciarono dal grattarsi il capo, e, pensa e ripensa, uno di essi propose di andare, la notte
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