, tini, barili, fiaschi, boccali; non c' erano vasi che bastassero. Pareva di essere alla vendemmia. Tutti cioncavano e si ubriacavano. E il pancione
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precisamente alla Cecina, benchè fosse di giusta statura. Così fu perdonato, e da lì a poco lo sposò. Lei, per ricordo, volle sempre essere chiamata
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arrivare alla marina, non indugiate per via. — Partito che fu l'Orco, il Re raccontò alla ragazza, per filo e per segno, tutta la sua storia. — Maestà, se
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Quando le due sorelle intesero la bella fortuna toccata alla minore e videro quella sorta di regali che loro inviava, arsero d' invidia e di dispetto
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alla ragazza: — Badate, è Sua Maestà! — Ahi! ahi! ahi! — La ragazza si sentiva un'atroce puntura al dito mignolo, e scoteva la mano: — Ahi! ahi! ahi
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In casa del ciaba trovarono una granata fitta in mezzo alla stanza, e il Re disse ai ministri — Ecco Sua Maestà la Regina! - I ministri, stupefatti
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Scese laggiù, la prese in collo, e poi la fasciò così bene con un fazzoletto, che quella, alla meglio, zoppicando, potè camminare. — Grazie, ragazza
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prenderei per moglie. - Il Re, che voleva bene al figliuolo quanto alla pupilla degli occhi suoi, mandò subito un ministro a domandarle se mai fosse di
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— Son morto! — Il Reuccio lo scorticò con diligenza e portò la pelle alla Reginotta. — Va bene: mettetela là. Aspetto il pesce senza fiele. — Questo
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con tutto il popolo, per far festa alla sua figliuola, che ritornava! Il Re e la Regina non osavano credere: dubitavano che quello sgorbio si facesse
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! - E il Re gli tirò un calcio alla schiena, che lo fece saltare dalla finestra. — Doveva esser morto! — Andarono a vedere in istrada; ma il Nano non c
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sformate, chi avrebbe avuto il coraggio di riportarle alla Regina? Tizzoncino tornò a casa piangendo e rammaricandosi. — Che cosa è stato, figliuola
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insudicia. La Regina montò sulle furie: — Sporco galletto! Per questa volta passi. Un'altra volta te la farò vedere io! — E ordinò alla sarta un
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avea l' anello. Dopo che la Regina ebbe comprato parecchie cose, domandò alla figliuola: — O tu, non vuoi nulla ? — Non c' è niente di bello, — rispose
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dito alla Reginotta quell'anello del gioielliere, e l'incanto sarà disfatto. — Così fu. La Reginotta diventò nuovamente di carne, ma pareva un tronco
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? — Maestà, in mezzo al bosco. — La voce era vicinissima. — E che tu fai? — Pelle nuova, Maestà! - Il Re corse alla catasta in fiamme, e senza curar di
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, figliolino mio! - E si mise a piangere. Il Re, a quelle parole, montò in furore. Diè un calcio al puttino di terra cotta e lo ridusse in mille pezzi. Alla
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' è una condizione: Chi vuole la mia figliuola Dee star sette anni alla pioggia e al sole; E se sette anni alla pioggia e al sole non sta, Fosse chi
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d'oro in un altro paese. Il Re fu molto contento; e alla bambina mise nome Gigliolina, perchè era bianca come un giglio. Allora la Regina gli disse: — Ora
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: — Accidempoli alla Regina, che volle entrare nel canile! - Il Re corse subito da Testa-di-rospo: — Figliuola mia, dàcci aiuto! — Mamma cagna, dategli
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: — Accidempoli alla Regina, che volle dormire nel canile! — Il Re corse di nuovo da Testa-di-rospo: — Figliuola mia, dàcci aiuto! Mamma cagna, dategli aiuto
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straordinarie, ma rimaneva vinto sempre; e una volta potè salvarsi, scappando sul suo cavallo a rotta di collo. Si presentò Topolino, eh' era alla guerra
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! Topolino! con lo stesso tono della voce di questa. Collocarono la trappola nel giardino reale, ed aspettarono fino alla dimane. Tutta la notte, il
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! — Poteva dire di no alla mamma e alla sua cara Reginotta? Toccò colle mani il cadavere mezzo carbonizzato del Re, e lo fece risuscitare. Ma il Re
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dell' oro? Ne avrai finchè vorrai. Ma quanto alla Reginotta, néttati la bocca. C' era una volta.... — Maestà, il patto fu questo. — Vuoi delle gioie
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fata viveva rinchiusa, e ve lo condussero facilmente. Picchiarono all' uscio. — Chi siete? — Siamo noi. - Fata Fantasia li riconobbe alla voce, e
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? — Quello è il tesoro reale: prendi quello che ti piace. Quanto alla Reginotta, néttati la bocca. — Non se ne parli più. — E andò via. Da che il cardellino
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e la vecchia, nel mezzo, diceva: — Ranocchino, porgi il ditino! — E Ranocchino stendeva la zampina e porgeva il ditino alla vecchia. Gli altri avevano
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finestre, alta un miglio. — Ranocchino è qui, — disse la vecchia. - Quegli uccellacci che aliano attorno alla cima, sono i suoi carcerieri. Bisogna montare
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volta le scappa di mano e casca in fondo alla caldaia. La Reginotta si svenne. Il Re voleva far ammazzare la vecchia; ma questa, afferrati in fretta
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: bisognava osservarlo. Il giorno che la Reginotta compì i sette anni, il Re disse alla Regina:
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. — Babbo, che siam venuti a fare quassù? Torniamo indietro. — Siediti qui; aspetta un momento. — E l'abbandonò alla sua sorte. Vedendolo tornar solo
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sonno, pensava al babbo e alla mamma: — Chi sa se più si ricordano di me? Forse mi credono morta! - E piangeva sui guanciali; quand' ecco sente buttar
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concesso! Sarai mangiata domani. - La notte, all' ora fissata, lei s' affacciò alla finestra: — Ah, mammina mia! Mi scappò detto di no; sarò mangiata
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Serpentina in pericolo, o la Reginotta che mi moriva di languore per Ranocchino, o il Re che faceva la terza prova di star sette anni alla pioggia e al sole
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Pagina Prefazione
partorì un bel serpentello verde-nero, che subito, appena nato, sguizzò di mano alla levatrice, attaccossi alla poppa della mamma e si mise a poppare
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Pagina Titolo
LA FIGLIA DEL RE C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de' loro occhi. Mandò il
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Pagina Titolo
forte nel petto, e non vedeva l'ora che fosse giorno. Alla mezzanotte in punto, che vede? Vede una C' era una volta.... 20 gran luce pel bosco, e. da
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Pagina Titolo
, saltata giù dal letto, appostossi alla bocca della grotta, dentro il collo del pozzo, ed aspettò che venisse gente ad attinger acqua. La carrucola
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Pagina Titolo
! — gli dicevano i ministri. gobbina e basta: no, mai! - E tornò alla caccia, ai boschi e ai forteti. Quella Reginotta gobbina aveva per comare una fata
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Pagina Titolo
, il mio sonno svaniva. Ma si posò in cima all' albero, e canta, canta, canta..., ho dormito finora! - Il Re non gli fece nulla. Alla nuova stagione
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Pagina Titolo
, questa .volta, era sicuro di aver buono in mano. Volea vederlo, quell' uomo! Chi sa che grugno! E appena l' ebbe alla sua presenza: — C'è qualcuno che
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Pagina Titolo
insistenza lo colpì. Chiamati i suoi ministri, disse che voleva andar lui in persona alla ricerca dell'albero che parlava. Finchè non lo avesse nel suo
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Pagina Titolo
! - Ma nessuno lo voleva, un cosino a quella maniera! S' affacciò alla finestra la figlia del Re. — Che cosa vendete, quell' uomo? — Vendo questo bimbo
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Pagina Titolo
saluto! - La vecchia le fece un inchino e sparì. Tornata a casa, quella disse alla maggiore: — Se tu sarai Regina, io sarò Principessa! - E tutt'e due si
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Pagina Titolo
IL CAVALLO DI BRONZO C' era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola più bella della luna e del sole, e le volevano bene come alla
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Pagina Titolo
, sarai regina se Dio vuole! — E Tizzoncino che faceva l' uovo: — Se lo dicevano che erano ammattite! - Ogni notte così, fino alla mezzanotte: — Spera di
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Pagina Titolo