Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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- vociò allora il ragazzo con quanto fiato aveva in gola.  Alla  sua chiamata si aperse quasi subito una finestra al
- esclamò il mercante, togliendo la pupattola di braccio  alla  figlia. - Questa l'avrai quando sarà rappezzato tutto quel
grasso e, spalmatoselo nel cavo delle mani, unse il capo  alla  bambola. A quel modo il pettinaccio passava più facilmente
da tenda che una volta era stato dorato, e Io legò intorno  alla  cintura della Giulia. Dell'orlatura dappiede non si diede
scoperto, mostrava l'accomodatura di pelle più chiara fatta  alla  meglio dalle povere manine di Camilla. Alla Giulia pareva
chiara fatta alla meglio dalle povere manine di Camilla.  Alla  Giulia pareva non esser più lei, scalza, sciatta, unta.
quella generosità del paladino fece buona impressione  alla  Giulia, quantunque ella intendesse da sè che se l'eroe
punire codesto suo vizio. E confrontando la propria vita  alla  vita di tutti gli altri esseri, s'accorgeva che ciascuno
volte sbarrò gli occhi nel buio che le fluttuava d'attorno;  alla  fine, lei pure s'addormentò. Da quel giorno l'amicizia fra
bene. La notte, quando i topi tentavano d'arrampicarsi fino  alla  Giulia, dovevan passare sul corpo del paladino di Francia:
che aveva addosso, che i topi, impauriti, fuggivano.  Alla  Giulia, ch'era una personcina pulita, rincresceva soltanto
assai. All'alba venne il dottore, che prescrisse  alla  piccola malata parecchie medicine e una dieta assoluta.
salute. Quando, tra i medicamenti che le furono ordinati,  alla  Marietta toccò di prendere l'olio di ricino, accadde una
tazzetta, tenendo ostinatamente il capo sotto le coperte.  Alla  fine, un'idea le balenò: profittare di quella circostanza
un gran brutto peccataccio. Quando la Marietta s'avvide che  alla  sua pupattola non avevan più tolto il vestito da ballo,
strane, perfino certe piccole crudeltà della bimba. Se  alla  Marietta il male di capo aumentava, era capace di dare una
il male di capo aumentava, era capace di dare una spinta  alla  pupattola, gettandola giù, verso i piedi del letto, dove
voglio più pettinata così - dichiarò un giorno la Marietta  alla  governante, disfacendo con un gesto di bizza i ricci che la
lei, in cuor suo, di quelle espansioni della fanciulla;  alla  quale saltò subito in testa una nuova idea: - Adesso voglio
tu stessa questo mantello? Oh no! I pianti ricominciarono.  Alla  Marietta piaceva di vedere una bella cosa addosso alla sua
Alla Marietta piaceva di vedere una bella cosa addosso  alla  sua bambola, purchè non avesse faticato lei a farla. La
dai cacciatori, cantavano, forse, chi sa? pensando  alla  primavera; e già delle piccole fioraie, in costume da
perchè una di queste piccole fioraie, corsa dietro  alla  carrozza, dopo aver presentato un mazzo alla signora e un
corsa dietro alla carrozza, dopo aver presentato un mazzo  alla  signora e un altro a lei, era passata, sempre a corsa,
con dolcezza, e osservò con uno sguardo d'amore rivolto  alla  pupattola: - È vero, è quasi come una di noi. Arrivata la
Il malato fissava tutto con la meraviglia di chi tornasse  alla  nostra vita e riprendesse coscienza delle cose, dopo un
veh! — ordinò il convalescente, riappoggiando la testa  alla  poltrona, ch'erasi fatta trascinare lì accanto alla
testa alla poltrona, ch'erasi fatta trascinare lì accanto  alla  finestra. Ma il soldato tornò d'un balzo: era pallidissimo.
sur una luce d'oro, le s'avvolgeva scompostamente intorno  alla  testolina bionda. - Nina! O mia Nina! - gridò il tenente,
farmi vedere dalla madre, correva a risalutarlo. Intorno  alla  mezzanotte rinnovellammo gli addii. Era già un'ora dacchè
accorrevano incontro a noi per intimarci che ci vestissimo  alla  meglio, e andassimo a cercar rifugio nella grande piazza
rifugio nella grande piazza del quartiere, che era vicino  alla  nostra abitazione. - Una seconda scossa, più forte della
una delle sue bambine, io afferrava l'altra, che in mezzo  alla  strada consegnava ad una persona di servizio, affine di
ritorno ne parleremo." Gli porse la mano, ed ei se la portò  alla  bocca, dicendole: "Cara madre, siate pietosa!" Ella
degli affetti mi toglieva l'uso della parola. Confidai  alla  carità degli sguardi il patetico messaggio, che ricusava la
novelle ed evidenti prove. Mio padre, in compenso, suppliva  alla  scarsezza dell'affetto materno, raddoppiandomi il suo. La
Chiamai Giuseppina, chiamai la madre. Il vecchio disse  alla  moglie sentirsi gravemente ammalato dal mezzodì in poi, e
Lo ritrovammo poggiato sul fianco dritto, colle spalle  alla  porta per cui s'entrava. Il mio volto era contraffatto dal
segno di non avvicinarmi a lui. Sedetti allora accanto  alla  porta, a stento frenando le lagrime. Cupo silenzio regnava,
e soccorrerle. In questi estremi momenti debbo pensare  alla  divina misericordia, e lasciare ad essa la cura del resto."
la reclusione fastidiosa. Passava molte ore nel coro data  alla  preghiera; la fede mi sorreggeva. Per infondere la fede a
della maestra o della novizia, regalasse la prima  alla  seconda, qualche oggetto gradevole. Siccome l'amica mia era
percependo pensione alcuna prima di aver fornito la dote  alla  professione, così dessa mi faceva sempre questi doni in
mi dimostrava la sua antipatia era Paolina, posta  alla  testa di una consorteria di educande; ella, per non so
desiderio di lei, mi provai d'allargare il nastrolino che  alla  gola dell'inferma teneva allacciata la camicia; ma una
di vedervi una fascia. "Che fascia è questa?" domandai  alla  conversa. "È abituata a portarla sempre," mi rispose
che in seguito la visitò, saputo il fatto, disse sdegnato  alla  conversa, come, per aver occultato il vero male, aveva
gabinetto ch'erami stato ceduto dalle zie, col pretesto che  alla  dote mia non fosse analoga quell'abitazione. La signora
dell'infima classe, "avete avuto l'ardire di negare  alla  mia signora il domandatovi camerino! Sapete voi ch'essa e
senza mezzi di fortuna, senza danaro contante, voi, ammessa  alla  professione per atto di carità, voi ardite negare il
per atto di carità, voi ardite negare il camerino  alla  mia signora!" Mi tacqui per rispetto a me medesima, benchè
delle monache. - Ne feci pure in privato qualche cenno  alla  badessa. "Che posso farvi figlia mia?" rispose essa.
rimanenti apparecchi, si destinò il primo giorno d'ottobre  alla  funzione dei miei voti, giorno anniversario della mia
a poco, a miglior vita, ed io col tempo mi diedi in preda  alla  disperazione. Parlando delle dottrine dei confessori
non passerò in silenzio una pratica di espiazione,  alla  quale le monache di San Gregorio attribuiscono infallibile
della bolla d'indulgenza, non è mai lento ad applicare  alla  coscienza delle sue penitenti il portentoso Toties Quoties.
mondo, quell'esame non è più che una mera formalità. Ecco  alla  sfuggita un saggio delle oziose interrogazioni rivoltemi:
Chiaia, ne uscireste?" Risposi del pari negativamente. "Se  alla  morte di una donna regnante venisse per avventura offerta a
clericale decreta di strappare sull'istante lo scapolare  alla  giovinetta che sdrucciolato avesse in simili confessioni, e
dalle 7 fino alle 11, ora in cui doveva darsi principio  alla  funzione. A poco a poco la chiesa si riempì di invitati: ne
O tu, che dormi nella morte, déstati! Iddio t'illuminerà!  Alla  prima invocazione le monache mi scovrirono dal mortuario
invocazione le monache mi scovrirono dal mortuario drappo:  alla  seconda m'inginocchiai sul tappeto; alla terza balzai in
mortuario drappo: alla seconda m'inginocchiai sul tappeto;  alla  terza balzai in piedi, e m'appressai al portello del
mi domandò, se era contenta d'essermi fatta monaca:  alla  mia risposta affermativa il suo volto si compose
convivere, idealmente almeno, co' miei simili. Aveva fatto  alla  comunità il sacrifizio della mia persona, ma non già quello
preso giorno per giorno, senz'avvedersene, a voler bene  alla  Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a dosso, senza
il vizio del vino, ve lo giuro; tutto quello che guadagno  alla  settimana ve lo porterei a casa...- Chini gli occhi
Da quel giorno Peppe non aveva più detta una parola  alla  figlia di Nanni; ma i due ultimi versi dello stornello
sera, annunziavano i grandi tumulti, che non c'erano stati,  alla  seduta del Congresso dei deputati. Ognuno pensava oramai
delle mie e delle altrui più inveterate abitudini. Pranzai  alla  mia solita tavola, senza i miei soliti compagni di
soliti compagni di dispepsia, perchè contemporaneamente  alla  proclamazione della guerra c'era quella sera la prima
di semplicità e di sincerità che io, tuttavia non facile  alla  commozione o per lo meno difficilmente pronto ad
ora sacrificava con tanta semplicità i suoi due figliuoli  alla  fortuna del suo paese mentre i miei compagni abituali di
già calda, e la calma profonda della notte serena invitava  alla  marcia. Passai d'innanzi alla redazione d'un altro grande
della notte serena invitava alla marcia. Passai d'innanzi  alla  redazione d'un altro grande giornale che dalle sue
dalle sue finestre, con trasparenti luminosi, comunicava  alla  popolazione di Effemeris le ultime notizie della serata:
E proprio in quel punto lo schema luminoso comunicò  alla  folla, da una delle finestre, che «le condizioni di salute
certo che Sua Maestà non avrebbe potuto marciare al fuoco  alla  testa dei suoi eserciti. I più forti generali possono
a cavallo, sotto un sole torrido d'agosto o di settembre,  alla  fine di tre settimane infernali di grandi manovre che aveva
ed orgoglioso. Doveva seccargli di non poter essere  alla  testa delle sue truppe magari a costo di farsi ammazzare, e
pensiero che qualche giornale avesse potuto fare allusione  alla  comodità di certe coincidenze e al vantaggio, a prima vista
doveva anche provare un certo rimorso di non potere andare  alla  guerra poichè la guerra avveniva per causa sua, e di non
calze, e altre cosette che non si adattavano in nessun modo  alla  sua persona. I merletti dei piccoli capi di biancheria
per lei. Macchinalmente seguiva con gli occhi la scelta,  alla  quale la zia avea piacere ch'ella assistesse perchè le
gingilli!... - Poverina! - sospirò Camilla, e accostandosi  alla  cuginetta, carezzò leggermente la bambola sul capo,
gli occhi e li teneva sbarrati, non ostante la luce viva  alla  quale non era più abituata da tanto tempo, fissò lo sguardo
la bambina aveva sciupati senza più curarsene, si voltò  alla  Marietta e le chiese: - Vuoi dare quella bambola alla
voltò alla Marietta e le chiese: - Vuoi dare quella bambola  alla  Camilla ? Credo che a lei, per divertircisi non fa niente
Sicchè disse addio, malinconica ma senza rimpianti,  alla  elegante casa de' Rivani, dove aveva conosciuto la vita di
le scale. La bambola avrebbe voluto stringersi ancòra più  alla  sua nuova amica; fissò gli occhi sul cavallo capriccioso
 Alla  lettura di quel mio foglio, che le suore di Costantinopoli
stato infallibilmente restituito non sì tosto fossi tornata  alla  Regola, separandomi dai parenti e rinchiudendomi nel
Ohibò: troppo bigotti, e troppo divoti erano essi  alla  dinastia Borbonica, per avere alcun che di comune con una
una nottata agitatissima: ogni momento io mi affacciava  alla  finestra per vedere se comparivano i poliziotti: e mi
salir le scale. Era grave, soffocante l'aria notturna, che  alla  finestra mi percuoteva il viso. Soffiava un vento
polvere, e minacciava ad ogni sbuffo di spegnere la lampada  alla  Madonna della cantonata. Tetro, lugubre il cielo:
madre riposava vestita sul canapè. Verso le due, lì seduta  alla  finestra col capo appoggiato sulla persiana mi addormentai;
brividi, un palpitare affrettato di cuore, un tremendo nodo  alla  gola: segni della crisi nervosa, che poco dopo mi prese.
Che farò? domandai a me stessa. Girerò il mondo fuggiasca e  alla  ventura? Non bastano gl'infausti voti, che da madre e da
e affogo; quale, quanta resistenza opporrò, Dio mio,  alla  combinata persecuzione di due poteri, che con accanimento
madre e le sorelline godevano, mentr'io desta e abbandonata  alla  mia vertigine, lottava fra contrari affetti; il cupo
meglio, ripresi a dirmi, cedere al destino, rassegnarmi  alla  dura necessità, placare colla simulazione l'ira de'
di favori, m'accorderanno gradi, potere, dignità....  Alla  fin fine un badessato non è pascolo tanto meschino per
ma porgi anche il collo al capestro? Hai tu dunque aspirato  alla  libertà solamente per disertare il suo vessillo in tempo di
volontà.... Ed ora tu retrocedi....! E in qual momento?  Alla  vigilia della redenzione; mentre allo splendore della
della tirannide. - Spuntato il giorno, partii con mia madre  alla  volta di Capua. Il cardinale Capano mi accolse con rara
fiori pesantissimo. La misera vecchia dovè la sua salvezza  alla  pura combinazione d'essersi soffermata un momento prima di
sul passo fatale. Una mattina le fecero trovare, dipinte  alla  sua perta, due grandi croci nere, sovrapposte ad un cranio:
i giovanotti si scelgono la sposa, buttando il fazzoletto  alla  ragazza che vogliono. Qui gli uomini (belli o brutti,
"Ma perchè," le domandai io, "attribuite ostinatamente  alla  fattucchiería quello che potrebb'essere l'effetto d'una
di svincolarsi. Dopo lunga resistenza, raddoppiata presso  alla  porta, al fine vi entrò. La forzai ad inginocchiarsi a piè
con un sorriso stupido, sollevò il burattino insieme  alla  bambola, per mostrarli alla donna. - Gente che non chiede
sollevò il burattino insieme alla bambola, per mostrarli  alla  donna. - Gente che non chiede da mangiare - diss'egli,
dall'osteria, lo spazzaturaio consegnò la Giulia e Orlando  alla  donna, ch'era una contadina; e questa, ridacchiando, li
ch'era una contadina; e questa, ridacchiando, li depose  alla  sua volta, nel proprio barroccino: quasi vuoto, perchè gli
per la caduta della tirannide e pel trionfo della nazione  alla  quale io mi gloriava di appartenere. Non isfuggì alle suore
dallo squillo d'una tromba militare, che s'inoltrasse fino  alla  sala del Capitolo! - Intanto, alimentato quotidianamente
o per forza benedette dalle locali autorità, partivano  alla  volta della Lombardia affine di cooperare, dicevasi,
per tutto il tempo della mensa! Spesso lasciai il desinare  alla  zuppa, e, rientrata furente nella mia cella, fui invasa
cibo inacidito nelle mie viscere, ma con l'animo risoluto  alla  resistenza, chiamai dappresso la fedele conversa, e presala
e la libertà." "Brava Giuseppa!" soggiunsi, dandole  alla  mano una stretta più forte, e libero lasciando allora lo
nella misericordia di un pontefice, il quale all'Italia,  alla  cristianità promessa aveva un'èra novella di riordinamento.
l'enormità del mio sagrifizio. Non era il papa avverso  alla  mia uscita. La sacra congregazione dei vescovi e regolari,
salire sul belvedere, onde mirare il re, che doveva recarsi  alla  vicina chiesa di San Lorenzo, essendo quello il mattino
il fedele, il costituzionale principe regalava le bombe  alla  sua capitale, e le palle di moschetto agli amati sudditi!
intorno la generale: era tutto in trambusto. Volai tosto  alla  mia stanza, e, prese alla rinfusa le mie Memorie, le gettai
tutto in trambusto. Volai tosto alla mia stanza, e, prese  alla  rinfusa le mie Memorie, le gettai alle fiamme unitamente ad
Viva la Nazione! que' dessi le disfacevano la sera, innanzi  alla  cavalleria, plaudendo al re spergiuro. Il grandioso palazzo
si recarono vestite di bianco, inghirlandate, avvinazzate,  alla  piazza della reggia, sì per congratularsi col despota della
consegnarmi un Breve d'uscita, e in pari tempo d'esortarmi  alla  pazienza, essendo stata reputata equivoca dalla Santa Sede
jure mi condannava all'ultimo supplizio; poi m'assettava  alla  gola il nodo scorsoio; ma vedendomi penzolare dalla corda
in tuono caritatevole: "E nondimeno, è tanto buona!"  Alla  vista d'un ritratto così spaventevole, chi avrebbe accolto
"non importa; qualcheduna di voi cederà la sua stanza  alla  Caracciolo." Molte camere si trovarono all'istante a mia
l'usanza di quella comunità, ereditati avevo dalle mie zie  alla  loro morte. La mattina del 28 gennaio 1849 due cerrozze si
davanti all'altar maggiore, ed ivi, sollevato lo spirito  alla  Divina Provvidenza, le resi grazie dal profondo del cuore.
«E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago  alla  riva, Si volge all’acqua perigliosa e guata; Così l’animo
del secondo marito di mia madre. Questa, vedendomi in preda  alla  disperazione, mostravasi dolentissima, nè di tratto in
Ne' contorni della mia prigione trovavasi una casa  alla  cui finestra spesso vedeva io una giovine monaca in
della comunità mi fece il rispettivo certificato, che unito  alla  supplica spedii senza indugio a Roma. Era tanto sicura del
la grazia, firmato l'atto, sigillato il foglio, passato  alla  rispettiva autorità perchè lo mandi a Napoli: fra due
anche alle persone del suo sesso, averla veduta una volta  alla  sfuggita, e non sentirsi la voglia di pascer la vista nella
Era ben naturale che l'odio, dalle giovani monache giurato  alla  maestra, si riflettesse altresì sulla discepola. In quanto
maestra, si riflettesse altresì sulla discepola. In quanto  alla  conversa, era essa un mostro di brutalità, una belva feroce
in testa a questa megera l'idea di raddrizzare il corpo  alla  mia discepola, per meglio nascenderne la deformità; ed a
per non farne accorto il cerbero. Io diceva sovente  alla  pupilla: "E fino a quando, cara mia, sarai tu la schiava
quella, giungendo le mani supplichevolmente, e tremando  alla  sola idea della collera di quel mostro. Questa creatura
Ma, perchè tali raccomandazioni non gradivano troppo  alla  conversa, ebbe Chiarina l'avvertimento di schivare la
la mano e fattasela sedere sulle ginocchia, tese l'orecchio  alla  mia relazione sulla salute dell'educanda, i cui palpiti
egli la stringa del corsaletto di lana nera, mise il busto  alla  luce. "Misericordia!" gridò con furia. "Chi è stata
vedutala così costernata, si fermò un poco, poi, voltosi  alla  portinaia, e alle altre monache presenti, "Gli omicidi,"
volerla uccidere: comprimendo il suo cuore, voi la mandate  alla  tomba." Parole gettate al vento. Chiarina continuò a
monache in segno di ringraziamento, accesero delle candele  alla  Vergine. Senonchè, il rio destino non avea cessato di
il fratello dovette ritornarsene, recò grave pregiudizio  alla  salute di Chiarina, e come d'altra parte il tempo fa
che l'aveva tenuta assopita parecchie ore. Dirimpetto  alla  luce della finestra stava una figura di donna un po' curva
Se me lo permettete, ritorno dalla bambina - disse la serva  alla  signora: che s'affrettò a rispondere: - È inutile che tu
gli premeva parlare per un posto che aveva in vista. Quanto  alla  signora Amalia, ella era stata, così diceva, finita di
che non avrebbe mai voluto lasciare era la sua bambola,  alla  quale voleva sempre più bene, a mano a mano che
a mano che s'avvicinava il momento di dirle addio. Quanto  alla  Giulia, ella non capiva nulla della morte; ma si
soldi portava in tasca, e ne fece una ghirlanda in torno  alla  testolina marmorea di Camilla. Altri fiori, assai belli e
a ghirlande, li mandò la signora de' Rivani. Accostò  alla  bocca della morticina, Liberata avea trovata la Giulia,
a Camilla, che riposava sempre; poi degli uomini ignoti  alla  Giulia entrarono e si portarono via la sua amica... Nessuno
e si portarono via la sua amica... Nessuno pensava  alla  bambola, che avrebbe voluto andare con Camilla in qualunque
per caldo amore di libertà, pel lungo esilio, è ammesso  alla  cittadinanza di tutte le nazioni, una voce profetica
tua tomba te lo giuro, o Manin, Venezia pure prenderà parte  alla  festa!) Dite, ve la figurate voi questa visione, che domani
essa si alza, e pietosa sorride al genere umano; dice  alla  Grecia: - Io sono tua figlia; - dice alla Francia: - Io
umano; dice alla Grecia: - Io sono tua figlia; - dice  alla  Francia: - Io sono tua madre! - » Sovrano corteggio essa ha
universale, tutti quei membri del senato de' secoli; e  alla  destra e alla sinistra quei due terribilmente sommi: Dante
tutti quei membri del senato de' secoli; e alla destra e  alla  sinistra quei due terribilmente sommi: Dante e
d'un novello pianeta nel firmamento.... !» Educato  alla  perfida scuola de' suoi maggiori, Francesco II, vergogna
di ricondurre le baionette austriache in Napoli. Cieco  alla  lava che ogni giorno gli chiudeva il passo, sordo
che un solo grido: Morte a Borboni! Viva quel principe, che  alla  nazione stenderà la mano! Alfine i grandi decreti della
nel momento in cui il rampollo de' Ferdinandi imbarcavasi  alla  volta di Gaeta. È l’addio che un antico emigrato manda al
nascondono. » La battaglia di Velletri dette il trono  alla  vostra famiglia; la presa di Reggio glielo tolse. Fra
prese uomini, danari, navile, considerazione onde accorrere  alla  riscossa. Ei ci orbò di libertà, e ci negò ogni dritto
di Dio, la sanzione del diritto pubblico, che fate appello  alla  diplomazia, ai trattati, alla storia, alla forza, alla
pubblico, che fate appello alla diplomazia, ai trattati,  alla  storia, alla forza, alla ragione di Stato? Sire, sono
che fate appello alla diplomazia, ai trattati, alla storia,  alla  forza, alla ragione di Stato? Sire, sono questi i titoli
alla diplomazia, ai trattati, alla storia, alla forza,  alla  ragione di Stato? Sire, sono questi i titoli che vi
meglio la dinastia, illustrata la nazione, fatto fare  alla  nostra civiltà un sol passo? Avrebbe egli resi i sudditi
spie nei seggi episcopali, nelle intendenze, nei tribunali,  alla  riscossione dei dazi, all'amministrazione delle finanze, ai
un imbecille. Ordinatore di soldati, Ferdinando smunse fino  alla  linfa il popolo onde arrivarne, egli, all'iperbolica fuga
suo, alle sconfitte di Sicilia, non dei Siciliani, e  alla  dissoluzione dei corpi in Calabria. Ordinatore di
precipitò nella pusillanimità, quando lo prese il pericolo  alla  gola. Gli Stati Uniti dimandarono indebite indennità, ed ei
ed uscite d'Italia. Siete giovane ancora. Riabilitarvi  alla  dignità reale, è impossibile. Potrete però farvi stimare
Non avrete dovunque battaglioni, che muoiano per voi  alla  vostra porta! » Addio, Sire; rassegnatevi alla giustizia
per voi alla vostra porta! » Addio, Sire; rassegnatevi  alla  giustizia degli uomini, se volete che Dio vi sia giusto;
metà di novembre, la famiglia O'Hara era seduta attorno  alla  tavola del pranzo meridiano, terminando di mangiare un
scambiare due chiacchiere. Ora, mentre tutte si affollavano  alla  porta, la videro giungere a gran carriera su un cavallo
i gradini. Lo videro volgere velocemente, girare attorno  alla  casa e udirono i suoi zoccoli nel cortile posteriore e
Melly Hamilton a cavalcioni!» E corse in casa, con Wade  alla  calcagna, singhiozzante e che cercava di aggrapparsi alle
Udí la voce stridula di Mammy: - Prissy! Correre qui dietro  alla  casa ad aiutarmi per maialini! Io essere troppo grossa per
una grande idea quella di tenere i porcellini dietro  alla  casa perché nessuno li rubasse! Quanto avrei fatto meglio a
Stringendosi al petto la saccoccia di cuoio, Rossella corse  alla  camera dove il piccolo Beau dormiva nella sua culla. Lo
corri! - Vi furono ancora grida e grugniti; precipitandosi  alla  finestra, Rossella vide Mammy che attraversava in fretta il
un lieve rumore, e voltandosi rapidamente vide aggrappato  alla  ringhiera suo figlio che aveva dimenticato e che la fissava
Nella stanza da pranzo le sedie erano in disordine attorno  alla  tavola e nei piatti erano avanzi di cibo. Sul pavimento
gioia! Corri giú per le scale, attraversa il cortile e vai  alla  palude. Vi troverai Mammy e zia Melly. Corri presto,
L'immagine dell'avvenente persona presentavasi ognora  alla  mia mente, rivestita di forme ideali. Le ore della notte mi
confusa: io passava dall'impersonalità della fanciullezza  alla  coscienza dell'espansiva individualità. Da quel momento non
pur reale, amorosa nostra corrispondenza. Quasi di rimpetto  alla  nostra abitazione eravi un palazzo, il cui primo piano
balcone: Carlo pure stava al suo. Egli si ritrasse in fondo  alla  camera, e con un gesto espressivo mi domandò s'io l'amava;
la vigilanza della madre, correva più volte al giorno  alla  finestra, viemaggiormente eccitata dalla speranza che la
più seducente del consueto; egli del pari, postosi vicino  alla  sua, mi faceva de' segni che mi sembravano dimostrazioni
finestra!" "Perchè?" le domandai sbigottita. "Voi amate  alla  follia quel giovanastro, ed egli fra giorni sposerà
Diedi alfine in un pianto dirotto, e versai, in preda  alla  disperazione, un torrente d'amare lagrime. - Crudele! io
la febbre ch'io mandassi di volta in volta la cameriera  alla  fatal finestra, per sapere quello che Carlo si facesse. Ne
in casa della fidanzata, ed una sola settimana mancasse  alla  celebrazione degli sponsali. Quest'ultimo colpo pose il
degli sponsali. Quest'ultimo colpo pose il colmo  alla  mia disperazione. Piansi l'intera notte, come sogliono
vicende m'avessero commossa non ha guari in teatro. Giunsi  alla  convalescenza. Una sera, a notte avanzata, udii il rumore
fu pregato di scegliersi una compagna. Lo vidi dirigersi  alla  mia volta, per invitarmi egli stesso, mentre al ministro
Io vedeva colla massima indifferenza quell'uomo accanto  alla  sua sposa, la quale, o per effetto del caso, o per meditata
cadevano involontariamente su di loro. Mia madre aveva dato  alla  luce altre due femmine. La cura ch'io mi prendeva delle
lo discerneva nella folla con penetrazione maravigliosa, ed  alla  sua vista il seno mi balzava con violenza. Egli, da parte
d’amore, di compassione, di umanità? - Non potei resistere  alla  corrente di sì persuasivi suggerimenti. Riscaldato
e secolare, tanto all'epoca in cui mi toccò soggiacere  alla  sua pressione, come pur dopo la nazionale rigenerazione,
suol interpolare. Fatto incontrastabile. Posta mente  alla  superficie del territorio e alla popolazione, non v'è Stato
Posta mente alla superficie del territorio e  alla  popolazione, non v'è Stato cattolico, non cristiano, che
ossia un decimo meno del doppio di quello, che innanzi  alla  rivoluzione possedeva l'opulente clero di una delle più
. . . . . . . . . . . . 14 7 Pii Operai {a San Nicola  alla  Carità 2 18 1 27 1 {a San Giorgio Maggiore 9 Padri
Carlo a Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di Dio  alla  Pace. . . . . . . 2 22 3 27 3 Santa Caterina ad Colles. . .
12 Domenicane{a San Giovanni. . . . . . . . . 3 59 7 146 39  alla  Sapienza. . . . . . 58 20 {San Francesco Iscariota { alle
Trentatrè. . . . . . . . . . . . 31 Teresiane Santa Teresa  alla  Salita del Vomero. . . . . . . . . . . . 1 21 9 1 21
Educande............................................ » 352  Alla  quale cifra se vogliamo aggiungere le suore sparse ne'
degli abitanti di Napoli, strappata allora dalla Chiesa  alla  cooperazione sociale e all'incremento della popolazione.
fatto altro che dare ogni momento in ismanie, imprecando  alla  odierna società affarista e plebea, dove non è più
bianca, quella mano che non avrebbe mai dovuto congiungersi  alla  sua, ella si era sentita sorgere vaga e timida l'idea che
le difficoltà, era come una muta riabilitazione dinanzi  alla  memoria di quel vinto, era come la sacra eredità paterna
dolci e sonori; e quando era rimasto disteso per ore ed ore  alla  larga ombra d'un olivo, con le palpebre semiaperte, nel cui
fatto d'armonia e di fantasia. Finiti ch'egli ebbe,  alla  meglio, que' brevi, incompleti studi che si possono fare in
e figlio si separarono. Oltre la solitudine volontaria  alla  quale si era condannata, la madre s'impose, come s'è detto,
di quanto le concedevano le sue povere sostanze mancasse  alla  sua creatura, per cui sentiva raddoppiarsi ogni giorno
E per fortuna egli ignorava quanto mai costassero  alla  madre sua quelle piccole somme! La loro lontananza durava
pazze di riabbracciar sua madre. La distanza, che suscita  alla  mente un mondo di bizzarre illusioni, lo faceva, in certi
madre. Così egli aveva vissuto, non troppo malamente, fino  alla  primavera, il tempo de' più caldi languori dell' organismo,
Ospite fui, e mi avete aocolto.» Le anime si schiusero  alla  carità, dacchè la carità s'incarnò in Gesù Cristo. Da quel
stessi pagani. È rimasto il bel nome di Maria del Soccorso  alla  fondatrice d'una pia congregazione di donne, che si dedica
e se lo levano a lor talento: quando è sudicio, lo mandano  alla  lavandaia.» Chiesi l'ufficio d'infermiera, e l'ottenni di
Il triennio della rigorosa badessa non aveva piaciuto  alla  comunità. Nelle sue veci fu a pieni voti (meno il mio)
i becchini userebbero agli appestati più carità! Ricorsi  alla  badessa contro quell'atto inumano: "Quest'affare" rispose,
medesima conversa menava la domenica una povera cieca  alla  messa. Infastidita di tale ufficio domandò di esserne
domandava di essere voltata di fianco nel letto. Reclamai  alla  badessa, acciocchè quel mostro di barbarie avesse
hanno avuto soverchia cottura! Bastano questi cenni intorno  alla  carità per le inferme ed al rispetto per le morte: ora
usò massimo rigore a quella contadinella, non propensa  alla  schiavitù monastica, ed ancor meno avvezza all'atmosfera,
erasi essa precipitata nel pozzo. Le monache corrono  alla  porteria, e fanno entrare degli uomini, che per buona sorte
famiglia aveva monacato le due prime figlie, e riservava  alla  terza la medesima sorte. La fanciulla è a quest'uopo da'
che la fosse tirata di là sotto, e a viva forza trascinata  alla  porteria. La poveretta, che urlava come matta, nel passare
non eransi sollecitate di vestirmi prima, per rispetto  alla  morte di mio padre, di cui io portava tuttavia il lutto.
per la vita monastica, non facevano che aggiungere fastidio  alla  mia naturale ripugnanza per quello stato. Non tralasciava
malata una sua figliuola; in quello di aprile, riferendosi  alla  morte della zia Lucrezia, poco innanzi avvenuta, mi faceva
persone cadute nella dannazione, per non aver dato ascolto  alla  voce del Signore che le chiamava al chiostro; per esempio
di talune percosse, date dalla statuetta di san Benedetto  alla  lastra della sua nicchia; di apparizioni di anime del
era ben sicura di averla altre volte veduta. - Domandai  alla  portinaia chi avesse recato quel foglio; mi rispose: "Un
con nuova scampanata a festa, e collo sparo dei mortaletti,  alla  cui esplosione una folla immensa di gente si radunò. Per
di gelati e di pasticceria fu offerto dalla mia zia  alla  comunità. - Insomma, per vincolarmi ne' lacci, dov'era
da mano amica favorito un altro libro, il cui titolo pareva  alla  mia situazione particolarmente confacevole: era la
temprare il mio cuore ribelle all'uniformità dell'inerzia,  alla  perpetua monotonia del quietismo. Ma di repente un triste
più che mai nell'abbattimento. Una mano di ferro m'adunghiò  alla  gola: credetti di restarne soffogata. L'orologio del
- Non sarebbe meglio, domandai a me stessa, confidare  alla  zia le mie angustie? - Ma ella dorme a quest'ora! - La
- Ma ella dorme a quest'ora! - La sveglierò. Per giungere  alla  sua stanza, bisognava traversare un tenebroso corridoio.
ti sosterranno in questo sagrifizio. Pregherò dalla mattina  alla  sera per farti venire la vocazione che ti manca, e sarò
piuttosto burbera e rigorosa. Questo rigore, contrapposto  alla  soverchia affabilità di mia zia, fece sì che malcontente ne
Doveva assolutamente chiuder gli occhi, ed abbandonarmi  alla  discrezione della fatalità. Spuntò il critico giorno. Una
Carigliano e la principessa di Castagnetto. Conformandosi  alla  consuetudine, queste dame cominciarono dal condurmi a
mi guardò in volto. "Fermatevi, duchessa," disse  alla  Carigliano: "non vedete che la monachella si sviene?"
vedete che la monachella si sviene?" Infatti, appuntellata  alla  spalliera della seggiola, io vacillava, pronta a cadere. Mi
entrava nel quartiere di San Lorenzo. Approssimatici  alla  città dolente, misi il capo allo sportello, cercando con
di legno, le inferriate, e gli altri ripari del monastero.  Alla  vista del sepolcro che stava lì per ingoiarmi, non so come,
impulso, non mi sia rovesciata dalla carrozza in mezzo  alla  strada. - Mi risostenne l'intima autorità dell'amor
e divisa nel mezzo da uno steccato bianco e rosso,  alla  cui dritta stanziavano le signore, che erano state invitate
d'ogni persona. Era la voce dell'innocenza che gridava  alla  barbarie. Mi volsi a quella parte: una signora imbavagliava
della chiesa. Il tratto di strada, che da questa mena  alla  porteria, fu fatto da tutti a piedi, in mezzo ad una
propria mano, me l'indossai. Quindi mi prosternai dinnanzi  alla  badessa. M'avevano spogliata dell'abito secolare: dovevano
simili funzioni avevano veduto de' protestanti, dissero  alla  superiora, ch'era rimasta colla mano sospesa, stringendo le
l'orologio, tutto contento che gli ci mancassero poche ore  alla  partenza. Il giorno di Natale, a Dio piacendo, egli si
Rivani, per concludere una combinazione assai vantaggiosa  alla  sua impresa industriale. Si trattava d'un altro bel mezzo
baci e lo pregava di benedirla. A quel bravo signore, come  alla  maggior parte dei buoni babbi, quelle righe scritte un po'
d'attaccare e il luogo dove far la passeggiata insieme  alla  governante; lei ancòra che teneva di buono o di cattivo
tranquillo, dopo questo curioso ragionamento, raccomandava  alla  moglie di non contradire in nulla la bambina; ignorando che
di belle cose per le sue care che lo aspettavano a Roma; e  alla  Marietta, in particolare, portava un assortimento di quanto
A questo punto corsi verso la finestra, e dalla finestra  alla  porta: l'aprii per metà, vi tesi l'orecchio, poi, d'un
l'occorrente da scrivere, e non avendovelo trovato, disse  alla  mia famiglia di ritornare dopo due giorni. Intanto il mio
di queste pratiche, partiva premurosamente da Napoli  alla  volta di Gaeta, e vi giungeva l'indomani dell'arrivo di mia
fosse piaciuto all'arcivescovo di permetterli. Quanto poi  alla  lite mossa dalle monache, ordinava ch'io dovessi versare
lite mossa dalle monache, ordinava ch'io dovessi versare  alla  cassa di San Gregorio ducati mille, e che da quel monastero
vita durante, un assegnamento mensile, proporzionato  alla  somma da me versata. Insino allora aveva ricevuto pel mio
mio, e della conversa. - Carità e munificenza fratesca!  Alla  necessità non resistono neanche gli Dei. Giuocoforza mi fu
anzi pericoloso, il disegno di ricorrere nuovamente  alla  sua misericordia. Egli, che chiudeva l'orecchio a' gemiti
mentre sull'imbrunire io mi ritirava, la Polizia vietò  alla  carrozza ov'io era di traversare la piazza delle Pigne.
sguardo sopra di me, e disse: "Una benedizione particolare  alla  monaca claustrale!" Ed alzata la destra, mise la parola in
ritornava in Roma, lieto quanto quel suo predecessore, che  alla  caduta di Rienzo ritornava vescovo e signore nell'Eterna
sempre a qualsiasi speranza d'affrancamento, di rassegnarmi  alla  sorte delle altre monache, senza più ruminare ulteriori
posti, almeno provvisoriamente, in disponibilità in seguito  alla  sfrenata concorrenza che gli Dei di tutti gli Olimpi
di nota in nota, si trovò un bel giorno d'innanzi  alla  nota da liquidare della più dispendiosa fra tutte le
Ho già detto anche come il popolo di Fantasia si avviasse  alla  suprema prova della guerra con spensierata festevolezza.
di questo mondo : «Gliel'avevo detto io, d'Apre? Siamo  alla  guerra». Il ricordo omerico seguì quell'esclamazione. «E
conforti e ristori per gli uomini che si battevano  alla  frontiera. Non appena la sua frattura gli permise di far
M'interessavo invece al ferito guaribile in sette giorni e  alla  scatola di bottoni infrangibili con quella gravità e quella
dal cui marito egli abbia ricevuto un energico richiamo  alla  limitazione dei poteri regali. Le altre dame avevano
ch'era assolutamente il caso d'andare avanti, d'avvicinarsi  alla  duchessa, d'inchinarsi a Sua Maestà e di stringere
a chiedergli scusa d'averlo interrotto. Solo osservai che  alla  ripresa non prestava, il Re, solo l'attenzione degli
i venti anni di tutti i bravi ragazzi che andavano soldati  alla  frontiera, il duca don Alvaro non vide per quale ragione
benissimo seguire a cavallo, come soleva fare per le caccie  alla  volpe e i paper-hunt, anche le cariche d'un bello squadrone
le situazioni difficili, fu anche questa volta affidato  alla  mia sapiente arte diplomatica l'arduo còmpito di preparare
così drammaticamente dal suo ministro. Riaccompagnandomi  alla  porta del suo gabinetto il ministro della Guerra approvò la
avere in fatto di parole un inestimabile patrimonio tanto  alla  fine del nostro lungo discorso il suo pensiero mi apparve
di Frondosa si può rispondere in tre modi: prendendolo  alla  lettera, avendo l'aria di prenderlo ma non prendendolo
avendo l'aria di prenderlo ma non prendendolo assolutamente  alla  lettera o, finalmente, non avendo l'aria di prenderlo e non
non avendo l'aria di prenderlo e non prendendolo affatto  alla  lettera. Cominciamo da questa terza ipotesi. Sua Eccellenza
ipotesi. Sua Eccellenza il ministro mostra d'interessarsi  alla  domanda del duca e dopo avere lungamente studiato il
della patriottica offerta e promette di tenerla presente  alla  prima occasione, a quella prima occasione che appunto
di quelli di un'insolazione o un acquazzone, non mandarlo  alla  guerra ma tenerlo alla capitale o in un'altra qualsiasi
o un acquazzone, non mandarlo alla guerra ma tenerlo  alla  capitale o in un'altra qualsiasi città ad istruire coloro
o in un'altra qualsiasi città ad istruire coloro che  alla  guerra devono andare. (Su la faccia del re, buio profondo:
la soluzione del problema più consigliabile. Non risponde  alla  dignità del duca prestarsi ad una specie di mascheratura
dire quello che io non osavo neppure pensare. Me ne rimetto  alla  sua saggezza. Faccia lei. E mi rimise così,
Paolo de Gonzales aveva il comando delle truppe più esposte  alla  furia delle armi asturiane e poichè già due suoi aiutanti
bilanci al Congresso, pronunziavano per assicurare  alla  popolazione di Fantasia ch'essa poteva dormire
anche se levar la voce dovesse voler dire andare incontro  alla  guerra. Gli avvenimenti non tardarono a provare che la
per la flotta di Fantasia una prova assolutamente superiore  alla  forza dei suoi cannoni, che, abituati a sparare in bianco
dell'errore che trascinava il regno di Fantasia  alla  disfatta furono riconosciuti il governo, presieduto da don
talchè posso affidarne la cronologica ricostruzione  alla  memoria dei lettori benigni che hanno seguito fin qui
paterna col pretesto d'una malattia nervosa che consigliava  alla  Regina di Fantasia un lungo periodo di assoluto riposo
trascurato la necessità di dare al suo regno un erede e  alla  sua rivoluzione un Delfino. Ho vissuto a fianco di Rolando
a bocca aperta, con l'aria di chiedere un miracolo così  alla  scienza dell'insigne odontoiatra come alla politica del suo
un miracolo così alla scienza dell'insigne odontoiatra come  alla  politica del suo primo ministro: ed il miracolo non era
la guarnigione divisa, metà già passata armi e bagagli  alla  Rivoluzione; metà ancora fedele al Re per usargli la
esagonale gremita di folla non saliva un solo grido ostile  alla  personalità di Rolando II, giungeva sonante nelle nostre
nostre stanze il grido di: «Morte a don Pedro! Don Pedro  alla  lanterna!» Formula fuori luogo, in verità, ma anche le
saprebbe rinunziare al dovere di impiccare un aristocrate  alla  lanterna anche quando si tratti d'un ministro democratico e
guardò me, guardò don Pedro de Aldana impaziente di correre  alla  stazione, guardò l'insigne dottore in odontoiatria che
che dopo aver veduto la morte sicura ritorna inopinatamente  alla  vita. Ma, poichè la felicità dell'attimo fuggente è pavida
deliberazione. Ma Rolando II che s'era intanto avvicinato  alla  finestra ed aveva veduto che la Rivoluzione non aveva un
non aveva un aspetto terribile — poichè in mezzo  alla  lavagna nera d'una densa folla pacifica un paio di
a partire senza attendere che anche lui fosse pronto  alla  partenza. Così don Pedro e l'insigne dottore in
una devozione la quale non chiedeva che d'essere messa  alla  prova quando la prova non fosse per riuscire troppo
una folla in atteggiamento minaccioso stazionava attorno  alla  stazione nella speranza di poter dare un rumoroso saluto
pur conciliandolo col proposito di prendere un treno  alla  prima stazione dopo la capitale. Intanto il più fidato
un re per l'esilio per credere che l'addio di un Sovrano  alla  sua Corte abbia la medesima povertà di commozione
al Sovrano, erano accorsi per inchinarsi l'ultima volta  alla  Maestà di Rolando II. Vidi così tra coloro che affollavano
quarto di sacro era nell'ora storica in cui la Corte cedeva  alla  sopraffazione della piazza. Non c'era più sul volto del
partenza doveva ora, nella solitudine, aver dato luogo  alla  tragica angoscia della tremenda catastrofe. Imaginavo
mie inquietudini senza osare di portare sollievo e conforto  alla  inquietudine di Sua Maestà. Vedevo, intanto, dalle finestre
dal paesello inerpicato lassù su la montagna. Accanto  alla  stazioncina una piccola trattoria invitava i viaggiatori
sigaretta. Difatti, levatici per uscire, passando accanto  alla  giovane coppia che troppo occupata a discorrere non aveva
invitando il viaggiatore a badare meglio così  alla  sua sigaretta come ai fatti suoi. Nelle grandi catastrofi
tutto il tempo d'uscire dalla piccola trattoria senza che  alla  via di fatto al singolare seguisse un pugilato al plurale.
battere con due coltelli da tavola, non era lecito pensare  alla  possibilità dello scontro in quel luogo. Ma conveniva
la cautela del massimo segreto, il capostazione aveva dato  alla  notizia e alla vera personalità di Rolando II la massima
massimo segreto, il capostazione aveva dato alla notizia e  alla  vera personalità di Rolando II la massima diffusione
agli occhi d'un timido figlio di famiglia ch'era  alla  sua prima scappatella d'adolescente e che inopinatamente si
a doversi battere niente di meno che con un re. Di fronte  alla  certezza d'uno scandalo europeo il giovinetto aveva
sanzione dei piu sacrosanti scappellotti paterni. Se  alla  notizia che l'avversario era scomparso il capostazione
delle misteriose responsabilità cui andava incontro,  alla  stessa notizia Rolando II perdette invece definitivamente i
avuto il permesso di lasciare l'ospedale per assistere  alla  sfilata, perché lo zio Enrico Hamilton e il nonno
parte della Guardia Nazionale; strette nella folla accanto  alla  signora Meade, cercavano di rizzarsi in punta di piedi per
I piú fortunati avevano dei vecchi moschetti appoggiati  alla  spalla e fiaschette di polvere alla cintura. «Johnston
moschetti appoggiati alla spalla e fiaschette di polvere  alla  cintura. «Johnston aveva perduto diecimila uomini nella sua
Non scendere, Mosè. Che diamine fai qui? - Andare di nuovo  alla  guerra, Miss Rossella. Questa volta con vecchio Mist' John
Avanti, ragazzo! Rossella rimase immobile, col fango sino  alla  caviglia, mentre i cannoni passavano. «No!» pensò. «È
- esclamò la giovine, terrorizzata. - No! Non vorrà andare  alla  guerra?! - Voleva. Non può camminare, col suo ginocchio
fosse cosa facile ma... lo credereste? Il cavallo, arrivato  alla  barriera, si fermò bruscamente e vostro padre gli filò per
tenendo il cappello in mano, coi capelli d'argento esposti  alla  pioggia. Rossella aveva raggiunto Maribella e la signora
selvaggia gaiezza si impadronì di Atlanta. La speranza dava  alla  testa come lo champagne. Hurrah! Hurrah! Li teniamo a bada!
cardinale Riario Sforza venne esaltato  alla  sede arcivescovile di Napoli sei mesi dopo la morte di
Gregorio se ne morì, poco dopo aver fatto questo regalo  alla  capitale di Ferdinando II, che cordialmente ne lo
che cordialmente ne lo ringraziò, e Mastai gli succedette  alla  Santa Sede. Nei primordi del suo pontificato sanno tutti
Volendo una volta far mostra di galanteria, mandò in dono  alla  comunità un gran canestro di fravole: le monache diedero
Il ragioniere si pose gli occhiali, lo guardò dal capo  alla  coda, lo fece voltare e rivoltare, e, dopo d'avere ruminato
impazienti di essere, secondo il solito, chiamate  alla  sua presenza. Furono invece dati al campanello i tócchi
Furono invece dati al campanello i tócchi miei. Scesi  alla  porteria e trovai l'abbadessa che usciva appena del
mi disse. Balzommi il cuore: la mente mi ricorse subito  alla  domanda di assenza, da già due mesi inviata alla Santa
subito alla domanda di assenza, da già due mesi inviata  alla  Santa Sede. Il cardinale era solo, e stavasi adagiato sul
a lungo in silenzio, indi: "Voi avete avanzata una domanda  alla  Santa Sede per uscire del chiostro?" mi domandò con voce
capissi j'à!" Ritornai nella mia cella, ove m'abbandonai  alla  disperazione, che pur veniva esasperata dal sogghigno delle
il cruccio; non fu possibile. Io mi abbandonava  alla  più sfrenata desolazione. Feci una nuova e più vigorosa
più vigorosa istanza, e la mandai a Roma. Coerente intanto  alla  sua promessa. Riario venne più di frequente al monastero.
nella lettura di qualche libro istruttivo un conforto  alla  oppressione che m'abbrutisce; sbozzo le memorie di questa
di togliermi l'ultimo barlume di speranza. Ho riscritto  alla  Santa Sede." "Lo so, lo so, ed io controscriverò sempre
gli occhi mi si gonfiarono di lagrime: mi era balenata  alla  monte la memoria di mio padre. - Il cardinale proruppe in
passo il tuono. "Per ora," soggiunse, "sto per ripartire  alla  volta di Roma; appena tornato, vi rivedrò." "Ed io, da
E quand'ebbe voltate le spalle, gli dissi: "Vattene  alla  malora!" Ciò nondimeno l'abbattimento mio andava crescendo
monacazione: infine che la causa doveva trattarsi prima  alla  curia di Napoli, e poi a quella di Roma, locchè avrebbe
cadere nella prescrizione, deliberai di mandare il ricorso  alla  curia napoletana; e così feci, mettendo in luce le
mettendo in luce le circostanze tutte che fecero violenza  alla  mia volontà dal punto ch'entrai nel convento sino al giorno
Quale fu la sorte di questa istanza? fu essa intercettata  alla  curia di Napoli che non le diede alcuno sfogo, od invece
una legge di non rivelargli, se non le mere infrazioni  alla  disciplina. Il cardinale, saltato in collera per questo
comunità, e supposi che la conversa avesse fatto allusione  alla  rapacità di quella gente. Dopo pochi giorni di dimora mi
pane fino all'ago; ragione per cui, se l'abbadessa vegliava  alla  solidità della serratura claustrale, doveva separatamente
di 62. All'infuori di poche, che di buon cuore prestaronsi  alla  chiamata, le altre sfogarono il loro dispetto su di me,
ch'egli rivolse alle suore, come si furono introdotte  alla  sua presenza. Non ne dimenticherò mai l'epilogo. "Il vostro
e santi da derubare!" Quindi interdisse la comunione  alla  ladra, e in nome dell'adirata Vergine le impose la
furono trafugati ducati cento; era questa somma destinata  alla  formazione d'un'annua rendita per la lampada sospesa
tenuta la chiave, essendo questa per consuetudine affidata  alla  segretaria e ad altre anziane. - Non venne mai fatto di
dovendo, a guisa di negozianti, mirare al lucro, ma sibbene  alla  reciproca umanità. Feci un giorno le più energiche
carlini la libbra, me lo facevano spietatamente smerciare  alla  famiglia a dodici grana l'oncia, vale a dire al quadruplo
usura ingente dell'80 per cento! Un'altra volta aveva detto  alla  portinaia di licenziare i contadini che avessero portate le
mai," ripresi io, "nè ubbidirò a comandi che ripugnano  alla  coscienza. Ora farò vedere alla tua padrona il mio modo di
a comandi che ripugnano alla coscienza. Ora farò vedere  alla  tua padrona il mio modo di agire." Ciò detto, mi portai
un tratto, un'idea che le veniva dal sangue paterno balenò  alla  figliuola del rigattiere: - Chi vuole la bambola mi dia due
mostrò un soldo. - Non ho che questo; lo vuoi? - chiese  alla  Rachele. La proprietaria della pupattola scrollò la testa
la faccenda. - Da' subito la bambola a Sara! - ordinò egli  alla  sorella con piglio rabbioso. Seria, come chi vuole esser
contro la femmina, la preferita del padre; e Rachele,  alla  sua volta, si vendicava di questa malevolenza, facendo la
Attilio, che volse subito uno sguardo selvaggiamente iroso  alla  sorella. Aveva capito di che si trattava. Il vecchio
e a te, vedi, sfascio il muso! - L'ultima frase era rivolta  alla  sorella, alla quale egli avrebbe dato subito quanto
sfascio il muso! - L'ultima frase era rivolta alla sorella,  alla  quale egli avrebbe dato subito quanto prometteva, se il
fino giù, quasi a mezzo le scale, dove una sola persona  alla  volta poteva passare. - Faccio io un dispetto alla Rachele,
persona alla volta poteva passare. - Faccio io un dispetto  alla  Rachele, oh, se glie lo faccio! - avea gridato il ragazzo,
ombrate di nero, che avevan portato il loro soldo  alla  figliuola del rigattiere. Impossibile dire la tristezza
non potendola pagare. Bisognava, dunque, dare un dispiacere  alla  Rachele, null'altro. Che fare? Tagliuzzar l'abito, magari
s'era ben meritati; ma dietro le spalle del vecchio diede  alla  sorella un tale spintone da mandarla a sbattere contro il
voluto poter fermare le lancette dell'orologio e impedire  alla  sabbia della clessidra di scorrere. Ma seppe nascondere
Franco non sospettò di nulla e vide soltanto ciò che era  alla  superficie: la graziosa e debole vedova di Carlo Hamilton,
Il suo vestito verde, ben ripulito da Mammy, disegnava  alla  perfezione il corpicino sottile; e com'era inebbriante la
nel salotto di Pitty, con gli amici che bevevano  alla  loro salute, gli avrebbe fatto molto piacere. Ma Rossella
Dopo tutto, un uomo doveva fare qualche concessione  alla  sua sposa, specialmente in quanto concerne cose
argentata di certe sbucciature ch'erano altrettanti sfregi  alla  corazza di quel valoroso. Orlando si sentiva un altro. Era
di quel valoroso. Orlando si sentiva un altro. Era grato  alla  buona bimba delle sue attenzioni, e non gli sarebbe parso
Nannina lo metteva nel mentre ch'ella sfaccendava insieme  alla  sorellina: per guardarlo ogni tanto, sorridente, ma non con
nè tempo di perdersi con le moine; ma voleva bene anche  alla  sua pupattola, e avea piacere di tenerla ammodo, quasi come
ghiotta, pensò subito di comprare con quel soldo una cosa  alla  Giulia. Che cosa? Questo era il difficile; perchè un soldo
in tanto i capelli. La Giulia non si poteva guardare  alla  spera perchè in camera di Camilla non c'erano specchi; ma
non più per vanità ma per il godimento che leggeva in viso  alla  sua buona amica. L'affetto di Camilla per la sua pupattola
- Ti sei fatta più scapata che mai dacchè non pensi che  alla  bambola! - si metteva a strillare. - Un giorno o l'altro te
le pendevano stecchite lungo i fianchi; avrebbe voluto dire  alla  pietosa creatura tutta la gratitudine con cui ricambiava
fortuna, la Marietta non aveva alcuna ragione di piangere,  alla  Giulia quelle stravaganze d'ogni momento non facevano nè
di Prissy e della cuoca e discese in istrada affrettandosi  alla  casa dei Meade. La signora era nella sua camera, al primo
una veste di lutto che la signora Elsing aveva prestato  alla  sua disgraziata amica. Tutta la casa era piena dell'odore
anche di sedici anni. Ad uno ad uno i vicini uscirono  alla  chetichella; nessuno teneva ad esser presente quando il
pensò Rossella con sollievo. Lanciò un'occhiata rapida  alla  figuretta sottile che chinava sul cucito il volto invaso da
Bencini. - È un uomo, vede, che s'interessa a lei più che  alla  propria vita, un uomo che l'ama, che l'adora.... Emma cadde
riunita nel salone. La signora Alford sganciava la cintura  alla  figliuola; la contessa le faceva odorare dei sali; Miss
per persuadere sè stesso che non sognava. — Io sono andato  alla  stazione; il treno partiva in quel momento, e sono rimasto
donna, con tante delicatezze è difficile entrare... massime  alla  nostra età.
- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto  alla  moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero
minuscolo corredino da sposa. - Voglio mettere nome Giulia  alla  mia bambola - disse la bambina. - Ti piace, mamma, questo
ascolta. E, sotto le coltri, tirò lo spago che faceva dire  alla  pupattola: Mamma! La Marietta mise un grido, e rizzatasi a
commozione, tirava anche lei Io spago che dava la favella  alla  Giulia. Quella notte sognò tante cose bizzarre; tra le
prigioni di penitenza a sistema cellulare. E se funesto  alla  ragione del carcerato risultò l'isolamento ne' climi meno
doveva dissuggellare e tener spiegato il foglio dinanzi  alla  monaca, finchè questa ne avesse terminata la lettura. Per
e veramente braminiche austerità conducono più presto  alla  demenza. - Questa tomba di vive fu fondata da una
una settimana senza mai rifare il letto. Dissi più volte  alla  badessa, ogni giorno svillaneggiata, perchè con tanta
col confessore la diveniva più bisbetica, ed usava  alla  povera vecchia maggiori insolenze. Io amava molto mia zia,
Angiola Maria, cervello balzano, ingelositasene, mise  alla  tortura la badessa ogni qual volta la trovò sola; ma non so
Maria si accingeva a più grave aggressione. Volai presso  alla  zia, le presi il braccio, ed abbandonandomi ad un giusto
il braccio, ed abbandonandomi ad un giusto sdegno, ordinai  alla  conversa di ritirare immediatamente il suo letto dalla
che io non aveva il diritto di farlo. Dato da bere  alla  zia, che tremava per l'agitazione sofferta, mi portai dalla
minuti appresso tornò pallida e smarrita, ed accostatasi  alla  badessa, chiese licenza di lasciar il Mattutino per
nell'atto di colpire chi primo si presentasse. Mi fermai  alla  porta del dormentorio, pronta a chiuderla, nel caso che la
mia stanza: al quale annunzio, abbandonatasi di subito  alla  più stemperata esultanza, si mise a batter le palme, a
scappata; mi rispose: "E che m'importa? Se ne vada pur  alla  malora!" Lasciato il letto, indossai una sottana. I panni
e lagnavasi energicamente con esso lui, del ticchio venuto  alla  superiora, di farmi fare la custode di pazze. Per ordine di
Venne la maestra delle pazze, si diedero i bagni freddi  alla  sventurata, ma il male infierì. Chiusa adunque in una
sopravvisse qualche tempo, se non per sentire nel viaggio  alla  morte tutti i tormenti immaginabili. Intanto questo
mia vita; poi, la spesa d'una donna, che badato avesse  alla  vittima del loro regime. La spilorceria del convento
qualche mezzo idoneo, ma qual dolore non avrei recato  alla  zia! Un altro fatto consimile, e non meno tragico, avvenne
d'Angiola Maria. Era, sotto la mia direzione, addetta  alla  confezione degli sciroppi e distillati per uso della
d'un incarnato maraviglioso, cui dava risalto un grosso neo  alla  guancia sinistra: bocca gentile fornita di splendida
più volte affacciata ad una finestrina, che è vicino  alla  chiesa e guarda la Via San Biagio dei librai. Queste
seduta sul letto, nell'atto di avvolgersi un fazzoletto  alla  gola, e soltanto le sue grida aver impedito che la si fosse
pilastri.- Io scendeva per comunicarmi; era appena arrivata  alla  metà della scala, quando intesi un forte rumore, come di
presero a strepitare intorno all'accaduto sì forte, che  alla  gente radunata in chiesa parve fosse avvenuta la ruina del
li fece immantinenti entrare, ed ella stessa li condusse  alla  presenza di Concetta, la quale, alla scossa ricevuta dalla
stessa li condusse alla presenza di Concetta, la quale,  alla  scossa ricevuta dalla caduta, avea per poco ricuperata
era dover suo di farla assiduamente sorvegliare? Contiguo  alla  stanza dell'alienata eravi un camerino destinato a
venne il cardinale Riario Sforza, esaltato recentemente  alla  sede arcivescovile di Napoli. Egli apostrofò acremente la
il seno........ maledetto!...... scomunicato!.... vattene  alla  malora, nè mi parlar di Cielo e di Madonna; se la Madonna
gli sventurati, perchè dunque non viene in soccorso a me ed  alla  creatura che mi sento nelle viscere?" Favellò il più delle
persuadere a ricevere il prete e i Sacramenti. Abbandonata  alla  più cupa, disperazione non cessò di ripetere le mille volte
ed acremente mi aveva rimproverata d'aver dato ascolto  alla  sua galanteria. Egli è perciò ch'io non alzava furtivamente
carta, e, fiera di quel tesoro inapprezzabile, feci ritorno  alla  festa nella certezza che tra la folla non vi fosse altra
il suo consenso. Quest'equivoca conclusione, unita  alla  forte antipatia che mia madre nudriva per Domenico, fece sì
sue pupille passar di repente dall'espressione soavissima  alla  feroce, mentre il movimento delle sue labbra indicava il
mansuetudine, aveva interamente abbandonata  alla  moglie la direzione delle figlie, nè mai si opponeva alle
convenienti. Saputo adunque l'accaduto, egli acconsentiva  alla  sentenza che escluder doveva Domenico dalla nostra società.
domandò finalmente, non appena si fu aperto un varco sino  alla  sorellina. "Sì;" rispose questa, fissando la madre. "Ma
madre. Saputosi che Domenico ronzava l'intera notte intorno  alla  nostra casa per osservare i passi di coloro che ci
pianeti ec. Vi sono pur fatti rotare de' cerchi, che grandi  alla  base, vanno impicciolendosi alla sommità. Bella e
de' cerchi, che grandi alla base, vanno impicciolendosi  alla  sommità. Bella e sontuosamente fregiata è quella macchina,
suo, gli fece osservare che esigeva da me cosa superiore  alla  mia volontà, non essendo presumibile che i miei genitori
le dissi, "sino alle dieci, ora fissata per recarci  alla  Borsa?" "Andremo attorno per godere della luminara." "Non
calca di gente, chi mi veggo innanzi? Domenico. Egli moveva  alla  volta mia. Il lividore di un morto è forse minore di quello
non ritornasse munito di un'arma micidiale, onde attentare  alla  mia od alla vita del povero giovine. Mi quetai un poco,
munito di un'arma micidiale, onde attentare alla mia od  alla  vita del povero giovine. Mi quetai un poco, soltanto quando
giovine. Mi quetai un poco, soltanto quando fui giunta  alla  Borsa. Entrata nella grande sala, dissi a Paolo sotto voce
Napoli donna più fedele di me!" Da quel momento, coerente  alla  risoluzione presa, e forte della mia lealtà, feci le viste
finestre. Era un giorno di domenica, ed il giorno fissato  alla  sua partenza era il seguente martedì. Come ho già detto,
Allontanossi, e giunto alle spalle dell'altare, presso  alla  porta minore della chiesa, si volse di nuovo, e mi disse:
Si che, chiamato qualche altro vicino, diedero uno spintone  alla  porta, che subito cedè sgangherandosi affatto. Ecco, a
lunghe, piccolino per i suoi otto anni, tranquillo fino  alla  timidezza; non parlava mai se non era interrogato.
in un angolo, occupata con le sue bambole, Rossella sedeva  alla  scrivania borbottando fra sé mentre sommava una lunga
accanto all'orecchio di Diletta il proprio orologio sospeso  alla  catena. Piú volte Wade prese qualche libro lasciandolo poi
altro. Chiama Pork. - Nessuno è rimasto a casa. Sono tutti  alla  riunione da Picard. Tutti... La frase interrotta «tutti...
- Ma non ho dato retta e li ho picchiati. Però tu sei stato  alla  guerra, zio Rhett? - Sí - proruppe Rhett con violenza
- Sí - proruppe Rhett con violenza improvvisa. - Sono stato  alla  guerra. Ho appartenuto all'esercito per otto mesi. Ho
per otto mesi. Ho combattuto sempre, da Lovejoy fino  alla  battaglia di Franklin, nel Tennessee. Ed ero con Johnston
- Sei soddisfatto, Wade? - Oh sí! Lo sapevo che eri stato  alla  guerra. Sapevo che non avevi avuto paura, come dicono loro.
avrai la laurea, dirigerai i miei stabilimenti. Quanto  alla  bravura guerresca di tuo padre... - Zitta - impose
e andrò nelle loro chiese. Ammetterò i servigi che ho resi  alla  Confederazione, vantandomene e, peggio di tutto, farò parte
vendita della casa di Bella Watling. Era un colpo sparato  alla  cieca. Rossella non era mai stata assolutamente certa che
grado. Io era donna! Troppo propenso il mondo al sospetto e  alla  maldicenza, come avrebbe giudicato il mio repentino
reputazione equivoca poteva somministrare facile appiglio  alla  calunnia? Riposta fuori d'ogni contatto colla società, di
anni, a volontà de' superiori; per avvezzarvi più presto  alla  pazienza, dovreste smettere la speranza d'uscirne presto"
cordoglio? Oppure derivava essa dalla contusione riportata  alla  testa, cadendo sopra i mattoni? Quanto più mi sforzava di
perchè diverrei una tigre!" esclamai. Il prete si volse  alla  priora: "La è pazza davvero," disse: "andiamo via!"
osservò: "più giovevole, che dannoso riuscirà il digiuno  alla  sua salute; appena sarà cessata la febbre, la forzeremo a
priora e il prete assistiti da altre persone si preparavano  alla  visita dei bagagli. Si cominciò dalla camera, che fu
di Tommasèo, gl'Inni Sacri del Manzoni, ed un carme  alla  Libertà di Dionisio Salomos, eminente poeta della Grecia
e mio benefattore, che tolti vi sono i mezzi di attentare  alla  preziosa vostra esistenza." E detto questo, scese la scala.
forze, poichè non voglio che, uscita di qui, facciate paura  alla  gente. Presto, signora priora, fatele portare del brodo."
con carità paterna mi faceva prendere a cucchiaiate.  Alla  terza cucchiaiata la vista mi si offuscò, e prima di
Sabini non si faceva rivedere. Mossane qualche lagnanza  alla  priora, ottenni che fosse richiamato. Ei venne alfine.
Piansi come donna non ha pianto mai; nuovamente mi diedi  alla  più smoderata disperazione, non seppi a qual estremo
l'affronto ricevuto fosse ella donna da starsene colle mani  alla  cintola? In uno de' miei lucidi intervalli (e ne aveva
più frequenti) concepii un ingegnoso sotterfugio. Domandato  alla  priora chi avrebbe preso cura della mia biancheria, ed
e contro la corrente delle abitudini, io ho mirato  alla  reintegrazione della libertà nella terra nativa, prima
del mio baule stava nascosta qualche cosa, che sfuggì  alla  perquisizione de' preti. Quel segreto conteneva un fascio
di me medesima. Vissi, piansi, patii ancora; e ne sia lode  alla  divina Provvidenza, io sopravvissi a quell'èra d'ignominia
Era egli un vecchierello smemorato, navigante a gonfie vele  alla  volta dell'imbecillità, il quale, troppo occupato del
qualche frutta, serbando la carne alle domeniche. In quanto  alla  mia sequestrazione, essa fu completa nei primi sei mesi. Ad
di quest'innocuo sollievo, mi fu giuocoforza ricorrere  alla  lettura che fornirmi poteva Mondragone. Nè mi pento
della rivelazione sia questa novella devozione della donna  alla  riforma della società, al rinnovamento del genere umano? E
e lanciandomi nel parlatorio, dissi con tuono altiero  alla  priora: "Le vostre faccende vi richiamano altrove:
"Non vi date pena dell'avvenuto," dissi sorridendo  alla  prepositessa: "mandate pure a dire al cardinale che gli
che gli arresti li ho rotti io." Non riusciva nuova  alla  priora quest'aria di canzonatura. Io aveva preso da qualche
Apuzzo? Quelle adolescenti ogni volta che passavano davanti  alla  mia porta, sospirando, esclamavano: "Maronna delle Grazie,
mettendo in non cale ogni riguardo di decenza, ordinò  alla  priora di volerlo avvertire la prima volta che i miei panni
schiuse il corpo del delitto. "Finalmente," disse  alla  priora, "il topo è nella trappola!" E senza mettere tempo
mettere tempo in mezzo, cominciò a leggere ad alta voce....  Alla  quarta linea divenne pallido; a mezza lettera gli morì la
tutta sola nel mio umile abituro, fu bussato con forza  alla  porta. Mi disse una conversa: "È venuto il cardinale, e
del chiostro, ove vi richiamano voti solenni?" "Ubbidisco  alla  voce di Dio, che mi richiama alla vita." "E vi proponete
voti solenni?" "Ubbidisco alla voce di Dio, che mi richiama  alla  vita." "E vi proponete inoltre uscirmi di mano,
agli occhi del mondo l'affronto di vedermi strappata  alla  sua giurisdizione. L'avversario, se umiliato e ravveduto,
sclamai vivamente "fidatevi alle promesse, credete  alla  mallevadoria di persone, che sanno mantener la parola come
poi. Chi mai si sarebbe immaginato che avreste aspirato  alla  secolarizzazione, che vi sareste portata al pubblico
non lo farò. Ma è tempo ormai che, ritornato in pace  alla  vostra sede, vi prendiate cura della propria salute ben
rispetto del pubblico; tornate, monsignore, tornate tosto  alla  vostra sede, e in avvenire liberatevi da quella smania
di farlo tacere. E nessuno al mondo ha mai potuto impedire  alla  nonna Fontaine di dire quello che pensa. Quanto alla
alla nonna Fontaine di dire quello che pensa. Quanto  alla  signora Tarleton... avete visto come roteava gli occhi ogni
della Contea di pronunciare dei discorsi dinanzi  alla  bara dei vicini. Generalmente erano parole di elogio; ma
i passaggi che egli doveva leggere. Ora Ashley, appoggiato  alla  vecchia scrivania, sapeva che la responsabilità di evitare
soffermava su questo. Finalmente la bara fu posata accanto  alla  fossa. Ashley, Melania e Will entrarono nel recinto e si
considerata come quella il cui marito aveva contribuito  alla  tragedia; la cuffia scolorita nascondeva il suo volto
Tarleton, i cui riccioli rossi sembravano poco adatti  alla  triste circostanza. Tutti si immobilizzarono; gli uomini si
le parole sacre. «Oh!» pensò Rossella, sentendo un nodo  alla  gola «che bella voce! Sono contenta che sia Ashley
suoi, piuttosto che da un estraneo.» Quando Ashley giunse  alla  parte delle preghiere concernente le anime del Purgatorio,
non era andato dritto in Paradiso. Quindi, per deferenza  alla  pubblica opinione, egli preferí evitare ogni menzione del
ogni menzione del Purgatorio. Il mormorío delle voci si uní  alla  sua nel Pater Noster; ma quando egli cominciò l'Ave Maria,
un lungo discorso. Nessuno immaginava che egli fosse già  alla  fine delle preghiere cattoliche; i funerali della Contea
fermandosi ogni tanto in attesa che le frasi gli tornassero  alla  memoria, ma queste pause rendevano le sue parole piú
dall'offesa per quel tradimento di Ashley per intervenire.  Alla  fine, Ashley aperse i suoi malinconici occhi grigi e guardò
luoghi comuni sul mondo migliore e sulla rassegnazione  alla  volontà di Dio. - Noi tutti siamo come lui. Nulla può
che non darebbero loro alcun conforto. Quindi si volse  alla  signora Tarleton e le disse sommessamente: - Vi
sole. E, salvo il dovuto rispetto, consiglierei lo stesso  alla  nonna Fontaine. Rossella arrossí e tutti gli sguardi si
a lei. Ma perché Will faceva quella specie di pubblicità  alla  sua gravidanza? Gli lanciò un'occhiata piena di vergogna e
famiglia; e volendo evitare scenate, Rossella si volse  alla  signora Tarleton. Questa, immediatamente distolta dal
mani si tesero ad accarezzarla. Quando giunse dinanzi  alla  nonna Fontaine, questa avanzò il mento e disse: - Dammi il
arcigno. - Soltanto non voleva che rimanessimo accanto  alla  tomba né io né voi, Beatrice. Temeva ciò che avremmo potuto
n'è abbastanza per abortire senza che anche voi aggiungiate  alla  misura venendo a discorrere di dolori e di guai. - Per la
e lisciandosi i capelli con le mani. Rossella si appoggiò  alla  spalliera della sedia e sbottonò i due primi bottoni del
tua preziosa sorella; cosa che avrei fatto se fossi rimasta  alla  sepoltura. Voglio dire soltanto che con la scarsità di
Sí - rispose Rossella brutalmente, pronta a rispondere male  alla  vecchia signora alla prima parola di biasimo. - Dammi un
brutalmente, pronta a rispondere male alla vecchia signora  alla  prima parola di biasimo. - Dammi un bacio - disse invece
lecito? - Avevo le mie buone ragioni. La nonna si appoggiò  alla  spalliera della poltrona e Rossella ebbe improvvisamente
quindi i bicchieri traboccavano. - Sono andata fino  alla  capanna del burro per prenderlo - disse. - Bevetelo subito,
di notte, d'una tosse secca, che dava una scossa anche  alla  pupattola, tenuta abbracciata. Dopo aver pianto molto,
zebrato. - Me l'ha dato la nonna! - gridò afferrandolo  alla  collottola per tenderglielo. Rossella si precipitò ad
ne sarebbe stato lieto. Rimase sul pianerottolo, appoggiata  alla  balaustra, chiedendosi se egli la bacerebbe. Ma non la
- E chi è il padre felice? Ashley? Ella si afferrò  alla  balaustra di legno intagliato stringendola con tanta forza
rigido di lui, ella perse l'equilibrio. Tentò di afferrarsi  alla  ringhiera, ma non vi riuscí. Cadde indietro sulla scala; e
d'Austria, seconda moglie del re, aveva in quel mentre dato  alla  luce il principe Luigi conte di Trani. Erasi perciò
Nel rivederlo, non potei frenare il pianto; egli unì la sua  alla  nostra commozione. Si trattenne lungamente con noi, e nel
questi insistesse nel suo proponimento di non acconsentire  alla  nostra unione. Dopo tali assicurazioni, mia madre gli
la presenza di mia madre in Napoli. Eravamo già  alla  metà di novembre, e gli sponsali non potevano aver luogo
gita misteriosa, quando una mattina, alle otto, fu suonato  alla  porta. Il domestico non era in casa: l'uscio fu aperto da
mia zia badessa, recava sulla guantiera un dono di dolci.  Alla  prima vista del dono rimasi conturbata, avendo supposto che
che innaffiai con molte lagrime, indi mi slanciai in grembo  alla  madre, implorando misericordia alle sue viscere. Ella,
ad esortarmi in accenti meno duri, in sensi più conformi  alla  materna carità. Disse: il convento non essere carcere, come
illustri prosapie di Napoli, munite di vistose dotazioni? -  Alla  fin fine, l'ingresso mio nel chiostro non sarebbe stato che
che fra due mesi verrò a riprenderti!" Dalla carrozza scesi  alla  porta del monastero contristata, e montai piangendo la
contristata, e montai piangendo la prima scala che mena  alla  seconda, detta della clausura. Nell'aprire la porta
seggiole. Nè facevano a bassa voce i loro commenti intorno  alla  mia persona. Chi mi trovava bella, chi brutta, chi
mio volto non dovevasi attribuire ad altra cagione, se non  alla  morte recente di mio padre, e alla separazione dalla
ad altra cagione, se non alla morte recente di mio padre, e  alla  separazione dalla famiglia. Il discorso, non lungo, ma
terrore. Le strade erano rumorose e ingorgate dalla mattina  alla  sera; le lucenti carrozze delle mogli di ufficiali yankee e
le quali Sherman aveva combattuto tutta un'estate portando  alla  morte migliaia di uomini. Atlanta era nuovamente il centro
da una pariglia di bai, i ragazzi che riuscivano a sfuggire  alla  sorveglianza materna correvano cercando di vederla e
Accanto alle povere case di mattoni anneriti, riattate  alla  meglio con vecchio legname, si drizzavano le belle case dei
passate dalla casa propria a quella d'affitto; e da questa  alla  camera ammobiliata in una strada sporca. Molte signore sue
benché indistinto. Scivolò fuori dal letto e si avvicinò  alla  finestra. La strada coi suoi alberi fronzuti era buia sotto
Vide l'ombra scura di un carrozzino fermarsi dinanzi  alla  casa, e scenderne delle figure indistinte. C'era qualcuno
Non erano abituate ad uomini forti e violenti come Geraldo.  Alla  fine della canzone le due ombre si fusero, percorsero il
percorsero il viale e salirono i gradini. Un colpo discreto  alla  porta. «Mi toccherà scendere» pensò Rossella. «Dopo tutto è
Nel guardare con indignazione il portamonete vuoto,  alla  mente di Rossella balenò un'idea che prese forma
alzò il capo con improvviso spavento. - Non andrai a dirlo  alla  mamma per farle fare il sangue cattivo, eh?! Rossella non
per spaventarti e tormentarti un poco. Non dirai niente  alla  mamma? - No - rispose Rossella con franchezza - se tu mi
scorreva lungo la Ripa dell'Albero di Pesco, e di banchetti  alla  Montagna Pietrosa, ricevimenti e balli, pomeriggi danzanti,
e ripiegare! E ogni ritirata portava gli yankees piú vicini  alla  città. Il Fiumicello del Pesco era solo a cinque miglia. Ma
Charleston, Wilmington e con la Virginia. Il colpo inferto  alla  Confederazione era violento. Ora Atlanta gridava il suo
in quella confusione, il piccolo Wade, afferrato  alla  ringhiera della scala, guardava attraverso le sbarre come
requisite dal Corpo sanitario. Essi passarono dinanzi  alla  casa di zia Pitty, traballando sulla strada: ineguale,
morti, lasciando strisce di sangue sulla polvere rossastra.  Alla  vista delle donne coi secchi e i mastelli, i veicoli si
guerra non era che sudiciume e miseria. La stanchezza dava  alla  scena un aspetto irreale, fantomatico. Non poteva esser
perché ella si troverebbe qui, nel tranquillo prato dinanzi  alla  casa di zia Pitty, in mezzo a luci oscillanti, a versar
migliaia piú di noi. - Gli yankees hanno tagliato la strada  alla  cavalleria vicino a Decatur. - Bisognava mandar dei
signora, abbiamo costruito troppe fortificazioni intorno  alla  città.» Ho sentito il Vecchio Joe dirmi personalmente:
senza cappello sotto la pioggia, col capo riparato  alla  meglio da un pezzo di tela impermeabile. Il nonno
e sfilare dalle scarpe nuove i loro piedi non abituati  alla  calzatura. Pochi di loro sapevano leggere e scrivere.
il seme dell'analfabetismo per anni e anni. Ma oltre  alla  collera per lo sciupío e il malgoverno, il popolo si
Fu una vera orgia per coloro che tenevano la Georgia  alla  gola. Le appropriazioni assursero a proporzioni mai vedute
quasi tutti, invece di legare il suo cavallo dinanzi  alla  porta per tutto il pomeriggio, come per rendere pubblica la
so perché proprio voi sottoscriviate - gli disse, acida.  Alla  qual cosa Rhett rispose con serietà e contrizione che lo
credermi quando vi dico che sono piú fiero dei servigi resi  alla  Confederazione di qualsiasi altra cosa io abbia fatto o
precedenti. La signora Elsing riferí tutta la conversazione  alla  signora Merriwether. - E ti dò la mia parola, Dolly, che
offerta. - Ah, beh! - fece la signora mostrando la lettera  alla  sua amica. - Sono assolutamente sbalordita! Forse abbiamo
un errore, signora Merriwether. Voi siete una persona  alla  quale non si richiedono garanzie. Io vi presterei qualunque
errore. I duemila dollari erano a sua disposizione. Quanto  alla  casa... voleva aver la bontà di firmare quella carta? La
Ma egli sembrò non accorgersene. La accompagnò  alla  porta; quivi giunto le disse: - Signora Merriwether, io ho
cappello di forma quasi simile, in proporzione, s'intende,  alla  grandezza delle loro teste; e quasi simile era il
in braccio; e quando la buona signora de' Rivani la tolse  alla  propria figliuola per affidarla alla fanciulla, essa la
de' Rivani la tolse alla propria figliuola per affidarla  alla  fanciulla, essa la gettò dispettosamente per terra e scappò
Camilla rimase muta, ma arrossì, tanto era commossa, fino  alla  radice dei capelli e sorrise dolcemente. - Ti piace? È
simile. Sospirò leggermente e rese la troppo bella Giulia  alla  sua proprietaria. La sera di quel medesimo giorno, le
sua governante, la quale stava in piedi dietro la sedia.  Alla  fine, vedendo che non c'era verso di farla ubbidire, la
la far piangere così! - disse con bontà il signor Giovanni  alla  moglie. - Purchè non tocchi più un dolce! - fece la madre.
per più volumi. «M'intenerisco, dice il profondo Herder,  alla  vista di quella soave solitudine delle anime, che, stanche
magnifico, sta sospeso ad un anello di ferro attaccato  alla  soffitta. Non possono tener oggetti di lusso sopra i comò;
dispensa delle pasticcerie. Sul proposito del disamoramento  alla  famiglia, mi tornano in mente delle anomalie, di cui
solo, impiegato nella diplomazia. Fu suonato il loro tócco  alla  porta, e la conversa corse a vedere di che trattavasi.
pistola, e morì all’istante. "Chi è? Che c'è?" Domandarono  alla  conversa, ritornata, con volto pallido. "Il servitore del
riparlarono del suicidio del fratello, se non che sedute  alla  mensa comune, fra il lesso e l'arrosto, secondo il detto
di quell'impertinente avvertimento, nel fare un giorno  alla  presenza di numeroso uditorio il panegirico di san
di questa medesima, quanto spacciano gli archeologi intorno  alla  catastrofe di Pompei non era che pura fanfaluca. Pompei fu
porgerle il libro, non senza viva inquietudine rispetto  alla  giustificazione che bisognava addurne. La badessa si mise

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