rivelazione dei suoi occhi atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda. Mentre più dolce, già presso a spegnersi ancora regnava nella
poesia
alito tardato: e nel crepuscolo la mia pristina lampada instella il mio cuor vago di ricordi ancora. Volti, volti cui risero gli occhi a fior del sogno
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fonti dei venti E l’immobilità dei firmamenti E i gonfii che vanno piangenti E l’ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti E ancora per teneri
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