’ingegneria e matematiche, venne in Firenze a cercarvi maggior perfezione, e fu allievo del celebrato P. Inghirami D. S. P. Nel 1829 era già ascritto ai
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provveditore delle Strade Ferrate Livornesi. — Angiolo Della Valle pure di Livorno e allievo del Poccianti, apprese assai dal maestro, ed esercita l’arte
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(n. 1765, m. 23 novembre 1837) suo allievo e poi successore nell’insegnamento. E che riuscisse assai valente scultore, lo dicano gli elogi di alcune
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le cose anatomiche nel R. Museo fiorentino. — PASQUALE ROMANELLI di Firenze (n. 28 marzo 1812) è l’unico allievo del Bartolini, che abbia bel nome
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FRANCESCO CALENZUOLI fiorentino anch’esso (n. 4769, m. 46 marzo 4847), fu allievo del Susini, che lo prese seco di quindici anni, quando avuto l
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) allievo del Meucci. Riuscendo a comporre con lode bassorilievi a chiaroscuro, ornò a fresco una gran sala della R. Galleria degli Uffizi, e altri ne fece
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caffè fuori la porta alla Croce in Firenze. — Tommaso Gazzarrini di Livorno (n. 15 febbraio 1790, m. 7 febbraio 1853), sebbene allievo del Benvenuti
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venuti in fama, ed ahi! troppo presto rapiti all’arte. FRANCESCO (n. in Firenze 22 febbraio 1803, m. nell’agosto 1830) fu allievo del padre; e fino dalla
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intorno alla parte tecnica dell’arte. — Giorgio Berti di Firenze (n. 1794.) ebbe da natura molti di quei doni che al pittore convengono. Benché allievo
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maestro d’intaglio in rame nella nostra Accademia. — FERDINANDO GREGORI pure di Firenze (n. 1740, m. sul finire del secolo) figliuolo e allievo di Carlo
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Giovita Garavaglia di Pavia (n. 18 marzo 1790, m. in Firenze il 27 aprile 1835), fu allievo prima dell'Anderloni, al quale prestò aiuto nella
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Ma l’allievo del Morghen che più sali in fama tra noi, e che oggi è capo di una bella e fiorente scuola d’incisori, è Antonio Perfetti di Firenze (n
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ispirazione che guidava i pennelli del frate. — GIOVANNI FUSELLA di Genova, stato prima allievo del Granara nell’Accademia Ligustica, e poi passato a Firenze
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