Penombre
Oh se l'ava non fosse sepellita, l'ava, l'antico amor della mia vita, s'ella vivesse ancor... pensate il gaudio di appenderle al seno della mia vita
Penombre
Ancor vederti sembrami le braccia dimenare come una giovin rondine che tenti di volare, povero bimbo, piccolo cadaverin sepolto! Quel tuo vergine
Penombre
i vezzi non invidiano dei fiorellini estivi; ho un uccellino in gabbia, un canerin gentile... febbraio, marzo, aprile... ecco l'estate ancor! L'estate
Penombre
voce al ciel s'ergea, e più bella del solito parea! - Povero amico,addio...quel mazzolino ho ancor, che mi donasti quando da te partìa... Di questi fior
Penombre
siete un inganno, siete una larva dei secoli vieti, e certo ancor nell'anima vi stanno le carezze dei numi e dei poeti. Siete risorta da una tomba
Penombre
divelto udendo il cicalìo della vegliarda? Egli che all'alba ancor non era nato morir canuto a sera avea sperato... nel fango invece a mezzodì giacea, e
Penombre
non sono cattivo; ti amai nei dì del pianto e nei felici, e ti amerò ancor tanto di un amor puro e santo... Ma vi son giorni che il mio cor vien meno, e
Penombre
antico Ossa e Pelia inforcati ancor vedea, se fosse giunto all'isola di un amico a condurti per man la Galatea!
Penombre
, anch'esso è buono! Ma lascia al fango e all'odio il mondo triste e gli uomini perversi; e se sospiri ancor sante conquiste di santi versi, deh, ripulisci
Penombre
sognava madonne in campo d'or. E nel devoto secolo vivere ancor credevi; qui, venerata effigie, antiche aure bevevi; qui de' tuoi vecchi monaci
Penombre
povero bambino, e un bel nome scientifico, e il cippo cristallino, prima ancor che sul lugubre letto la madre frema, e che nell'ansia estrema se ne
Penombre
cruenta pioggia che gli cadrà dall'ale, germoglieranno i mistici orti dell'avvenire! Pregate - ei dee soffrire, sciogliere il volo ancor
Penombre
coraggio, la fede, e le vertigini de' miei vent'anni! Fammi ancor bello, fammi ancora buono, come nei lieti dì che il cor sbucciava dai primi versi
Penombre
sul profumato petto come una stola. Io sospirava: - Tu porrai sovr'essa molte maschere ancor, ma è tempo perso: la malizia dell'uomo è profetessa, passa
Penombre
conserva ancor la leggendaria possa) : i miei dolori tornano al lenzuolo, dentro la fossa; e allor comincia la dolce giornata. Prima son vaghi suoni
Penombre
di quando in mezzo a fiori credea la mente avvolgersi e preparar colori, di quando ancor sull'anima sorridendo volava l'avemaria dell'ava. Allora ai