fotocopiata, registrata o altro, senza il permesso scritto dell'editore. Ristampe: 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 2017 2016 2015 2014 2013 ISBN 978-88-6731-129-3
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incidenti a tavola. E, come per le gaffe, la cosa migliore di fronte a un «incidente» è fare finta di nulla se il colpevole è qualcun altro, chiedere scusa
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può diventare soffocante («Ha mangiato abbastanza?», «Forse non le piace?», «Vuole bere qualcosa?», «Le porto un altro caffè?», «L'arrosto è troppo
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della probabile presenza dell'altro: così sarà libero di declinare l'invito, oppure, se lo accetta, sarà psicologicamente preparato ad affrontare il
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, abiti stazzonati e di incerta pulizia non sono altro che sciattoni. Per quanto ci riguarda, imponiamoci sempre un pit stop davanti allo specchio prima di
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: in casa, qualunque cosa va offerta con altro garbo (e altra generosità: se l'ospite ne volesse mangiare due o tre?). Solo nel caso in cui il caffè sia
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con gli amici e a fumare la sigaretta davanti all'ingresso del bar o del ristorante, per poi buttare con disinvoltura il mozzicone per terra... Un altro
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rispettiamo, con la sola eccezione del telefonino all'orecchio: ma siamo in buona compagnia), ce n'è un altro, purtroppo trascurato: quello della
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per volta, tanto vale darsi una regola su chi entra per primo, a scanso di urtoni e pestoni di piedi. Che per altro accadono molto spesso, perché sono
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prepararsi per la notte, rispettare dei turni dettati dal buon senso; quindi, entra per primo l'occupante della cuccetta superiore, mentre l'altro aspetta nel
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ponte all'altro, ma bisogna sempre rispettare le zone «vietate», perché si tratta di prescrizioni dettate da ragioni di sicurezza. Dobbiamo attenerci
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trattamento e l'altro. Il rispetto per gli altri si dimostra anche con l'abbigliamento appropriato: se alla prima colazione possiamo presentarci in accappatoio
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riceverli in regalo. Un altro soggetto di conversazione assolutamente internazionale è lo sport, soprattutto il calcio: saremo stupiti nel constatare come
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«consegnarli» all'altro genitore, né faccia loro scendere le scale da soli se questo li aspetta davanti al portone. Non affidi loro messaggi per «quello
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invita i figli di primo letto solo se è sicuro che lo gradiscano - e previo permesso dell'altro genitore, se sono ancora piccoli. I figli «di coppia
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, cercando di aiutare davvero il volenteroso privo di idee. Chi non vuol chiedere all'altro che cosa desidera ricevere, impari a prestare orecchio alle sue
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, pur se a malincuore, non posso accettare. Sono certo che capirà» (capirà, o fingerà di capire: non potrà fare altro). No ai regali imbarazzanti
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male? In attesa di trovare un altro posto di lavoro, ricordiamo che, come diceva Eleanor Roosevelt: «Nessuno può farci sentire inferiori senza il
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piuttosto che lasciare l'altro con la mano a mezz'aria. Alle signore, poi, è concesso di non fare neppure il gesto di toglierselo - per praticità: i
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occorrerà per arrivare) e per chiedere: «Ci possiamo vedere tra mezz'ora, o preferisce che fissiamo per un altro giorno?». E una volta arrivati, non
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. Che non significa sboccato: evitiamo turpiloqui e battute pesanti e volgari. E se le fa qualcun altro? Limitiamoci a non ridere: non abbiamo l'autorità
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»). Naturalmente, se parliamo al telefono non dobbiamo fare altro: il rumore delle dita che battono sui tasti del computer, o della caramella che viene scartata
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mail di qualcun altro, scriviamo il nostro nome alla casella «oggetto» per far capire che non è il proprietario il mittente del nostro messaggio
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, dove si spera nessun altro metterà il naso. Limitiamo al massimo l'orgoglio genitoriale che ci fa appendere sulle pareti i disegni dei nostri
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permetterci di vedere i colleghi di lavoro sotto un altro aspetto, e migliorare la reciproca conoscenza in un clima più rilassato. Utopia? Forse, ma dal
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di religiose; non siamo timidi, non stiamo appiccicati a chi conosciamo senza parlare con nessun altro. Limitiamo al massimo le bevande alcoliche
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siamo già visti a cena dai Bianchi», così l'altro non farà la figura dello smemorato, e noi di persone che non rimangono impresse... Quando i padroni di
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scusiamoci al suo posto, non cerchiamo di correggere, spiegare, mitigare. Fingiamo di non esserci accorti di nulla, e parliamo tranquillamente d'altro. E la
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educato non fuma neppure nella propria auto, se trasporta dei non fumatori, e se è sull'auto di qualcun altro non chiede di farlo. Inoltre, spegne la
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pubblicitari, che soffiano fumo (innocuo, ma tant'è) negli occhi degli astanti a tavola e in ogni altro consesso civile. La noncuranza non è un diritto
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dedicarsi solo al partner. In questo modo, dall'idillio al sentirsi in trappola il passo è breve. Così come è importante la consapevolezza che l'altro non
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traditi quando il partner continua a praticarlo. Certo, messo alle strette, obbligato a scegliere tra noi e l'altro suo amore, sceglierebbe noi, ma
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casa nostra conosce benissimo le nostre abitudini e il nostro guardaroba). E soprattutto, se vogliamo che l'altro accetti le nostre esigenze
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agli altri che il loro tempo vale meno del nostro, che siamo sempre in attesa di un altro invito, un'altra chiamata, un altro impegno più interessante
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che sia, c'è un solo modo garbato e onesto per chiudere una storia d'amore: guardare l'altro negli occhi, senza vigliaccheria.
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tutti insieme in fondo alla tavola (la cosiddetta «tavola bassa», in cui si divertiranno di più). I padroni di casa siedono l'uno di fronte all'altro, con
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a ottanta. Per le donne è diverso, ma questo è un altro (obsoleto) discorso. I vecchi si dividono in due categorie: quelli che con gli anni fanno
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perfetto per conoscerla a fondo: la tavola. Ciò che conta è che, tra i due commensali, seduti l'uno davanti all'altro, si crei uno stato di intimità
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fossero le cose che non sopportavano nell'altro sesso durante i primi approcci a tavola, i fondamentali per farsi un'idea dell'altro. Ho iniziato a
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persona, da vicino e indisturbati, condizione difficile in qualsiasi altra circostanza. In quale altro luogo abbiamo la possibilità di studiare l'oggetto
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: dimostrare come il comportamento a tavola e il linguaggio del corpo possano diventare una straordinaria opportunità di conoscenza dell'altro. Nella
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dell'altro. Prima di proseguire, tuttavia, è necessaria una premessa che trovereste in qualsiasi serioso manuale di linguaggio del corpo; questo non è un
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sempre sopra quella dell'altro: quella è la persona dominante. Osservate anche alcune coppie (e ovviamente il vostro modo di procedere con il vostro
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sedere all'altro capo della tavola l'ospite più importante e del sesso opposto. Tutto però dipende dal numero di commensali. A volte non si riesce a
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partner in mezzo alla sala per spettegolare a un altro tavolo. Non si va in bagno rimanendoci una vita, né fuori a fumare se lui o lei non ci fa
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ingredienti. Le uniche eccezioni sono ammesse per tartufi e funghi, che si possono inserire in più di una portata in un prestigioso menu a tema. Altro
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dire che è meglio prepararsi qualcosa di sensato da dire in un caso o nell'altro: niente di peggio che veder balbettare un ospite qualche banalità
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uno su cento legga il linguaggio del corpo, quel modo che ha il nostro inconscio di parlare all'altro, senza proferire parola. L'uomo alla mia destra
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e vino. - Le bevande vanno sempre servite sulla destra. - Quando vi si chiede se volete altro vino, non coprite il bicchiere con la mano; basterà dire
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conversazione ciascuno cerchi di spodestare l'altro dall'autorità che acquisisce prendendo la parola. È vero. Infatti, siamo in grado di entrare davvero in
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