Il Presidente della Giunta regionale presiede alle funzioni amministrative il cui svolgimento è stato affidato dallo Stato alla Regione a norma del
Il Consiglio regionale può anche presentare voti alle Camere e al Governo della Repubblica.
I progetti sono inviati, dal Presidente della Giunta regionale, al Governo per la presentazione alle Camere.
Lo Stato può, con legge, delegare alla Regione, alle Provincie ed ai Comuni l'esercizio di proprie funzioni amministrative.
Alle dimissioni, alla revoca o al decesso del Presidente della Giunta regionale conseguono, di diritto le dimissioni dell'intera Giunta.
Il Presidente della Giunta regionale interviene alle sedute del Consiglio dei ministri per essere sentito, quando sono trattate questioni che
Le norme sullo stato giuridico ed il trattamento economico del personale del ruolo regionale devono uniformarsi alle norme sullo stato giuridico e
La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole alle Provincie ed ai Comuni, ai loro consorzi ed agli altri enti locali, o
Il Commissario del Governo nella Regione, oltre ad esercitare le funzioni demandategli dal presente Statuto: 1) coordina, in conformità alle
. Gli uffici stessi sono tenuti a riferire alla Regione i provvedimenti adottati in seguito alle informazioni fornite.
Il fondo destinato per l'esercizio 1962-63 alle esigenze del territorio di Trieste, dedotto l'ammontare della spesa sostenuta annualmente per il
superiore alle sue entrate ordinarie, salve le autorizzazioni di competenza del Ministro per il tesoro e del Comitato interministeriale per il credito
Costituzionale, o quella di merito, per contrasto di interessi, davanti alle Camere.
La Regione ha facoltà di adeguare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione e di
, per la gestione dei fondi di bilancio destinati alle esigenze del predetto territorio.
Fino all'entrata in vigore dello Statuto speciale della Regione Friuli - Venezia Giulia, dai trecentoquindici seggi di senatore da assegnare alle
ATTRAVERSO QUESTA SCORCIATOIA RAGGIUNGERÒ LA STRADA ALLE LORO SPALLE...
È UNA BUONA IDEA! DICIAMO ALLE DIECI: CI SAREMO NOI AD ASPETTARLO... AH, AH! CORRI, VA’ A DIRGLIELO!
Gli Achei fingono di abbandonare l’assedio, e lasciano dinnanzi alle mura un enorme cavallo di legno. Alcuni fra i troiani vorrebbero introdurlo in
“... LUI MI SPARÒ ALLE SPALLE... NON SENTII NEPPURE IL DOLORE DELLA FERITA: MI LANCIAI SU DI LUI PER DISARMARLO... LOTTAMMO SULL’ABISSO, FINCHÈ WOLF
vari privilegi: primo fra tutti, quello di sfuggire alle selezioni. Poiché, al momento della liberazione, era lui l' unico, dalle SS in fuga era stato
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provvedere alle loro necessità più urgenti, e a quelle dei loro compagni più gravi. Vi trascorsi una sola notte, che ricordo come un incubo; al mattino
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sgomberare la neve; mi catturò, sordo alle mie proteste, mi consegnò una pala e mi aggregò a una squadra di spalatori. Gli offersi le cinque sigarette
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affidata alle iniziative singole o di gruppo: ma nominalmente il campo sottostava ad una Kommandantur sovietica, che era il più pittoresco esemplare di
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venezia, era stato a Fossoli con me, e aveva passato il Brennero nel vagone attiguo al mio. Era sano e forte, e fino alle ultime settimane di Lager
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provvisorio e straniero, suscitava in me disagio, nostalgia, e principalmente noia; Era invece consona alle abitudini, al carattere e alle aspirazioni di
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con un altrettanto misterioso cognato, e a diventare in pochi mesi, partendo dal Lager, e in barba ai russi e alle leggi, un uomo facoltoso e il medico
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, onda su onda, dai Carpazi fino alle vie nere della città mineraria. Così facevo da una settimana, esplorando i dintorni di Katowice. Mi correva
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approdammo infine, bagnati fino alle ossa, in un enorme edificio buio, semidistrutto dai bombardamenti. Continuava a piovere, il pavimento era fangoso e
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casa da scegliere come meta. A noi italiani, abituati alle quinte di montagne e colline, e alla pianura gremita di presenze umane, lo spazio russo
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, destituzione, malattia. È un dolore limpido e pulito, ma urgente: pervade tutti i minuti della giornata, non concede altri pensieri, e spinge alle evasioni
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rassegnarono a quel regime di limbo. I giorni della estate nordica erano lunghissimi: albeggiava già alle tre del mattino, e il tramonto si trascinava
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, con orrenda e macabra esitazione, ma sempre seguendo il ritmo, scomparivano per sempre dietro alle quinte. Il numero del "Cappello a tre punte
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per la biancheria stesa ad asciugare, appartenevano alle famiglie con bambini. Vistoso fra tutti era il vagone-orchestra: vi risiedeva, al completo
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dell' infermeria, e sostenne miracolosamente la cottura fino al Brennero, dove si sfasciò. Era generalmente impossibile fare scorta d' acqua alle
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