nubi sprigiona il fulmine; all’Angelo, che d’accosto a Gesù alza il vessillo, su cui sta scritto Dio, Umanità, Redenzione, Verità, Amore, Sacrifizio
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studio ogni dì col sole che si alza, e n’esce col sol che tramonta. La sera, che non può dipingere, schizza e disegna. Alcuni anni addietro, parendogli
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mette, quasi persi nell’ombra, de’ contadini, de’ buoi, che tornano dal lavoro; lontano alza una montagna bruna, che rompe l’orizzonte, e nella vallata
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’altra, si alza parecchi metri più in su della strada una cuspide acuminata, con una Madonna in bassorilievo nell’arco acuto, de’ trafori leggerissimi tra
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Veneziani ne ignorano quasi la esistenza, si alza una scala a chiocciola, sbalzante fuori dall’angolo di un vecchio palazzo, del quale le loggie ad
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coraggiosamente mano alle riforme, allarga le strade, alza ricchi edificii, ristaura, tra gli altri monumenti, la chiesa di Sant’Antonio, del Santo, come dicono
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fa un compromesso tra l’arte propria ed il gusto della età in cui vive, che alza la sua professione a ministero di idee, ha diritto non
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’occhio delia mente distinguono, indovinano, ricreano le diverse epoche del passato. Come il San Pietro di Leone X s’alza sulla basilica di Costantino, e
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poi quando, in qualche monumento ed in qualche ciborio, appariscono dei pinnacoli timidi e delle paurose foglie arrampicanti, anche l’arco si alza in
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alza le mani in aria con gesto di affettata e stupida maraviglia; quella si pianta, come le ciane, la sinistra al fianco; altre gettano indietro le
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alza di sbalzo, e si torna a lavorare, in lotta sempre tra la voglia di vedere e di rammentarsi ogni cosa e il bisogno di riposare il corpo spossato
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Saffo, cose mollissime; del Perraud la celebre Infanzia di Bacco, di cui fu esposto il modello nel 1857 a Parigi — un Satiro seduto, che alza sulle
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i plasticatori docili modellano con garbo graziosissime cose. Così c’è chi alza l’arte al monumento, e chi alza l’industria all’arte.
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scrupolo anche ai morti. C’è molti quadri del sapiente e forte Troyon, pittore che alza alla dignità dell’arte maggiore il paesaggio, le pecore, i ciuchi
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mani dietro la testa in atto fra il riso e il pianto, fra il contento e il pauroso. Poi altri bimbi nudi: quale alza le braccia, quale si mette una
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castellano del paese, s’intende. Appresso viene lo sposo in gala, un contadinotto svelto, che alza il capo baldanzosamente e tiene a braccio la figliuola
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disgraziato Nerone, il quale con la destra alza un bicchiere e con la sinistra tiene la lira, e canta in una via di case bianche e scipite, alla presenza di
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gli occhi e raggrinza i muscoli del volto, come si fa quando s’alza un fastidiosissimo polverìo. La fanciullina si copre il viso con il braccio e
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coscienziosa serietà delle intenzioni: lo Ximenes, per dire di uno, mentre nel suo Cristo con l’adultera, imperfetto di forma, si alza a nobile scopo morale, nel
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ardito; questo è smilzo, tagliente, pitocco, pauroso. Tre gradini bassi, di pianta quadrata, salgono ad uno stretto ripiano, dal cui centro si alza il
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argomenti che il pittore è chiamato a svolgere, gli rendono necessaria una cultura un po’più estesa e sottile. A figurare, mettiamo, Socrate, che si alza
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Sole, il che avviene per la forza assorbente di questo gas il quale è basso dappertutto, ma nelle macchie talora si alza moltissimo facendo le
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