Tu che discendi le Alpi mosso dal santo desiderio di visitare questa terra d’incanto, se sia che tu rivolga più specialmente il piede alle fiorenti
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diffusione del linguaggio figurativo fra Tre e Quattrocento. Vi si sottolineava come le Alpi non fossero state una barriera invalicabile, ma al
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cosiddetto Vesperbild (immagine del Vespro). Diffondendosi anche al di qua delle Alpi, questa tipologia di immagine devozionale dette origine anche a molte
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nel film Alpi, terminato nel 2011 e nato sette anni prima giustapponendo varie scene che descrivono il paesaggio e la vita di montagna. Si possono
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romano, che Rubens trasporta oltre le Alpi.
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centrale che lungo la riva sinistra del Reno toccava la capitale ad Acquisgrana e poi scendendo le Alpi penetrava il cuore dell’Italia. Non esiste più
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crinale delle colline, che diventano così un orizzonte urbano (l’altro, dal lato opposto, è la catena delle Alpi). È il primo monumento rappresentativo che
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altro spirito, ovviamente; ed ecco i paesaggi di Viani, le barche della darsena, il mare cattivo, a un passo dalle Apuane, le «Alpi» colla loro sega di
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tutto il secolo XVIII, non senza varcar le Alpi, Guido Reni era figura troppo alta perchè si potesse far conto di non vederla, e perchè non paresse
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