lentamente alla città, io la seguii passo per passo come una bestia ubbidiente. Vedevo con paura che ella andava al luogo del convegno con quell'uomo, ma
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menzogna; perchè non mi amava, come io non l'amavo. Pensate al disgusto, al ribrezzo, alla stanchezza di due anni, ai giuramenti bugiardi fatti e
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finestre di quel lungo salone: appoggiato alla finestra, Fulvio guardava il mare, come assorbito. Ora Paola offriva le sigarette ai giovanotti e alle
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sovrastava alla terrazza della villa, una fila di lumi correva sino a Napoli; alta la solitudine, alto il silenzio. Le imposte del balcone che davano
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alla tua donna una vita di disonore, ecco che costui, per forza di violenza, vuol toglierti tutto! Parlate d'ingiustizia voi? Che fate qua? Parchè mi
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passeggia, si cena alle sette e si ridorme alle otto; alla sera vi è la messa; alla sera il vespro e il rosario. Verso I'imbrunire e un gran grugnito
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svizzeri erano buoni e cortesi, assuefatti oramai alla dolcezza della vita napoletana, avendo lasciato a Napoli casa, famiglia, figliuoli, amici
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donna, era venuta nello stanzone e aveva accese due altre candele alla Vergine, per conto suo, perchè vincessero i Garibaldini. Donna Cariclea fremeva
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sopportabili e purificanti. Sogniamo di esser buoni, sino alla morte: sogniamo di amare, sino alla morte. Sogniamo, sino alla morte, non di esser felici noi
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risolvere e l'aver compiuto altre ventiquattr'ore del nostro viaggio, ogni sera, ci dà quasi un senso di sollievo, mentre l'aprir gli occhi alla luce
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pare tessa una trama scintillante intorno al candido viso e alla leggiadra persona. La foresta manda sospiri e profumi; poco lontano è Atene. Oberon
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E felici, invidiabilmente felici, coloro in cui la fantasia assurge alla costante forma del sogno. Temperamenti caldi e, talvolta, delicatissimi
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facoltà sconveniente e quasi simile alla follia. Dice, questo Tommaso Gradgrind, tali parole, nella prima pagina dei Tempi difficili: - «Ciò che io
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signorino, la vostra pazzia? Ragioniamo, se è possibile; - soggiunse Bendinello, sempre seccato, ma anche un po' turbato alla vista di tutta quella
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conosce, tra mille. Non per dir male ad un figlio del padre suo, ma per rendere omaggio alla verità, l'autore dei vostri giorni è pieno zeppo di attivi
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Carignano; - rispose Bendinello, che ruotava ancor gli occhi. - E di dare un po' più di fondo alla Darsena; - ribadì il magnifico Gian Luca, che aveva sempre
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gravità senatoria, abbracciò la figliuola, rimandandola nella sua cameretta. E andasse magari alla finestra; che tanto il male era fatto, e non c'era
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genere, dal genere alla specie, dalla specie alla varietà, non durò fatica a dare un nome a quel fiore. - Gladiolus Inarimensis; - pensò. - Spaddaciòla
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un'altra, e forse proprio di quella. Ma che sciocco, il signor Ascanio, ad essere stato sei mesi in quel suo alloggio, senza accostarsi mai alla finestra
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acconciare, Ievando, aggiungendo, rattoppando alla meglio. Qui, poi, il signor Ascanio non aveva ragione di dolrsi troppo; lo sgombero non aveva
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, davanti alla sua scrivania monumentale, il cui piano, foderato di panno rosso, era per la dodicesima volta libero dai soliti fasci di carte e dalle
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certe scatoline eleganti, più adatte alla piccolezza moderna; e laggiù, nei grandi saloni, hanno lasciati perfino gli antenati appesi, insieme colle
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davanti alla grande scrivania, coi polsi sopra un quinterno di carta da protocollo, scriveva a lettere di scatola le famose parole: «Storia di Roma, libro
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colpettini secchi il coperchio di una minuscola cassa. Il piccolo personaggio, più piccolo del più piccolo tra i nani, era vestito alla leggera, d'una
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divozione che quella dei quattrini. Lui tutto il santo giorno alla rendita dello Stato, alle azioni delle ferrovie, alla divisa estera; lei dalla modista
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nascono le propensioni, si formano le avversioni; nell'un modo o nell'altro, si riesce alla cera brusca. Ci s'é visti poco da ragazzi e praticati punto da
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