ben bene i solai, Sua Maestà col gran peso gli avrebbe sfondati. Il povero Re si disperava: — O che non c' era rimedio per lui? — E chiamava altri
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, e così lo trascinassero fino al palazzo reale. Gli, altri, vista la mala parata, stettero zitti. E il Re, giunto al palazzo reale, si affacciò alla
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avanti. Il Reuccio volea impiccato l' ambasciatore. Ma questi gli provò che avea spesa nel viaggio mezza giornata di meno degli altri. Allora il
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. — Che debbo farne? — Portali teco e vedrai. - Ringraziò, tutto contento, accompagnò quegli altri alle case loro, e la prima città che incontrò, si
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e la vecchia, nel mezzo, diceva: — Ranocchino, porgi il ditino! — E Ranocchino stendeva la zampina e porgeva il ditino alla vecchia. Gli altri avevano
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loro disse: — Maestà, è mai possibile che un topolino voglia sposare la Reginotta? Io credo che quella donna si sia beffata di voi. — Ma gli altri non
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avea coraggio di tornare a casa, dove gli altri figliuoli lo aspettavano come tant' anime del purgatorio, morti di fame. Ranocchino intanto gli s'era
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Reginotta non si perdette d' animo. Appena aggiornava, era al suo posto; ma la secchia non calava. E passarono altri due giorni. Una mattina, mentre
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