quando resto impigliato nei loro nastri d'asfalto, | allora | cerco l 'acqua, la guardo e rabbrividisco. Fa freddo. |
Il letto vuoto -
|
l'indomani, il compagno trasferito verrà a visitarlo. Solo | allora | il ragazzo s'acquieta. |
Il letto vuoto -
|
più di due ore, ha fatto il muto, poi ha parlato in russo. | Allora | hanno chiamato un interprete, che ha tradotto frasi senza |
Il letto vuoto -
|
te, entrando dalla camera, e poi da me nell'altra stanza. | Allora | ci mettiamo in piedi con le laraccia aperte e sembriamo due |
Ritorno a Planaval -
|
che la mia penna avrà uno schianto stridente... ... e | allora | morirò. |
Poesie - La morte di Tantalo -
|
un po' di voglia e di fortuna, sarebbero stati una visione. | Allora | eravamo contenti e ci bastava. |
Ritorno a Planaval -
|
dei morti e il ruscello di seta sulla schiena della sposa. | Allora | scrivi per terra un'ultima volta, trasformando il sangue in |
Dal balcone del corpo -
|
è scuro come tutto attorno, ma non è un pozzo e non e buio. | Allora | mi accorgo che dall 'altra parte del Black Water, sulla |
Il letto vuoto -
|
e salta come un pazzo fino quasi a varcare il suo recinto. | Allora | mi giro per continuare il sentiero e in quel momento |
Il letto vuoto -
|
il non pensare si è tradotto in non sentire. Ho cercato | allora | di tomare a sentire, mai sensi sono della vita, e la vita |
Ritorno a Planaval -
|
sinfonia: è quello il tempo di trovar marito, fanciulle: | allora | l'uom che sta soletto, come le membra, ha il core |
TAVOLOZZA -
|
a Dio, o bugiarda, di vivere e morire pel genio mio! E | allora | sentirai l'onda dei vermi salir nel tenebrore, e colla |
Penombre -
|
paura e sicurezza. Sto nella situazione in cui si sogna. | Allora | scrivo e ogni tanto mi awenturo in terrazza e sollevo |
Ritorno a Planaval -
|
tutto un lato della piazza.” Con la sua storia di voci, | allora | come oggi: “quelle appresso e quelle distanti, voci di |
Il letto vuoto -
|
Euridice nella notte infernale risospinse. Spenta ogni luce | allora | ed ogni via sbarrata, allor più presso la tenèbra mi |
POESIE -
|
di una sua faccenda e non si sporge più per un minuto. | Allora | si diventa coraggiosi e la finestra diventa un balcone. Ci |
Ritorno a Planaval -
|
nidi: un giorno non vi fu più nulla intorno alla finestra. | Allora | qualche cosa tremò si spezzò nella torre e, quasi in un |
Poesie - La morte di Tantalo -
|
la mia voce mi par che solo il nome tuo richiami. Io taccio | allora | e aspetto trepidando ch'altri con bocca impura a questa |
POESIE -
|
di te che sei lontana. Dal commercio degli uomini rifuggo | allora | alla campagna solitaria o alla mia stanza solitaria e solo |
POESIE -
|
le passeggiatrici, le antiche: la campagna intorpidiva | allora | nella rete dei canali: fanciulle dalle acconciature agili, |
Dai Canti Orfici -
|
perché?" Le domande restavano ancora senza risposta, | allora | lei spinta dalla nostalgia ricordava ricordava a lungo il |
Dai Canti Orfici -
|
bello, aveva i capelli ricciuti. Le bolognesi somigliavano | allora | a medaglie siracusane e il taglio dei loro occhi era tanto |
Dai Canti Orfici -
|
incontrarle la sera per le vie cupe (la luna illuminava | allora | le strade) e Faust alzava gli occhi ai comignoli delle case |
Dai Canti Orfici -
|
volte i passi frettolosi sotto gli archi prossimi. Amava | allora | raccogliersi in un canto mentre la giovine ostessa, rosso |
Dai Canti Orfici -
|
viso indeciso, gentile di ansia e di stanchezza. Prestavo | allora | il mio enigma alle sartine levigate e flessuose, consacrate |
Dai Canti Orfici -
|
imbiancava in fondo il pallore incerto della tenda. ... E | allora | figurazioni di un'antichissima libera vita, di enormi miti |
Dai Canti Orfici -
|
ad altro intento, oblïerò quel fascino geniale che mi fe' | allora | attento! Voi l'obliaste, per viltà grifagna, vecchi poeti |
Trasparenze -
|
labirinto negro, che come spugna la luce riceve, comparve | allora | un improvviso e allegro spruzzo di neve. Ed io le dissi un |
Penombre -
|
poi fuori in una delle ultime guerre e fece miracoli. Ma | allora | si era giunti sì e no ai tempi dell' inno tripolino. Questi |
La Bufera ed altro -
|
ancor sull'anima sorridendo volava l'avemaria dell'ava. | Allora | ai belli esametri, irti di sacre fole, la verità cantavano |
Penombre -
|
case bianche, e che dell'ali stanche eterno è il sibilar! E | allora | udrai la pallida compagna a singhiozzare, e sentirai |
Penombre -
|
errore, Inflessibile al pari del cristallo: L'onore. - | Allora | tu dell'armi infra i disagi grevi Santa della famiglia |
UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto -
|