I. Si espone alla taccia di parassito chi accetta tutti i pranzi che gli vengono offerti, e merita quella di misantropo chi li rifiuta tutti ed in
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nel venditore. Alla pulitezza e pudicizia deve unirsi la convenienza, e ciascun sesso, ciascuna età, ciascuna condizione e magistratura deve di
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pregi degli abiti alla saggezza e alla virtù; ma però mostra di non avere fior di senno e di non conoscere il popolo chi si dà a credere che questi non
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L'altro estremo indicato di sopra, e che si oppone alla convenienza, si è l'eleganza affettata che ci rende ridicoli. Orazio ci addita l
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piedi; il che dà loro il colore di gamberi cotti. Ma l'uso eccessivo del belletto, oltre di nuocere alla dentatura, rende talvolta le donne ridicole
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. Lo stesso selvaggio per altro, benché si vicino alla natura, tenta di colpire gli sguardi de' suoi simili piacevolmente; perciò aggiunge de fregi
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non approvo l'uso degli Spartani che avvezzavano i giovani a tenere le mani sotto alla veste; ma è certo che questa abitudine frenava i pugni allorché
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esprimere od eccitare nell'altrui animo. Allorché si parla alla plebe riunita, è tollerabile nella voce un grado di forza che sarebbe riprensibile in altra
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, talora come un'onda agitata e torbida che l'immagine del fondo vela o trasforma. Se dunque non volete porre alla tortura la pazienza degli astanti, è
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Tra il diffidente abitante di Giava che non s'avvicina al suo simile se non se con un pugnale alla mano, l'affettato e falso Chinese che con mille
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inferiore lo stare in piedi alla presenza de'suoi superiori; egli deve sedersi, e fortunatamente la bassezza della posizione va unita al comodo. Del
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piaceri cui non possono partecipare, richiamare alla loro memoria cariche, poteri, dignità che perdettero. Nella Sofonisba d'Alfieri, Scipione ammettendo
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VIII. E'stato discusso con calore se la data della lettera si debba porre al principio od alla fine. L'uso mercantile vuole la data al principio
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desiderio benevolo al principio, un tenero addio alla fine costituivano tutto il cerimoniale delle lettere romane: Se tu stai bene, ne godo; e io pure sto
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Co'giovànetti, la cui anima sensibile agevolmente accendesi alla lode, quella serie d'espressioni, d'azioni, di riguardi principalmente conviene che
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l'addietro un fanciullo alla presenza degli altri e che la decenza ci vieta di nominare.
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da'pubblici impieghi, come escludono attualmente alla China. In Roma una veste particolare ricordava ai giovani che non appartenevano ancora alla classe degli
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La filosofia moderna, dall'indebolire il rispetto dovuto alla vecchiaia, ha procurato di rinforzarlo coll'esempio dell'antichità. Ella ha ricordato
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1.° Col pretesto che tra gli amici debb'essere sbandita la soggezione, si manca alla pulitezza ed all'officiosità esteriore; 2.° Altri, lusingandosi
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Gli atti inurbani, o sia molesti all' altrui sensibilità, relativamente alla vista, possono essere ridotti a tre serie, ciascuna delle quali ha per
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luridi atti, i quali risvegliano l' idea del cane che l'osso a suo bell'agio rosicchia. Grattarsi in testa o in altra parti del corpo richiama alla
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stranieri, i soli domiciliati, dopo d'aver pagato l'imposta alla quale andavano soggetti, potevano trafficare sul mercato pubblico; gli altri dovevano
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alla pena di morte chiunque abbandonava il paese ed anche chiunque voleva abbandonarlo; e se il reo otteneva dal sovrano in grazia la vita, veniva
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cavarsi le scarpe all'altrui presenza per riscaldarsi i piedi ;Escludete il caso d'una persona ammalaticcia nella sua casa, d'un padre alla presenza
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tenebre del futuro se non colla face del passato alla mano. L'idea de'beni che abbiamo posseduti e possediamo, ci riesce aggradevole :
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Quindi é somma impulitezza l'agire o il parlare in modo che nere rimembranze o moleste corrano alla mente di chi ci ascolta. E' cosa inurbana; per es
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specie d'inurbanità. Alla vista delle nostre belle qualità o perfezioni corrisponde nell' altrui animo un piacere. Alla vista delle nostre brutte
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II. Successi. a) Si dice all'uomo avventurato che della sua fortuna non può menar vampo; alla sorte dovendosi ascrivere od all' altrui soccorso. La
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confondendo fatti diversi; 3.° Raccontando le stesse cose mille volte alla presenza delle stesse persone, comune difetto dei vecchi.
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l'istinto segreto che veglia alla custodia della bellezza delle donne, ordinariamente non resta vinto che dalla necessità.
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' commercianti o de' fabbricatori, seppero farle valere. Non contente delle nuove ricchezze, aspirarono alla considerazione, e giunsero ad ottenerla
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Cresce l'impertinenza, se alla voglia di parlare sempre di sè si unisce la pretenziose di superare in tutto gli altri. A sentire qualche stolto, i
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non tolgono pregio alle nostre azioni, come le nubi non tolgono pregio alla luce del sole.
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quietamente il suo viaggio, e le cicale sarebbero morte da sè stesse alla fine di otto giorni.
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Non può abbastanza censurarsi, perché contraria alla confidenza e quindi all'allegrezza, la smania di coloro che vogliono conoscere tutti gli affari
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La rissa del concilio degli Dei tra Giove e Giunone, relativamente alla causa de' Greci e de'Troiani, fu assopita dalla destrezza di Vulcano.
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talora dannosi alla società, non trovansi ne' codici criminali, e passerebbero impuniti e fors'anche inosservati dallo stesso colpevole senza la
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siete riuscito alla vostra età. sia perchè la satira presenta una falsa sembianza di libertà, Malignitati falsa species libertatis inest. Tacit
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nell'infelicità sociale; 7.° Ferocia in vece di bontà ne' sentimenti religiosi; 8.° Insulti alla pubblica decenza.
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esercizi corporei, che l'uomo alla guerra addestrano ed alla caccia. Tutto si riduce ai moti del corpo; lo spirito e l'animo non v'hanno parte. Ho
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« Oggi più non si ride, ma solo si sorride; » e i nostri piaceri sono vicini alla noia. IV. Troviamo offesa la decenza anche negli usi de' tribunali
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Si può innalzare l'animo alla speranza, mentre il volgo s'abbandona al timore considerando tutta l'estensione delle eventualità possibili.
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Se una parte della civiltà consiste nel dire a ciascuno ciò che gli conviene, è chiaro che, acciò non manchi soggetto alla conversazione, devi
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tacere alla presenza di queste, rasserenarsi in volto e parlare quando queste scomparvero. Se si cerca la ragione di questi fenomeni, si trova che
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pende naturalmente alla satira. Ora é meglio giocare che annoiarsi, é meglio giocare che maledire, purché regola ti serbi e misura:
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principessa, la cui attenzione era straniera a questo trattenimento, dimandò di nuovo alla dama quanti figli aveva. - Siccome non ho partorito dopo la prima
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Pretendere di mostrarsi filosofi mostrandosi astratti e sgarbati, è pretendere di mostrar ricchezze con un tabarro rattoppato. Chi alla coltura delle
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imporre silenzio all'orgoglio soperchiatore, fa conoscere ciò ch'egli è, s'alza nella sua possa e torreggia dinanzi alla mediocrità impertinente che
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L'uso della lode è ragionevole finché, fondato sul vero o verisimile, è stimolo o ricompensa ai talenti, all'industria, alla virtù. L'uso della lode
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alla brutalità de' loro compagni, li colmò di lodi per sì onesta condotta, fece quindi ricercare il di lei marito, e gli disse alla loro presenza: Voi
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