. Nello studio del direttore regnava un ordine perfetto. Sulla scrivania non c'era un foglio, negli scaffali alle pareti non un catalogatore fuori posto
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sbuffando alle sue occupazioni. - Cosa ti avevo detto? - rise I'Enrichetta. - È fatta così, prendere o lasciare. Piuttosto, vieni a vedere una cosa. - Fece
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benevolo: - Vai, su! La ragazza entrò, richiudendo con cura la porta alle sue spalle. L'ambiente era pieno di luce, per via di un'ampia porta-finestra che
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davanti alle illustrazioni di bellissime fanciulle dai grandi occhi neri come l'ebano o di profonde caverne stracolme di immensi e luccicanti tesori. Il
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ERA un bel pomeriggio di sole. Nel parco di Villa Felice un tiepido venticello portava in giro l'odore delle viole, insieme alle poche foglie secche
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! Taci, per carità... - e agitava il sacchetto delle monetine, facendole tintinnare vicino alle sue orecchie, nella speranza che quel suono la distraesse
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