| Alvise | seduto al tavolo. Il Priore dei frati entra dalla porta |
La Gioconda -
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| Alvise | solo. |
La Gioconda -
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| Alvise | entrando in preda a violenta agitazione. |
La Gioconda -
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| Alvise | entrando in preda a violenta agitazione. |
La Gioconda -
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| Alvise | e Barnaba dal fondo a sinistra. |
La Gioconda -
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sull’alto della scala saranno apparsi | Alvise | e Laura, che avranno assistito al tumulto) |
La Gioconda -
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sull’alto della scala saranno apparsi | Alvise | e Laura, che avranno assistito al tumulto) |
La Gioconda -
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| Alvise | solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue |
La Gioconda -
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sull’alto della scala saranno apparsi | Alvise | e Laura, che avranno assistito al tumulto) |
La Gioconda -
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Cavalieri e Dame. | Alvise | sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il |
La Gioconda -
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| Alvise | solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue |
La Gioconda -
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| Alvise | solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue |
La Gioconda -
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Cavalieri e Dame. | Alvise | sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il |
La Gioconda -
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fa un altro inchino ed esce. | Alvise | rimane pensieroso per brevi istanti poi va alla porta della |
La Gioconda -
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Cavalieri e Dame. | Alvise | sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il |
La Gioconda -
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le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi, | Alvise | vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a |
La Gioconda -
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le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi, | Alvise | vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a |
La Gioconda -
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le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi, | Alvise | vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a |
La Gioconda -
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la restituzione a Bellini della Santa Giustina ha ridotto | Alvise | alla sua aurea mediocrità, liberandoci da molti pregiudizi. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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sulle onde. Presso la murata di prua Lorenzo Sagredo e | Alvise | Benedetti tenevano lo sguardo fisso all'orizzonte dove si |
Il ponte della felicità -
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erano stati loro di grande aiuto gli otto corsari che | Alvise | era andato a raccogliere nell'isola solitaria. Chi poteva |
Il ponte della felicità -
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legare la loro sorte a quella del loro generoso liberatore. | Alvise | si era offerto di sbarcarli in qualche porto turco, ma essi |
Il ponte della felicità -
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cielo. Pareva quasi ch'egli volesse scoprire l'abbaino dove | Alvise | gli aveva detto che la sua piccola Loredana si affacciava |
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sua vita priva per sempre del dono inestimabile della luce. | Alvise | gli aveva detto tutto, dopo averlo preparato a poco a poco |
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Bettina. Certamente Lori e sua madre saranno lì, - disse | Alvise | con voce strozzata. Lorenzo lo seguì. Nelle calli e sulle |
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chiatte cariche di materiali d'ogni genere. Ma Lorenzo e | Alvise | non vedevano nulla! Non percepivano che il battito doloroso |
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dalla folgore: porta e finestre erano chiuse. D'un balzo | Alvise | sollevò il picchiotto di bronzo a foggia di serpe e lo fece |
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a stare in quella casa. insieme con la damigella bionda. - | Alvise | si curvò sulla bimbetta e le fece ripetere la frase, poichè |
Il ponte della felicità -
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Bettina, - disse in fretta, e scappò via. Lorenzo Sagredo e | Alvise | Benedetti entrarono. Nella tepida sera di giugno la |
Il ponte della felicità -
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dove si rifletteva lo splendore delle stelle, Loredana e | Alvise | finivano di raccontarsi le loro avventure. - Non puoi |
Il ponte della felicità -
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da quello fanciullesco che aveva prima della• partenza. | Alvise | continuò: - Dio mi mandò un amico a conforto della mia |
Il ponte della felicità -
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galea si era fermata per molte ore, con grande orgasmo di | Alvise | che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il 4 di |
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un vecchio dall'aspetto patriarcale. - Perchè? - chiese | Alvise | che invece avrebbe voluto fare un ingresso trionfale tra la |
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allorchè una galea della Lega si mosse per incontrarla. | Alvise | chiese di parlare con il condottiero veneto, e subito |
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dalla nave latina e si fermò a poppa della galea corsara. | Alvise | e Agnolo vi presero posto e immediatamente i remi si |
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il fianco della capitana veneta. Come battè il cuore di | Alvise | nel rivedere lo stemma argenteo e porporino del Veniero! E |
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loro con la sua maschia voce: - Chi siete e donde venite? - | Alvise | fece il racconto dell'avventura occorsagli, senza |
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che teneva il comando supremo delle flotte alleate. | Alvise | e il suo compagno tornarono alla loro nave che inalberava |
Il ponte della felicità -
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per metterla in condizione di prender parte alla lotta, | Alvise | andò a sedersi sull'alta poppa e rimase lì, muto, con il |
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fresca notte d'ottobre? Una mano si posò sul braccio di | Alvise | e lo fece ....il Veniero.... gli si accostò.... sussultare. |
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con la raffinata eleganza di un gentiluomo veneto. - | Alvise | Benedetti, - disse il sopraggiunto - lascia ch'io prenda |
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vento era contrario, e dovettero rimanere alle Gomenizze. | Alvise | e Lorenzo si recarono a fare un giro per il paese, posto |
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aggiungevano grazia alla pace di quel bellissimo paesaggio. | Alvise | e Lorenzo si fermarono a guardare la chiesa, detta di |
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a casa per mettere a sua disposizione ogni ben di Dio. | Alvise | era commosso da tanta cortesia, e nella sua timidezza |
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e a mostrarsi compiacente con quella popolazione generosa. | Alvise | accolse volentieri i suggerimenti dell'amico e alla fine |
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sulla nave corsara e da Sebastiano Veniero lasciato ad | Alvise | come preda di guerra. Il ragazzo lo aveva diviso con Agnolo |
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a votare 258 elettori, il signor Carazzolo dottore | Alvise | riportò 151 voti, il signor Rocca dottore Adriano 102; |
IX Legislatura – Tornata dell'11 febbraio 1867 -
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| Alvise | contava le ore che lo dividevano dalla liberazione; e col |
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il tuo soccorso. - Ci siamo sorretti a vicenda, - rispose | Alvise | - guardando teneramente il compagno. E Dio ci ha aiutati, - |
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suo viso e nei suoi occhi. - Che avete, Agnolo? - ripetè | Alvise | con ansia. - Figliuolo, una grande delusione ci attende, - |
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ma si poteva giurare che vi campeggiava la mezzaluna. | Alvise | sbattè le ciglia, quasi a trattenere le lacrime. Il pianto |
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di stenti e di miseria. - Fuggire non possiamo, - replicò | Alvise | guardando desolato il mare che li circondava, impassibile e |
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in alto, era rimasto un vano, e da quello gli occhi di | Alvise | fissavano l'avvicinarsi della galea.. Agnolo aveva avuto |
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alcuni giorni, per riposarsi e dividersi il bottino. - | Alvise | tacque, continuando a guardare la galea che la stanca |
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di vino di Cipro. - Chissà che cosa dicono! - mormorò | Alvise | all'orecchio di Agnolo, che gli stava accanto con il |
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qualche cosa tra loro. Con un gesto rapido Agnolo trasse | Alvise | nell'angolo più remoto della grotta e gli bisbigliò: - |
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Che Dio e san Marco ti proteggano! - Piano piano, | Alvise | cominciò a demolire la barricata che ostruiva l'ingresso |
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rotolò con un tonfo sordo lungo la scogliera. Il cuore di | Alvise | cessò per un attimo di battere; ma nulla si mosse, segno |
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sulla rena, ancora tepida. Tutto intorno, pace e silenzio. | Alvise | si avvicinò alla barca dei corsari e raccogliendo tutte le |
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le altre grotte. Anche da quella parte, pace e silenzio. | Alvise | raggiunse di nuovo la caverna, e al compagno, che lo |
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e scivolò dove le onde.... Svelto come uno scoiattolo | Alvise | si arrampicò sui pennoni e sciolse le vele. Ma la notte era |
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inerti e lo scafo non ebbe il più piccolo rollìo. Agnolo e | Alvise | si guardarono, sgomenti. - Non ci resta che aspettare |
Il ponte della felicità -
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galea scivolò rapida sulla superficie increspata. Agnolo e | Alvise | ringraziarono Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece |
Il ponte della felicità -
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Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece rettificare ad | Alvise | la direzione delle vele, poi si pose al timone. - Tu, - |
Il ponte della felicità -
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disse al ragazzo - scendi; un po'di riposo ti farà bene. - | Alvise | s'impadronì di un mantello che giaceva vicino all'albero di |
Il ponte della felicità -
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si dirigono al tempio. | Alvise | e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e |
La Gioconda -
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dopo un periodo Mantegnesco, o in genere padovano, in cui | Alvise | ci dà delle secche e mediocri produzioni e Bellini qualche |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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si dirigono al tempio. | Alvise | e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e |
La Gioconda -
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si dirigono al tempio. | Alvise | e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e |
La Gioconda -
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della confusione, la spinge entro una porta segreta. | Alvise | resta immobile presso la cella funeraria, additando il |
La Gioconda -
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era apparsa a rompere la placidità dell'orizzonte; ma | Alvise | e il suo compagno non avevano disperato. Essi avevano |
Il ponte della felicità -
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e la zattera si fermava, cullata dalle onde tranquille, | Alvise | ricordava i giorni recentemente passati e un brivido di |
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naufragio. Aveva costruito anche la zattera con la quale | Alvise | faceva ogni giorno il giro del loro dominio e ne tornava |
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Sempre a oriente dell'isola, Agnolo aveva suggerito ad | Alvise | di scavare nella roccia alcune buche che, riempite poi |
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Mentre la zattera procedeva mollemente cullata dalle onde, | Alvise | lasciava che la nostalgia cullasse il suo tenero cuore. |
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onde leggiere, sospinti dalla tepida brezza. E nel cuore di | Alvise | ferveva un grande amore, per le cose e per gli uomini. Egli |
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Nessuna voce rispose al suo appello. Sorpreso e inquieto, | Alvise | afferrò una specie di remo giacente nel fondo della |
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cibo era pronto e saporito; l'appetito non mancava; eppure | Alvise | non riusciva a inghiottire nulla. La commozione e l'orgasmo |
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scomparsi dietro il brigantino. Barnaba esce. Subito dopo | Alvise | si volge, cerca collo sguardo Laura e non la scorge; sale |
La Gioconda -
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della confusione, la spinge entro una porta segreta. | Alvise | resta immobile presso la cella funeraria, additando il |
La Gioconda -
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il capo, poco persuasa di doversi prestare a quella fuga. | Alvise | seguiva sul caro viso le perplessità che agitavano |
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disceso. Le sue dita si staccarono finalmente da quelle di | Alvise | e un profondo sospiro di sollievo le sfuggì - Tieni, |
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rena, della spiaggia dove le onde lo avevano sospinto. | Alvise | aprì gli occhi e si guardò lentamente intorno. Silenzio e |
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tanta solitudine quell'albero sembrava un richiamo amico. | Alvise | vi s'incamminò, ma la sabbia molle e le alghe viscide gli |
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ch'egli aveva sempre tenuta con sè, cadde per terra. | Alvise | la raccolse rapidamente. L'acqua marina l'aveva un |
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di salsedine, ma conservavano ancora il calore del sole. | Alvise | usci all'aperto e s'incamminò a stento alla ricerca di un |
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quieta della sera aveva udito un gemito. Il primo moto di | Alvise | fu di ritornare nella grotta e trincerarvisi, nell'attesa |
Il ponte della felicità -
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- E voi credete che mio padre si sarà salvato? chiese | Alvise | ansiosamente. Il vecchio marinaro non rispose subito. Girò |
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giacchè soffro atrocemente a ogni minimo movimento. - | Alvise | raccolse un fascio di alghe e lo pose sotto il capo del |
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a detergere la ferita dalla rena che la imbrattava. | Alvise | si guardò intorno e non vide tra i rottami che qualche |
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sollevandosi sui gomiti. L'impresa fu lunga e dolorosa. | Alvise | faceva quanto poteva, ma, stante la sua debolezza, non era |
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e si gettò esausto B G 7 - 4 sulla rena tepida. Anche | Alvise | si sedette alcuni istanti per riprender fiato, indi |
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- Bisognerebbe ora poter mangiare qualcosa, disse | Alvise | che, finito il suo compito, tornava a sentire i morsi |
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priva di vegetazione. - Raccogliendo le sue forze stremate, | Alvise | uscì di nuovo all'aperto e s'incamminò verso gli scogli. Il |
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e formavano un semicerchio che chiudeva l'orizzonte. | Alvise | entrò nell'acqua fino alle ginocchia, e costeggiando le |
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