Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: alvise

Numero di risultati: 78 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2
 Alvise  seduto al tavolo. Il Priore dei frati entra dalla porta
 Alvise  solo.
 Alvise  entrando in preda a violenta agitazione.
 Alvise  entrando in preda a violenta agitazione.
 Alvise  e Barnaba dal fondo a sinistra.
sull’alto della scala saranno apparsi  Alvise  e Laura, che avranno assistito al tumulto)
sull’alto della scala saranno apparsi  Alvise  e Laura, che avranno assistito al tumulto)
 Alvise  solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue
sull’alto della scala saranno apparsi  Alvise  e Laura, che avranno assistito al tumulto)
Cavalieri e Dame.  Alvise  sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il
 Alvise  solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue
 Alvise  solo, mentre la cadenza della serenata è alle ultime sue
Cavalieri e Dame.  Alvise  sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il
fa un altro inchino ed esce.  Alvise  rimane pensieroso per brevi istanti poi va alla porta della
Cavalieri e Dame.  Alvise  sarà alla porta ricevendo e complimentando chi entra. Il
le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi,  Alvise  vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a
le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi,  Alvise  vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a
le mani come per benedirla, Laura fa per inginocchiarsi,  Alvise  vede e afferra il braccio di Laura, sforzandola a
la restituzione a Bellini della Santa Giustina ha ridotto  Alvise  alla sua aurea mediocrità, liberandoci da molti pregiudizi.
sulle onde. Presso la murata di prua Lorenzo Sagredo e  Alvise  Benedetti tenevano lo sguardo fisso all'orizzonte dove si
erano stati loro di grande aiuto gli otto corsari che  Alvise  era andato a raccogliere nell'isola solitaria. Chi poteva
legare la loro sorte a quella del loro generoso liberatore.  Alvise  si era offerto di sbarcarli in qualche porto turco, ma essi
cielo. Pareva quasi ch'egli volesse scoprire l'abbaino dove  Alvise  gli aveva detto che la sua piccola Loredana si affacciava
sua vita priva per sempre del dono inestimabile della luce.  Alvise  gli aveva detto tutto, dopo averlo preparato a poco a poco
Bettina. Certamente Lori e sua madre saranno lì, - disse  Alvise  con voce strozzata. Lorenzo lo seguì. Nelle calli e sulle
chiatte cariche di materiali d'ogni genere. Ma Lorenzo e  Alvise  non vedevano nulla! Non percepivano che il battito doloroso
dalla folgore: porta e finestre erano chiuse. D'un balzo  Alvise  sollevò il picchiotto di bronzo a foggia di serpe e lo fece
a stare in quella casa. insieme con la damigella bionda. -  Alvise  si curvò sulla bimbetta e le fece ripetere la frase, poichè
Bettina, - disse in fretta, e scappò via. Lorenzo Sagredo e  Alvise  Benedetti entrarono. Nella tepida sera di giugno la
dove si rifletteva lo splendore delle stelle, Loredana e  Alvise  finivano di raccontarsi le loro avventure. - Non puoi
da quello fanciullesco che aveva prima della• partenza.  Alvise  continuò: - Dio mi mandò un amico a conforto della mia
galea si era fermata per molte ore, con grande orgasmo di  Alvise  che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il 4 di
un vecchio dall'aspetto patriarcale. - Perchè? - chiese  Alvise  che invece avrebbe voluto fare un ingresso trionfale tra la
allorchè una galea della Lega si mosse per incontrarla.  Alvise  chiese di parlare con il condottiero veneto, e subito
dalla nave latina e si fermò a poppa della galea corsara.  Alvise  e Agnolo vi presero posto e immediatamente i remi si
il fianco della capitana veneta. Come battè il cuore di  Alvise  nel rivedere lo stemma argenteo e porporino del Veniero! E
loro con la sua maschia voce: - Chi siete e donde venite? -  Alvise  fece il racconto dell'avventura occorsagli, senza
che teneva il comando supremo delle flotte alleate.  Alvise  e il suo compagno tornarono alla loro nave che inalberava
per metterla in condizione di prender parte alla lotta,  Alvise  andò a sedersi sull'alta poppa e rimase lì, muto, con il
fresca notte d'ottobre? Una mano si posò sul braccio di  Alvise  e lo fece ....il Veniero.... gli si accostò.... sussultare.
con la raffinata eleganza di un gentiluomo veneto. -  Alvise  Benedetti, - disse il sopraggiunto - lascia ch'io prenda
vento era contrario, e dovettero rimanere alle Gomenizze.  Alvise  e Lorenzo si recarono a fare un giro per il paese, posto
aggiungevano grazia alla pace di quel bellissimo paesaggio.  Alvise  e Lorenzo si fermarono a guardare la chiesa, detta di
a casa per mettere a sua disposizione ogni ben di Dio.  Alvise  era commosso da tanta cortesia, e nella sua timidezza
e a mostrarsi compiacente con quella popolazione generosa.  Alvise  accolse volentieri i suggerimenti dell'amico e alla fine
sulla nave corsara e da Sebastiano Veniero lasciato ad  Alvise  come preda di guerra. Il ragazzo lo aveva diviso con Agnolo
a votare 258 elettori, il signor Carazzolo dottore  Alvise  riportò 151 voti, il signor Rocca dottore Adriano 102;
 Alvise  contava le ore che lo dividevano dalla liberazione; e col
il tuo soccorso. - Ci siamo sorretti a vicenda, - rispose  Alvise  - guardando teneramente il compagno. E Dio ci ha aiutati, -
suo viso e nei suoi occhi. - Che avete, Agnolo? - ripetè  Alvise  con ansia. - Figliuolo, una grande delusione ci attende, -
ma si poteva giurare che vi campeggiava la mezzaluna.  Alvise  sbattè le ciglia, quasi a trattenere le lacrime. Il pianto
di stenti e di miseria. - Fuggire non possiamo, - replicò  Alvise  guardando desolato il mare che li circondava, impassibile e
in alto, era rimasto un vano, e da quello gli occhi di  Alvise  fissavano l'avvicinarsi della galea.. Agnolo aveva avuto
alcuni giorni, per riposarsi e dividersi il bottino. -  Alvise  tacque, continuando a guardare la galea che la stanca
di vino di Cipro. - Chissà che cosa dicono! - mormorò  Alvise  all'orecchio di Agnolo, che gli stava accanto con il
qualche cosa tra loro. Con un gesto rapido Agnolo trasse  Alvise  nell'angolo più remoto della grotta e gli bisbigliò: -
Che Dio e san Marco ti proteggano! - Piano piano,  Alvise  cominciò a demolire la barricata che ostruiva l'ingresso
rotolò con un tonfo sordo lungo la scogliera. Il cuore di  Alvise  cessò per un attimo di battere; ma nulla si mosse, segno
sulla rena, ancora tepida. Tutto intorno, pace e silenzio.  Alvise  si avvicinò alla barca dei corsari e raccogliendo tutte le
le altre grotte. Anche da quella parte, pace e silenzio.  Alvise  raggiunse di nuovo la caverna, e al compagno, che lo
e scivolò dove le onde.... Svelto come uno scoiattolo  Alvise  si arrampicò sui pennoni e sciolse le vele. Ma la notte era
inerti e lo scafo non ebbe il più piccolo rollìo. Agnolo e  Alvise  si guardarono, sgomenti. - Non ci resta che aspettare
galea scivolò rapida sulla superficie increspata. Agnolo e  Alvise  ringraziarono Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece
Dio e tornarono sul ponte. Il marinaro fece rettificare ad  Alvise  la direzione delle vele, poi si pose al timone. - Tu, -
disse al ragazzo - scendi; un po'di riposo ti farà bene. -  Alvise  s'impadronì di un mantello che giaceva vicino all'albero di
si dirigono al tempio.  Alvise  e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e
dopo un periodo Mantegnesco, o in genere padovano, in cui  Alvise  ci dà delle secche e mediocri produzioni e Bellini qualche
si dirigono al tempio.  Alvise  e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e
si dirigono al tempio.  Alvise  e Laura primi, i due paggi dopo, indi tutto il Coro, e
della confusione, la spinge entro una porta segreta.  Alvise  resta immobile presso la cella funeraria, additando il
era apparsa a rompere la placidità dell'orizzonte; ma  Alvise  e il suo compagno non avevano disperato. Essi avevano
e la zattera si fermava, cullata dalle onde tranquille,  Alvise  ricordava i giorni recentemente passati e un brivido di
naufragio. Aveva costruito anche la zattera con la quale  Alvise  faceva ogni giorno il giro del loro dominio e ne tornava
Sempre a oriente dell'isola, Agnolo aveva suggerito ad  Alvise  di scavare nella roccia alcune buche che, riempite poi
Mentre la zattera procedeva mollemente cullata dalle onde,  Alvise  lasciava che la nostalgia cullasse il suo tenero cuore.
onde leggiere, sospinti dalla tepida brezza. E nel cuore di  Alvise  ferveva un grande amore, per le cose e per gli uomini. Egli
Nessuna voce rispose al suo appello. Sorpreso e inquieto,  Alvise  afferrò una specie di remo giacente nel fondo della
cibo era pronto e saporito; l'appetito non mancava; eppure  Alvise  non riusciva a inghiottire nulla. La commozione e l'orgasmo
scomparsi dietro il brigantino. Barnaba esce. Subito dopo  Alvise  si volge, cerca collo sguardo Laura e non la scorge; sale
della confusione, la spinge entro una porta segreta.  Alvise  resta immobile presso la cella funeraria, additando il
il capo, poco persuasa di doversi prestare a quella fuga.  Alvise  seguiva sul caro viso le perplessità che agitavano
disceso. Le sue dita si staccarono finalmente da quelle di  Alvise  e un profondo sospiro di sollievo le sfuggì - Tieni,
rena, della spiaggia dove le onde lo avevano sospinto.  Alvise  aprì gli occhi e si guardò lentamente intorno. Silenzio e
tanta solitudine quell'albero sembrava un richiamo amico.  Alvise  vi s'incamminò, ma la sabbia molle e le alghe viscide gli
ch'egli aveva sempre tenuta con sè, cadde per terra.  Alvise  la raccolse rapidamente. L'acqua marina l'aveva un
di salsedine, ma conservavano ancora il calore del sole.  Alvise  usci all'aperto e s'incamminò a stento alla ricerca di un
quieta della sera aveva udito un gemito. Il primo moto di  Alvise  fu di ritornare nella grotta e trincerarvisi, nell'attesa
- E voi credete che mio padre si sarà salvato? chiese  Alvise  ansiosamente. Il vecchio marinaro non rispose subito. Girò
giacchè soffro atrocemente a ogni minimo movimento. -  Alvise  raccolse un fascio di alghe e lo pose sotto il capo del
a detergere la ferita dalla rena che la imbrattava.  Alvise  si guardò intorno e non vide tra i rottami che qualche
sollevandosi sui gomiti. L'impresa fu lunga e dolorosa.  Alvise  faceva quanto poteva, ma, stante la sua debolezza, non era
e si gettò esausto B G 7 - 4 sulla rena tepida. Anche  Alvise  si sedette alcuni istanti per riprender fiato, indi
- Bisognerebbe ora poter mangiare qualcosa, disse  Alvise  che, finito il suo compito, tornava a sentire i morsi
priva di vegetazione. - Raccogliendo le sue forze stremate,  Alvise  uscì di nuovo all'aperto e s'incamminò verso gli scogli. Il
e formavano un semicerchio che chiudeva l'orizzonte.  Alvise  entrò nell'acqua fino alle ginocchia, e costeggiando le