Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: alvise

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sulle onde. Presso la murata di prua Lorenzo Sagredo e  Alvise  Benedetti tenevano lo sguardo fisso all'orizzonte dove si
erano stati loro di grande aiuto gli otto corsari che  Alvise  era andato a raccogliere nell'isola solitaria. Chi poteva
legare la loro sorte a quella del loro generoso liberatore.  Alvise  si era offerto di sbarcarli in qualche porto turco, ma essi
cielo. Pareva quasi ch'egli volesse scoprire l'abbaino dove  Alvise  gli aveva detto che la sua piccola Loredana si affacciava
sua vita priva per sempre del dono inestimabile della luce.  Alvise  gli aveva detto tutto, dopo averlo preparato a poco a poco
Bettina. Certamente Lori e sua madre saranno lì, - disse  Alvise  con voce strozzata. Lorenzo lo seguì. Nelle calli e sulle
chiatte cariche di materiali d'ogni genere. Ma Lorenzo e  Alvise  non vedevano nulla! Non percepivano che il battito doloroso
dalla folgore: porta e finestre erano chiuse. D'un balzo  Alvise  sollevò il picchiotto di bronzo a foggia di serpe e lo fece
a stare in quella casa. insieme con la damigella bionda. -  Alvise  si curvò sulla bimbetta e le fece ripetere la frase, poichè
Bettina, - disse in fretta, e scappò via. Lorenzo Sagredo e  Alvise  Benedetti entrarono. Nella tepida sera di giugno la
dove si rifletteva lo splendore delle stelle, Loredana e  Alvise  finivano di raccontarsi le loro avventure. - Non puoi
da quello fanciullesco che aveva prima della• partenza.  Alvise  continuò: - Dio mi mandò un amico a conforto della mia
galea si era fermata per molte ore, con grande orgasmo di  Alvise  che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il 4 di
un vecchio dall'aspetto patriarcale. - Perchè? - chiese  Alvise  che invece avrebbe voluto fare un ingresso trionfale tra la
allorchè una galea della Lega si mosse per incontrarla.  Alvise  chiese di parlare con il condottiero veneto, e subito
dalla nave latina e si fermò a poppa della galea corsara.  Alvise  e Agnolo vi presero posto e immediatamente i remi si
il fianco della capitana veneta. Come battè il cuore di  Alvise  nel rivedere lo stemma argenteo e porporino del Veniero! E
loro con la sua maschia voce: - Chi siete e donde venite? -  Alvise  fece il racconto dell'avventura occorsagli, senza
che teneva il comando supremo delle flotte alleate.  Alvise  e il suo compagno tornarono alla loro nave che inalberava
per metterla in condizione di prender parte alla lotta,  Alvise  andò a sedersi sull'alta poppa e rimase lì, muto, con il
fresca notte d'ottobre? Una mano si posò sul braccio di  Alvise  e lo fece ....il Veniero.... gli si accostò.... sussultare.
con la raffinata eleganza di un gentiluomo veneto. -  Alvise  Benedetti, - disse il sopraggiunto - lascia ch'io prenda
vento era contrario, e dovettero rimanere alle Gomenizze.  Alvise  e Lorenzo si recarono a fare un giro per il paese, posto
aggiungevano grazia alla pace di quel bellissimo paesaggio.  Alvise  e Lorenzo si fermarono a guardare la chiesa, detta di
a casa per mettere a sua disposizione ogni ben di Dio.  Alvise  era commosso da tanta cortesia, e nella sua timidezza
e a mostrarsi compiacente con quella popolazione generosa.  Alvise  accolse volentieri i suggerimenti dell'amico e alla fine
sulla nave corsara e da Sebastiano Veniero lasciato ad  Alvise  come preda di guerra. Il ragazzo lo aveva diviso con Agnolo
 Alvise  contava le ore che lo dividevano dalla liberazione; e col
il tuo soccorso. - Ci siamo sorretti a vicenda, - rispose  Alvise  - guardando teneramente il compagno. E Dio ci ha aiutati, -
suo viso e nei suoi occhi. - Che avete, Agnolo? - ripetè  Alvise  con ansia. - Figliuolo, una grande delusione ci attende, -
ma si poteva giurare che vi campeggiava la mezzaluna.  Alvise  sbattè le ciglia, quasi a trattenere le lacrime. Il pianto
di stenti e di miseria. - Fuggire non possiamo, - replicò  Alvise  guardando desolato il mare che li circondava, impassibile e
in alto, era rimasto un vano, e da quello gli occhi di  Alvise  fissavano l'avvicinarsi della galea.. Agnolo aveva avuto
alcuni giorni, per riposarsi e dividersi il bottino. -  Alvise  tacque, continuando a guardare la galea che la stanca
di vino di Cipro. - Chissà che cosa dicono! - mormorò  Alvise  all'orecchio di Agnolo, che gli stava accanto con il
qualche cosa tra loro. Con un gesto rapido Agnolo trasse  Alvise  nell'angolo più remoto della grotta e gli bisbigliò: -
Che Dio e san Marco ti proteggano! - Piano piano,  Alvise  cominciò a demolire la barricata che ostruiva l'ingresso
rotolò con un tonfo sordo lungo la scogliera. Il cuore di  Alvise  cessò per un attimo di battere; ma nulla si mosse, segno
sulla rena, ancora tepida. Tutto intorno, pace e silenzio.  Alvise  si avvicinò alla barca dei corsari e raccogliendo tutte le
le altre grotte. Anche da quella parte, pace e silenzio.  Alvise  raggiunse di nuovo la caverna, e al compagno, che lo
e scivolò dove le onde.... Svelto come uno scoiattolo  Alvise  si arrampicò sui pennoni e sciolse le vele. Ma la notte era
inerti e lo scafo non ebbe il più piccolo rollìo. Agnolo e  Alvise  si guardarono, sgomenti. - Non ci resta che aspettare
galea scivolò rapida sulla superficie increspata. Agnolo e  Alvise  ringraziarono Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece
Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece rettificare ad  Alvise  la direzione delle vele, poi si pose al timone. - Tu, -
disse al ragazzo - scendi; un po'di riposo ti farà bene. -  Alvise  s'impadronì di un mantello che giaceva vicino all'albero di
era apparsa a rompere la placidità dell'orizzonte; ma  Alvise  e il suo compagno non avevano disperato. Essi avevano
e la zattera si fermava, cullata dalle onde tranquille,  Alvise  ricordava i giorni recentemente passati e un brivido di
naufragio. Aveva costruito anche la zattera con la quale  Alvise  faceva ogni giorno il giro del loro dominio e ne tornava
Sempre a oriente dell'isola, Agnolo aveva suggerito ad  Alvise  di scavare nella roccia alcune buche che, riempite poi
Mentre la zattera procedeva mollemente cullata dalle onde,  Alvise  lasciava che la nostalgia cullasse il suo tenero cuore.
onde leggiere, sospinti dalla tepida brezza. E nel cuore di  Alvise  ferveva un grande amore, per le cose e per gli uomini. Egli
Nessuna voce rispose al suo appello. Sorpreso e inquieto,  Alvise  afferrò una specie di remo giacente nel fondo della
cibo era pronto e saporito; l'appetito non mancava; eppure  Alvise  non riusciva a inghiottire nulla. La commozione e l'orgasmo
il capo, poco persuasa di doversi prestare a quella fuga.  Alvise  seguiva sul caro viso le perplessità che agitavano
disceso. Le sue dita si staccarono finalmente da quelle di  Alvise  e un profondo sospiro di sollievo le sfuggì - Tieni,
rena, della spiaggia dove le onde lo avevano sospinto.  Alvise  aprì gli occhi e si guardò lentamente intorno. Silenzio e
tanta solitudine quell'albero sembrava un richiamo amico.  Alvise  vi s'incamminò, ma la sabbia molle e le alghe viscide gli
ch'egli aveva sempre tenuta con sè, cadde per terra.  Alvise  la raccolse rapidamente. L'acqua marina l'aveva un
di salsedine, ma conservavano ancora il calore del sole.  Alvise  usci all'aperto e s'incamminò a stento alla ricerca di un
quieta della sera aveva udito un gemito. Il primo moto di  Alvise  fu di ritornare nella grotta e trincerarvisi, nell'attesa
- E voi credete che mio padre si sarà salvato? chiese  Alvise  ansiosamente. Il vecchio marinaro non rispose subito. Girò
giacchè soffro atrocemente a ogni minimo movimento. -  Alvise  raccolse un fascio di alghe e lo pose sotto il capo del
a detergere la ferita dalla rena che la imbrattava.  Alvise  si guardò intorno e non vide tra i rottami che qualche
sollevandosi sui gomiti. L'impresa fu lunga e dolorosa.  Alvise  faceva quanto poteva, ma, stante la sua debolezza, non era
e si gettò esausto B G 7 - 4 sulla rena tepida. Anche  Alvise  si sedette alcuni istanti per riprender fiato, indi
- Bisognerebbe ora poter mangiare qualcosa, disse  Alvise  che, finito il suo compito, tornava a sentire i morsi
priva di vegetazione. - Raccogliendo le sue forze stremate,  Alvise  uscì di nuovo all'aperto e s'incamminò verso gli scogli. Il
e formavano un semicerchio che chiudeva l'orizzonte.  Alvise  entrò nell'acqua fino alle ginocchia, e costeggiando le
vecchio marinaro vegliò il sonno di  Alvise  fin che a oriente si scòrse una luce che variava dal rosa
mattutina mi hanno messo addosso un grande appetito. -  Alvise  non si fece ripetere l'invito, e poco dopo era di ritorno
Speriamo che prima di sera qualche terra sia in vista. -  Alvise  prese il timone e cominciò la sua guardia, confortato da
cristallina dell'orizzonte fu sbarrata. - Agnolo, - chiamò  Alvise  col cuore in gola - la terra è in vista! - Il vecchio
gesto di una vittima che si offre in olocausto. Agnolo e  Alvise  gli si avvicinarono, e il ragazzo, piegate le ginocchia,
benedisse la galea e il gagliardetto di san Marco che  Alvise  aveva issato sul trinchetto, dopo avere ammainato lo
La Santa Cattarina doveva seguire la nave ammiraglia, e  Alvise  godeva di riprendere il mare. Il caldo, in quei giorni, era
- Siamo nelle mani di Dio. - .... riuscì a far aggrappare  Alvise  al rottame.... Istintivamente, Alvise si aggrappò al padre
a far aggrappare Alvise al rottame.... Istintivamente,  Alvise  si aggrappò al padre con una stretta muta e disperata.
le membra irrigidite, il capitano riuscì a far aggrappare  Alvise  al rottame della Santa Cattarina; poi si tolse la cintola
la mano stanca. Il vento rubò e disperse le parole paterne.  Alvise  non le udì. Ma la benedizione rimase sul capo del figlio e
la risposta che stava per venire. - Lori è una bambina. -  Alvise  sbattè le ciglia, contento e fiero di essere considerato un
tanto deboli, nonostante l'apparenza delicata di Lori, se  Alvise  desisteva per primo e si rassegnava a fare la pace. -
apposta, quel giorno, di chioccioline, neppure l'ombra! Ad,  Alvise  allora venne in mente un altro passatempo: prendere a
di un uccellino che spicca il volo dal nido. Intanto  Alvise  aveva preso una leggera trave che giaceva per terra e
con mal celata angoscia quella traversata, temendo che  Alvise  cadesse nell'acqua quieta ma profonda. Purtroppo, ciò che
equilibrata sui due muriccioli, oscillò paurosamente quando  Alvise  vi salì sopra, e lo fece piombare nel rio. Lo spavento
è andata così, ma ti avverto che un'altra volta prendo  Alvise  e il suo ponte e vado a gettarli in mezzo alla laguna! -
chiatta era appena svoltata all'imbocco del canale, quando  Alvise  ricomparve con una bracciata di panni gocciolanti. Per la
tu sapessi...! - Che c'è, Lori? - È passata una chiatta. -  Alvise  non capiva. - Quale chiatta? - Se tu avessi visto che
alla trave e ha vociato: «Un'altra volta butto nella laguna  Alvise  e il suo ponte. Capito?», - spiegò la bimba tutto di un
spiegò la bimba tutto di un fiato. Con la coda dell'occhio  Alvise  sbirciò il rio. Era di un bel verde lucente, tra i
sa mai!... La balda sicurezza che spirava dalle parole di  Alvise  aveva dissipato la paura della fanciulla. Poteva infatti
di nonna Bettina e di madonna Lucrezia, madre di Lori.  Alvise  avrebbe accolto la proposta della fanciulla, con grande
tempo la madre a sedersi sopra uno sgabello. - Ieri sera  Alvise  non venne a trovarci, - disse subito Lucrezia Sagredo,
appoggiata al muricciolo, la trave tutta verde di museo che  Alvise  gettava come un ponte sul rio per poter passare nel suo
sorrise, festosa. - –.... stai forse contando le foglie....  Alvise  aveva ora diciassette anni, ma era alto e robusto come un
favorito quell'atmosfera di familiarità che per l'orfano  Alvise  era stata di grande aiuto e conforto. A sua volta egli
e assisterla! Piccola cara Lori, sorellina amata! Pareva ad  Alvise  che la chioma fiammeggiante della fanciulla diradasse le
viso illuminato dagli occhi ardenti sotto le folte ciglia,  Alvise  andava da un capo all'altro della galea, osservava tutto e
in mille circostanze, deve ricorrere un abile comandante.  Alvise  faceva tesoro di quegli insegnamenti, e si può dire che, di
della capitana. Zuambattista Benedetti e suo figlio  Alvise  agognavano di misurarsi con gli infedeli; ma anch'essi,
il freno. Frattanto, però, non perdevano il loro tempo e  Alvise  acquistava sempre maggiore abilità nel comando della galea.
per terra davanti al quadro che la sera prima  Alvise  aveva tolto dal cavalletto e appoggiato contro il muro,
sua infanzia che non udì la porta aprirsi e i passi di  Alvise  che si avvicinava. - Lori! - Ella volse verso il ragazzo il
sulle coltri come un bianco fiore, e andò a raggiungere  Alvise  che nel frattempo aveva ricoperto il quadro con un panno.
ai bisogni di quanti ricorrevano a lui. Loredana e  Alvise  lo trovarono seduto nel suo fondaco buio e polveroso,
la sua voce un po' tremolante di vegliardo. Si alzò e aiutò  Alvise  a togliere il quadro dal panno. - Vediamo che cosa mi avete
ricco mercante o qualche marinaro della Serenissima.  Alvise  non si. sarebbe mai stancato di osservare quanto avveniva
rimesso il casco in testa e il piffero sotto il braccio.  Alvise  e Loredana si accòrsero solo allora che il tempo era volato
nominato capitano della galea sottile Intrepida. Anche  Alvise  Benedetti giaceva sul ponte della Santa Cattarina con un
Veniero salì a bordo della Santa Cattarina per avvisare che  Alvise  doveva essere condotto a terra, per le cure necessarie,
per le cure necessarie, insieme col nipote dell'ammiraglio.  Alvise  accolse la notizia con grandissimo piacere. L'idea di
chiedere notizie dei loro cari. Dov'erano Zuambattista e  Alvise  Benedetti? La grande battaglia li aveva lasciati illesi?
- Pochissimi avevano saputo il ritorno quasi miracoloso di  Alvise  e che l'intrepido giovane comandava la galea predata ai
nota tribù dei passeri! La voce e il riso di Loredana e di  Alvise  intenti a sarchiare le aiuole le giungevano, ora da vicino
delle acacie. Lucrezia si voltò verso la casa, Loredana e  Alvise  interruppero i loro giuochi e si guardarono, stupiti. Era
entrare, nonna Bettina possedeva la chiave della porta e  Alvise  si serviva del suo famoso ponte. Chi poteva mai essere? Il
molto i galeotti, non è vero? - interrogò timidamente  Alvise  che tante volte aveva sentito suo padre parlare di quegli
- Assai, ragazzo mio, - rispose il monaco, volgendo verso  Alvise  il viso scarno. - Chi sono i galeotti? - chiese Loredana
che ella occupava e che era stata un giorno quella di  Alvise  era in angolo e aveva due finestre. Loredana apri quella
- mormorò l'ammiraglio veneto, sorridendo al pensiero di  Alvise  che aveva lasciato nel porto di Petala in procinto di
- chiese Loredana scotendo tristemente il capo. -  Alvise  Benedetti mi aveva promesso di ricondurlo; ma è morto. -
Benedetti mi aveva promesso di ricondurlo; ma è morto. -  Alvise  Benedetti vive e manterrà la sua promessa, - disse
lei. Nonna Bettina accolse con fare materno la bimbetta e  Alvise  si mostrò addirittura raggiante. - Il babbo aspetta Marco
Lorenzo Sagredo parti. Lucrezia, Loredana e il piccolo  Alvise  poterono, per gentile concessione del Bragadin, salire a
tramonto tingeva di fiamme vermiglie. Lucrezia, Loredana e  Alvise  rimasero silenziosi sulla riva a guardarla, finché le ombre
Auxilium Christianorum. - E credi che il babbo e  Alvise  ritorneranno?... aveva soggiunto, prima ancora che la
della scomparsa di Zuambattista Benedetti e del figlio  Alvise  l'aveva gettata in un'apatia dalla quale era riuscita a
di tacerle la loro sciagura e di lasciarle credere che  Alvise  sarebbe presto tornato in compagnia di Lorenzo Sagredo. La
ha liberato diecimila prigionieri delle galee turche;  Alvise  libererà il mio povero prigioniero dalla dorata dimora di
come starà in pensiero nonna Bettina! - Strano: ieri sera  Alvise  non venne! ricordò a un tratto Loredana. La sera prima,
accòrse subito e volle rassicurare la sua creatura. - Forse  Alvise  ci attende da nonna Bettina, - le disse. - Ci dirà allora
svaghi nell'orto, e i giorni sereni nei quali correva con  Alvise  sotto i rami delle acacie. Le sembravano ormai
abbandonato da tutti, senza più speranza di ritorno, e dove  Alvise  e Zuambattista Benedetti dormivano il loro ultimo sonno.

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