tavola. — Nell'angolo del soffitto! Tit guardò sul soffitto. — Vicino alla finestra! Tit guardò vicino alla finestra, ma non vide proprio nessuno
paraletteratura-ragazzi
Bellissima e alla sua casa, e chiamava Tit nella speranza che egli rispondesse; ma Tit non parlava! Due volte al giorno un Nano si affacciava e posava un
paraletteratura-ragazzi
? — brontolò Tit. Il povero mercante, vedendoli da lontano insieme alla sua Grigia, diventò di tanti colori; ma in fretta Tit gli gridò: — Tutto male! Il
paraletteratura-ragazzi
vicino al mulino a vento, che stava alla fine del ponte. Passarono quattro oche grasse, un frate col suo sacco e tutti annusavano l'aria che odorava
paraletteratura-ragazzi
principio alla fine.
paraletteratura-ragazzi
Pagina 10
, ma pensava che quel viaggio l'aveva stancato, e quel bitorzolo sul naso gli faceva male. Pensava alla sua casa col terrazzo sul tetto, e a tante
paraletteratura-ragazzi
Pagina 103
, oltre alla sedia, un tavolino con due piatti e un fornello. Poi c'è la casa di legno dove un tempo dormiva la povera gallina che è morta. Potete
paraletteratura-ragazzi
Pagina 11
— Sono lo Stracciarolo, per servirvi, — disse l'ornino che aveva bussato alla porta, levandosi il cappello. Aveva una lunga barba, e un vestito tutto
paraletteratura-ragazzi
Pagina 17
mangiava sempre; c'era poi una topina con una valigia di cuoio e una cuffia celeste: — Quand'ero piccola, — raccontava la topina alla rondine, — ero
paraletteratura-ragazzi
Pagina 25
vicino per partecipare alla conversazione, — Bandiera vecchia, onor di Capitano! — Che c'entrano qui le bandiere e i Capitani ? — chiese la rondine
paraletteratura-ragazzi
Pagina 26
litigare? Pensiamo piuttosto alla vera morale della storia. — Forse, — mormorò timidamente un grillo zoppo, nascosto in un angolo del vagone e di cui nessuno
paraletteratura-ragazzi
Pagina 27
Tutti si affacciarono; si poteva vedere il re dei topi bianchi, che correva correva, col gatto di cartone tranquillamente appeso alla sua coda; negli
paraletteratura-ragazzi
Pagina 29
due lucciole li accompagnarono con la lanterna fino alla carrozza. Una lucciola guidava questa carrozza e uno scoiattolo la tirava; era tutta di legno
paraletteratura-ragazzi
Pagina 32
dei Sogni, tutte le terre erano sue. — Arriva Tit! Largo a Tit! — strillavano le lucciole. La Signora del Pineto venne davanti alla carrozza, e fece un
paraletteratura-ragazzi
Pagina 34
Le bambine, le fate e i nani si divertivano molto e si chiamavano per nome gridando. In un piccolo circolo attorno alla Regina delle Fate si parlava
paraletteratura-ragazzi
Pagina 45
d'argento, con la treccia che le tremava a causa della sua grande disperazione, Caterí fece il primo passo per tornare indietro. Il vecchio si accostò alla
paraletteratura-ragazzi
Pagina 47
soffitto si mise a ballare. Una foglia di quercia si affacciò e gentilmente si mosse per fare da ventaglio. Tit si sollevò con fatica, e alla vista di
paraletteratura-ragazzi
Pagina 49
dimenticarsene mai, le fece un nodo alla trecciolina. Poi si distese piuttosto stanco e guardò fuori della finestra: — Vedi quelle cupole rosse, — disse
paraletteratura-ragazzi
Pagina 50
agitando le mani. Si affacciarono lucertole e cavallette guardando curiosamente; si passò dinanzi alla casa del Gran Guardaboschi, e la Signora, vedendo
paraletteratura-ragazzi
Pagina 53
offrire le loro mercanzie, dalle uova alle stoffe d'oro. Il piú ricco di questi mercanti bussò alla casina di Tit, e Caterí corse ad aprirgli. Era un
paraletteratura-ragazzi
Pagina 57
la sua tromba d'argento. Infine si rivolse con simpatia al grosso mercante: — Appena sarò guarito, — disse, — andremo, io e Caterí, a parlarne alla
paraletteratura-ragazzi
Pagina 59
Rosetta se ne stava seduta con le mani in grembo dinanzi alla soglia di casa, e aveva due lagrime negli occhi, quando vide un'automobilina rossa
paraletteratura-ragazzi
Pagina 67
accorto subito che la Principessa era uguale, in piccolo, alla Principessa delle Querce. Era appunto la figlia della Principessa delle Querce e del
paraletteratura-ragazzi
Pagina 70
aveva sempre tenuto in serbo per donarlo a lei. Tit venne, e ritornò, e spesso va a trovarla, insieme alla piccola Principessa. Cantano sulla
paraletteratura-ragazzi
Pagina 72
faccia. Negretti pensò: « Anche la seconda è andata male, ma chi sa che non vada bene la terza! » E si presentò alla Signora Marchesa, che abitava in
paraletteratura-ragazzi
Pagina 79
canino era scappato in fondo alla via e di là guardava ridendo e dimenando la coda. Ma siccome quello era il canino di una Marchesa, e quindi molto
paraletteratura-ragazzi
Pagina 81
regalò alla sposa un bel paio di calze quasi nuove. Infine la compagnia ripartì, col signor Negretti al volante, al posto d'onore. L'asino che voleva
paraletteratura-ragazzi
Pagina 83
una scimmiettina al guinzaglio, che andava con prosopopea in su e in giú. — Signora, — disse con profondo rispetto il soldato, — vuol venire alla
paraletteratura-ragazzi
Pagina 99
mi piazzo davanti alla macchina, proprio in mezzo alla strada: provo a segnalare all'autista col fazzoletto.
paraletteratura-ragazzi
davanti alla porta, in corridoio. La mamma pensa sempre a tutto. Ecco, sono pronto. Esco nella nebbia del mattino. Arrivo davanti alla scuola, ma il
paraletteratura-ragazzi
. - Ah no, eh! — scoppia la mamma — Non ricominciare! Il papà dice che gli faccio venire gli incubi la notte, quando suono. I vicini stanno attenti alla
paraletteratura-ragazzi
La maestra ha detto alla mamma che sono un bambino orgoglioso. Cercherò nel dizionario il significato di questa parola. A me, invece, ha detto che
paraletteratura-ragazzi
intervistarlo a Casablanca. In quel momento il nonno stava conducendo alla fiera del bestiame il suo asinello ridotto pelle e ossa. Mentre il giornalista gli
paraletteratura-ragazzi
poliziotti. Non so cosa ci trovi di divertente... Poi capisco: è il suo primo giro in automobile! E ride contento, coi denti bianchi in mezzo alla
paraletteratura-ragazzi
Pago il mio cuscus, sistemo il mio carrello e recupero i miei due euro... Ricomincio a lavorare. Accompagno le signore profumate alla macchina, le
paraletteratura-ragazzi
regala un'arancia a un bambino. Sua madre lo riprende: - Come si dice alla signora? Il bambino guarda la commessa e dice: - Sbucciala. Dieci minuti
paraletteratura-ragazzi
impazzire. Un giorno è venuta a bussare alla nostra porta. Ero a casa da solo. - Sono venuta a chiederti dove fai la pipì — ha detto con la sua
paraletteratura-ragazzi
maniera buffa e ho fatto finta di inciampare. Quando sono tornato a casa ho chiesto subito alla mamma di accorciarmi i calzoni. - Non posso, adesso
paraletteratura-ragazzi
rapidamente ogni cosa nello scaffale giusto, tutto nella posizione in cui si trovava. È come una spesa al contrario. Alla fine nel mio carrello resta
paraletteratura-ragazzi
Pagina 61
me e così io cado seduto in una morbida cassata siciliana. Mentre Nerone continua ad ingozzarsi, Maristella ed io ci buttiamo alla disperata ricerca
paraletteratura-ragazzi
Pagina 67
Saliamo le scale di corsa. Nerone si ferma giusto un attimo a fare la pipì alla base dell'albero di natale del pianerottolo, mentre noi suoniamo il
paraletteratura-ragazzi
Pagina 69