Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 44 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Cipí

206534
Lodi, Mario 13 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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ritornerà felice! — Prometto! — gridarono i passeri dalla gronda. In quel momento, di fronte alle minacciose nuvole nere che mettevano paura solo a

— All'attacco! — urlava una nuvola alle compagne. — Sterminateli tutti! — ordinò il nuvolone con un rombo che fece tremare le tegole. Le nuvole

suo nido e passando gridò alle nuvole, al sole, alle rondini, al nastro d'argento che si snodava laggiú in mezzo ai prati verdi, ai fiorellini e ai

rivolgersi alle nuvole e appena le videro, le rincorsero e le supplicarono cosí: — O bianche nuvolette che girate il mondo e sapete molte cose

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: — Adesso gliela do io una lezione alle farfallette che vi hanno fatto tanto soffrire! — E cominciò a lanciare sulle loro spalle vampate di calore. — Oh

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sole, all'acqua, ai fiori, alle creature del cielo e della terra, dalla nuvoletta che frenava la corsa impigliandosi alla punta del parafulmine per

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grande albero dalle palline rosse al nastro d'argento, dalla cima della collina alle nuvolette rosa, dalla bandierina della torre all'erba dei prati, li

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paesi lontani, passò in punta di piedi, facendo cenno alle ranocchie di tacere. Cipí s'alzò verso uno stormo di rondini che arrivavano e le avverti: — È

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; piòpiò... e sgusciavano birichini sotto le ali della mamma che rispondeva alle loro chiamate con amorosa pazienza. La seconda visita delle passere

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E arrivò il vento, che urlò alle rondini: — Si parte per il lungo viaggio sul mare! ... Siete pronte? — Sí sí, sí sì, — risposero le rondini; e per

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ogni sera, quando rientravano affamati e intirizziti, Cipí e gli altri dovevano spostare le farfalle che s'erano appoggiate davanti alle tegole. Cipí e

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leggero: due uccellini si avvicinavano incantati alle luci che continuavano a ripetere: — Avanti, cari uccellini, non abbiate timore, noi vi portiamo nel

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parole passarono alle beccate e ci fu qualcuno che nella rissa perdette alcune piume. — Fate la pace! Basta, — supplicava Cipí, ma nessuno l'ascoltava

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Lo stralisco

208606
Piumini, Roberto 31 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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spenta la festosa argentata agonia di una dozzina di pesci, lunghi una spanna e mezzo. Avevano abboccato, con frenetica fame, alle esche appena gettate

vento salmastro dello stretto. Piccolissime, rare luci animavano il buio della città: da quei segni d'uomo, lo sguardo sali irresistibilmente alle

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cinque passi una dall'altra. La porticina si chiuse alle spalle di Gentile, e i due avanzarono per una trentina di metri nello stretto e silenziosissimo

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non accordò spazio nel pensiero, credette Gentile di aver trovato rimedio alle prime due. Per quanto riguardava la posizione del soggetto, scartata

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accorgersene mescolava alle immagini dei libri quelle mai vedute, ma solo pensate, dei paesaggi di storie raccontate dalle serve o dal padre: luoghi

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lungo, ci si accorgeva che niente di quel verde e di quelle tinte, di quei profumi mescolati, sfuggiva alle regole della piacevolezza e della grazia

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occasione: poi, rapidamente, voltò il capo a guardarsi alle spalle, come cercando una via di fuga. Fra le foglie di palma nessun movimento: ma sentí

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, di chi osserva il simulacro di qualche potere maligno: una statua minacciosa, un idolo sfavorevole, ostile. Un'idea improvvisa si presentò alle labbra

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19. Anche quell'attesa, in cui la mente di Gentile corse alle buone memorie, come a voler rivivere in fretta la vita; in cui, ancora, egli guardava

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invitarlo a rivolgersi a lei: poi, mano a mano che la rivelazione si completava, abbassò lo sguardo alle proprie mani, riunite in una specie di

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scheletri erano abbracciati, con le bocce bianche dei crani appoggiate uno alle spalle dell'altro, in figura di strana e spaventosa tenerezza. — Sono

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cerca di farlo tu alle povere figure che dipingi, ché per adesso ti escono storte e infelici, e come colpite da varie disgrazie. Studia dunque e lavora

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cose del noviziato, e su quelle più saporite si fermavano a ridere e allargare la parola. Eran giunti in quel modo alle risposte di Filippo quando il

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stretti, e alle monache di non dover temere nulla da quei due servi di Cristo, ridivisi alla meglio in partibus generis, i cinque se ne restarono là sotto

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, l'avrai trovata, come procederemo? Il pittore, ascoltando, aveva abbassato le mani. Le riportò giunte alle labbra, e disse: — Non potremo certo far

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sia ordine chiuso, nei primi tre anni del monacato è proibito alle suore di rivolger parola ad uomo, tranne che al confessore, e altrettanto è

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entro nelle stanze di Madurer, e da una certa distanza vi guardo e sento parlare mentre, vicini alle pareti bianche, muovete le braccia indicando le

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in alto, dove una mezza dozzina di tortore, spruzzo di caglio in cielo, vorticavano bianchissime. Cercò di non pensare al frate pittore e alle sue mani

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14. Bastò poi un breve messaggio, un appuntamento alle prime ombre, cavalli pronti, una strada per la collina, una casa di contadini amici e discreti

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carosello attorno alle mura. C'erano anche una catapulta e una torre di legno da cui gli arcieri scagliavano frecce contro i difensori della città. Ma

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raccolta, un villaggio di pietra bianca godeva la freschezza di un boschetto di cedri che spiccava come un dono di Dio alle sue spalle. Tra villaggio e

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pirati erano alle manovre, in gran pericolo di cadere in mare. — Ce ne vuole uno? — disse il bambino. — Certo. Tutti i capitani da piccoli hanno fatto

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alle pareti delle stanze dipinte e con lo sguardo ripassava ogni ricchezza delle pitture, ogni segno lasciato dai giochi pensosi fatti assieme al

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sorridendo Sakumat, che si fermava qualche volta alle spal- le del bambino, a guardarne il lavoro. — L'ha portato il vento fino qui, dalla grande vallata

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attraverso i pascoli piú ricchi della valle, dove brucavano quieti montoni abbandonati, riportava alle prime case del villaggio. Sakumat fece tre volte

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, — disse Madurer, e lo prese per mano, — voglio spiegartelo da vicino. Ganuan segui il figlio finché si trovarono di fronte alle montagne, nella prima

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cornice alle tue stanze. Madurer tornò a guardare Sakumat, questa volta un poco piú a lungo. Poi baciò ancora la mano del padre, e disse: — Padre mio

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la misteriosa lingua di Costantinopoli. E Gentile cosí bene l'apprese, che sempre era lui ad accompagnare nostro padre Jacopo alle fiere di piazza

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mani inanellate appoggiate alle ginocchia. Si alzò allora un anziano Visir, che dopo un doppio inchino rivolto al Sultano, a Gentile e ai

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casse di legno lavorato, il letto ampio e alto che, in omaggio alle sue abitudini di straniero, era stato costruito appositamente per lui. Camminò

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segreto, Signore? — chiese a bassa voce: ma aveva completamente dimenticato la terza persona che, alle loro spalle, abitava come un'ombra l'ombra del

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