Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Anedda, Antonella 1 occorrenze

“C'è un portone. Vado anch 'io.”

poesia

Dai Canti Orfici

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Campana, Dino 1 occorrenze

mito lontano e selvaggio: mentre per visioni lontane, per sensazioni oscure e violente un altro mito, anch'esso mistico e selvaggio mi ricorreva a

poesia

La Bufera ed altro

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Montale, Eugenio 1 occorrenze

attributi, riconoscersi e saggiarsi nei limiti di un assunto di cui ignoriamo il significato. (Anch' essa, dunque, avrebbe bisogno di noi? Se è una

poesia

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UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto

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Giacosa, Giuseppe 1 occorrenze

figlio, E che il figlio del figlio, lattante bambinello, Dell’avo un dì sarebbe sceso anch’ei nell’avello; E pareva dicesse con sorriso estremo: Non

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Penombre

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Praga, Emilio 13 occorrenze

a ragazze accompagnati, mi vedevan soletto e mi credean dabbene e poveretto. Anch'io le amavo, e un dì, come deserti vidi i balconi del convegno

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, giumento è anch'esso se desìo lo punge di far commenti! E lo danni alle forche il capitano, se, a pergamo salito, contro i fratelli che mordono il

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l'etere, vuoto miraggio ma parla, e cantami nel tuo linguaggio: anch'io, mio bambolo, anch'io, vedrai or fra le nuvole non guardo mai. Volin le nuvole

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garriti e fischiate fesse: fin le tegole anch'esse, forse per l'abitudine dei nidi, si credon rondinelle e volan via. Fra le spighe gli steli e gli

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il fango mi conquista. Prega, prega che torni il ciel sereno! Tu non lo sai che l'uomo è anch'esso un bruto ? Fuggi, fuggi da me; su questo petto ti

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! E anch'io, crisalide forse di un astro, da un sassolino a te m'inchino: luna cornuta che mostri muta l'anel reciso nel paradiso, di cui lo sposo

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, anch'esso è buono! Ma lascia al fango e all'odio il mondo triste e gli uomini perversi; e se sospiri ancor sante conquiste di santi versi, deh, ripulisci

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notte, o pudica, a mormorar: Qui abbiam l'azzurro, la manna e l'aprile, son rime e strofe e non le voglio dar! Condurrò l'Ira anch'essa al mio

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profumo dei fiori e dei vini; le gonne di seta, nell'ombra compresse, con lunghi bisbigli ridevano anch'esse. E Lisa, una pallida dall'occhio di foco

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alti stipiti morde il suo vecchio pane; solo nelle mie tenebre cerco il mio pane anch'io, cerco la fede in Dio! E il mesto cuore interrogo di tante

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beverem, col capo all'ombra fresca di qualche faggio, all'avvenir che i giovinetti adesca, anch'esso in viaggio: quando il ranume udrà queste parole

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tacita anch'io; perché, quando a vespero favello con Dio mi guardi nel viso col mesto sorriso? Io m'affiso lassù, tu in basso guati; io mi faccio gentil

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pensier se anch'io non sono un'arpa eolia! É rima, è strofa qui tutto che giunga; fin dai bimbi che all'aria mattutina portano a passeggiar l'acuta e

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 6 occorrenze

pareva anch'ella l'allegra cantatrice : robusti quindic'anni sfidatori d'affanni, treccie nerissime, e occhietti fini, ed assassini! Ma sparve dietro

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', la casa di Gilda è già segnata! - Ve' la finestra qui del Reverendo! Or che la fante gli cadde malata, anch'egli il pover'uom va impallidendo

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Uom, tu che nasci in maschera, e mascherato muori, osi insultar, se incognito è anch'esso il Dio, che adori? Vorresti tu conoscerlo ed affisarlo

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, forti ho le braccia, e l'ali al cor potenti! - Dite, entrar posso nella ridda anch'io? Roteamo, cantiam, bimbe, giganti! E d'amore e di vin qui scorra un

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godimenti umani! Dei baci amai la musica, e anch'io cacciai le mani tra profumate chiome, e di più d'una il nome mi si stampò nel cor! Io pur cercai nei

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in cui tu dentro al sen brunetto e tondo sognavi l'innocenza e il far giocondo, ha anch'essa un crinolino, spera il mantel di seta e l'ombrellino, e

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Trasparenze

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Praga, Emilio 6 occorrenze

ale... il volo è l'Ideale! Credo che i morti stesi nella fossa sentano anch'essi il risveglio d'Amore, che nude, infrante, gelide quell'ossa, l'april

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Mi chiaman pazzo le vicine, e infatti fra tanti matti posso esser matto anch'io. Ma, affé d'Iddio, io le sento russar, le donnicciuole; oppur, da

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paura! ". Oh! triste a dirsi! fiori!... i fiorellini anch'essi, poiché fur nella disputa per alcun po' perplessi, diedero poi ragione ai bruti e alla

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garriti e fischïate fesse… fin le tegole anch'esse, forse per l'abitudine dei nidi, si credon rondinelle e volan via. Fra le spighe gli steli e gli

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!...". Tu schiudi gli occhi alle dolci parole, e quello sguardo tuo somiglia un brando snudato al sole! Mi desto anch'io. Penso ai monti agghiacciati

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bara scote il torpore del mio suol natìo, fra i tardi inchini della folla avara posso prostrarmi anch'io! Eravam giovinetti, eravam belli; il frutto

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