Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 14 occorrenze

ansioso per le umide vie ritorte alle mille voci d'affanno ai mille fantasmi di gioia alla sete alla fame allo spavento all'inconfessato tormento - alla

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inerte. Al mare aperto drizzata ho la prora per navigare, ed alla sorte oscura la forza del mio braccio ho contrapposta. Non ho temuto il vento avverso e

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manto della notte bruna libero, e vola, - vola alla luce pura trionfante vola al sole del vero, dove i forti stan combattendo l'immortale agone cinti le

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risalto alla terra stupita alla terra intorpidita, mentre dal seno le strappi e le primole e le rose e fresch'acque rigogliose lieto fai rigorgogliare

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ogni anno quel dì rifesteggiando che alla fame, alla sete, che al dolore, che alla vita mortale l'ha svegliato, ogni anno in quel dì si riconforta ad

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dal volto mi par ch'altri mi legga il pensiero di te che sei lontana. Dal commercio degli uomini rifuggo allora alla campagna solitaria o alla mia

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, e già le fronde onde tutta t'ammanti, per il continuo ardor si fan perdute. Ed alla notte gli astri all'orizzonte per i vapor rosseggiano più grandi

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dolorosa purché io sugga dai tuoi occhi il fascino purché io senta le tue mani fremere purché io colga alla tua bocca fervida la voluttà infinita del tuo

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facevi schermo al freddo e alla vicina fredda morte; e in faccia era svanito ogni colore, ogni scintilla spenta, e nelle occhiaie oscure gli occhi t'eran

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passione e la faccia raccolta che la fiamma nel tempo stesso vela e manifesta. Ma se l'occhio distolgo dalla strada arida e sola che percorro oscura e alla

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con lieto viso incontro al nuovo sole levai il primo canto, e la sua luce era certa promessa alla mia speme - e le dolci figure del mio sogno che

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! il mio sole! Ma pel cielo montan le nubi su dall'orizzonte, già lambiscono il sole, già alla terra invidiano la luce ed il calore. Un brivido

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membra, la vita è fredda e piena di sgomento, triste isolato debole mi sento vo' ritornare. Vo' ritornare ai banchi della scuola alla diuturna noia, alle

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nebbia maledetta e l'affanno agli schiavi della vita - - purché alla mia pupilla questa luce che pur guarda la tenebra si spenga e più non sappia questo

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