Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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l'Argentina. Dove la lama si intreccia imprevedibilmente  alla  musica, all'arte, alla letteratura, alla vita.
lama si intreccia imprevedibilmente alla musica, all'arte,  alla  letteratura, alla vita.
imprevedibilmente alla musica, all'arte, alla letteratura,  alla  vita.
etrusca o della Roma repubblicana, dove la fedeltà  alla  natura significava anche raffigurare i difetti, usati per
raffigurare i difetti, usati per avvicinarsi ancora di più  alla  realtà ed alla vita.
difetti, usati per avvicinarsi ancora di più alla realtà ed  alla  vita.
nel merito, rispetto anche al Belgio, all'Ungheria,  alla  Svizzera, alla Russia, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi,
rispetto anche al Belgio, all'Ungheria, alla Svizzera,  alla  Russia, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi, alla Svezia, alla
Svizzera, alla Russia, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi,  alla  Svezia, alla Norvegia, alla Danimarca, lasciando indietro
alla Russia, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi, alla Svezia,  alla  Norvegia, alla Danimarca, lasciando indietro la Grecia
ai Paesi Bassi, alla Svezia, alla Norvegia,  alla  Danimarca, lasciando indietro la Grecia poveretta, ch’è
dei fenomeni. Le loro condizioni fisiche sono soggette  alla  materia ed alla sua evoluzione. Ci indirizziamo alla
Le loro condizioni fisiche sono soggette alla materia ed  alla  sua evoluzione. Ci indirizziamo alla materia e alla sua
alla materia ed alla sua evoluzione. Ci indirizziamo  alla  materia e alla sua evoluzione, fonti generatrici
ed alla sua evoluzione. Ci indirizziamo alla materia e  alla  sua evoluzione, fonti generatrici dell’esistenza.
 alla  Galleria Nazionale. Villa Giulia? No, alla Galleria
alla Galleria Nazionale. Villa Giulia? No,  alla  Galleria Nazionale di Londra. Noi ci accontentiamo delle
della contro-riforma al XVII secolo come un ritorno  alla  gioja - e alla libertà.
al XVII secolo come un ritorno alla gioja - e  alla  libertà.
a seguire una via già tracciata: quella d’un ritorno  alla  pittura, alla manualità, alla tela dipinta, e soprattutto a
una via già tracciata: quella d’un ritorno alla pittura,  alla  manualità, alla tela dipinta, e soprattutto a una
quella d’un ritorno alla pittura, alla manualità,  alla  tela dipinta, e soprattutto a una figurazione che
figurazione che attingesse almeno in parte i suoi spunti  alla  “realtà del mondo esterno.”
la polpa viva dell’opera d’arte; considerando la stessa  alla  stregua dei cibi cotti e crudi (alla Lévi-Strauss) o delle
 ALLA  FONTE
Civiletti, giovine ch’è  alla  sua seconda opera non ignota, ed il Gallori, ch’è alla sua
ch’è alla sua seconda opera non ignota, ed il Gallori, ch’è  alla  sua prima, paiono invece due audaci ingegni, impazienti di
seconda riflessione sarà dedicata all’anima,  alla  pittura come interiorità, alla pittura come viaggio
sarà dedicata all’anima, alla pittura come interiorità,  alla  pittura come viaggio all’interno del cuore, alla
alla pittura come viaggio all’interno del cuore,  alla  rappresentazione di ciò che l’uomo occidentale ha pensato
forse permettere all’uomo di riconquistare un suo diritto  alla  creazione autonoma e alla fruizione non feticistica
di riconquistare un suo diritto alla creazione autonoma e  alla  fruizione non feticistica dell’arte.
alcune cosette  alla  lesta.
sulla sua pittura: ricorderemo la riassuntiva del pittore  alla  Quadriennale del 1935, la retrospettiva di lui alla prima
pittore alla Quadriennale del 1935, la retrospettiva di lui  alla  prima Biennale dopo la Liberazione nel 1948; monografie,
anni: e poiché la fama dell’artista cresceva in rapporto  alla  sua non ricchissima produzione (circa 60 quadri ad olio in
ad olio in tutto) collezionisti e mercanti si dettero  alla  ricerca degli inediti, al restauro delle opere minori in
in movimento, rispondendo al consueto simbolismo che lega  alla  staticità l’immanenza del divino e alla dinamicità la
simbolismo che lega alla staticità l’immanenza del divino e  alla  dinamicità la relatività dell'uomo.
del Cristo e quindi la consegna della sua umanità  alla  sofferenza e alla morte.
e quindi la consegna della sua umanità alla sofferenza e  alla  morte.
prebellico) per accettare questa totale rinuncia, non solo  alla  figurazione, ma alla forma, alla struttura, ad ogni altro
questa totale rinuncia, non solo alla figurazione, ma  alla  forma, alla struttura, ad ogni altro elemento costitutivo
totale rinuncia, non solo alla figurazione, ma alla forma,  alla  struttura, ad ogni altro elemento costitutivo del dipinto,
limitatamente  alla  sua fenomenicità strumentale, legata ai mezzi fisici
l’epifania, l’opera d’arte potrà allora essere indagata  alla  stregua degli altri fenomeni. E ciò valga anche per la
essere che sociale e collettivo. Ogni singolo appartiene  alla  serie; in questa verità banale trovano aggancio la
l’intero spazio della tela; come il fatto d’imprimere  alla  propria opera, come avanti alla propria condotta operativa,
come il fatto d’imprimere alla propria opera, come avanti  alla  propria condotta operativa, un forte marchio impersonale.
dal momento che l’impersonalità predispone l’opera  alla  riproduzione.
si trova ancora editori che possano darsi agio di mettere  alla  luce collezioni dedicate, come questa collezione artistica
dedicate, come questa collezione artistica Hoepli,  alla  Diva Inutilità.
artista, altrove, fece tanto posto  alla  ragione «storica» del ritratto, nessuno si avvilì a
produrre effigie ove la ragione artistica cedesse talmente  alla  necessità pratica di simiglianza fisonomica, e di cortese
non è un’esibizione del tipo body art (perché non è rivolto  alla  mera esaltazione-avvilimento del proprio corpo,
la realizzazione con mezzi modestissimi (che si riducono  alla  propria persona, alla propria voce, a pochi capi di
mezzi modestissimi (che si riducono alla propria persona,  alla  propria voce, a pochi capi di vestiario) di un’azione
conservata nella Gemäldegalerie di Dresda, corrisponde  alla  Venere Urania, che simboleggia la castità (figura 139)
la Venere di Urbino, conservata agli Uffizi, corrisponde  alla  Venere Pandemia, che si rifà al significato opposto (figura
partendo da esperienze di poesia concreta, poi rivolgendosi  alla  land art e alla body art (Marko Pogaònik, David Nez,
di poesia concreta, poi rivolgendosi alla land art e  alla  body art (Marko Pogaònik, David Nez, Milenko Matanovió,
di Henry Moore, di cinquanta sculture e sessantun disegni  alla  Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma perché dal 1927
della scuola di Parigi e particolarmente con Brancusi, fino  alla  sua avventura surrealista, mai del tutto accettata, fino
sua avventura surrealista, mai del tutto accettata, fino  alla  fase di più alta e persuasiva plasticazione, in ampie
Sicché, dopo le due ottime mostre personali dello stesso  alla  Galleria Galatea di Torino al principio del ’62 e alla
alla Galleria Galatea di Torino al principio del ’62 e  alla  Schwarz di Milano alla fine dell’anno, ora Roma rivede e
di Torino al principio del ’62 e alla Schwarz di Milano  alla  fine dell’anno, ora Roma rivede e festeggia alla Galleria
di Milano alla fine dell’anno, ora Roma rivede e festeggia  alla  Galleria L’Attico una ventina di tele di Magritte, eseguite
 alla  mostra «Al di là della pittura», San Benedetto del Tronto
tale indagine ultima non elimina le due indagini relative  alla  struttura dell’opera d’arte e alla modalità della recezione
le due indagini relative alla struttura dell’opera d’arte e  alla  modalità della recezione nella coscienza, come non dissolve
ha potuto rappresentare come uno scoglio insormontabile  alla  concettualizzazione dell’arte, ciò si deve alla continua
alla concettualizzazione dell’arte, ciò si deve  alla  continua erronea assimilazione alla realtà esistenziale,
dell’arte, ciò si deve alla continua erronea assimilazione  alla  realtà esistenziale, nei cui riguardi la
donde, riducendo ad esempio le infinite rose esistenziali  alla  rosa, non sembra di rinunciare a nulla d’essenziale, mentre
mentre se io provo a ridurre le pitture-opere d’arte  alla  pittura non mi rimarrà in mano neppure un concetto empirico
che designa, di quanto non avvenga in riferimento  alla  particolare realtà sviluppata dalle opere d’arte. La
per divenire pittura la fotografia, per aspirare  alla  immediatezza, all’istantanea, alla resa diretta del vero,
fotografia, per aspirare alla immediatezza, all’istantanea,  alla  resa diretta del vero, la pittura. Con questo è chiaro che
la fotografia, non poteva, in nessun modo, far conquistare  alla  fotografia la seconda ed essenziale fase del processo
la seconda ed essenziale fase del processo creativo che  alla  fotografia manca 2. La scelta, la messa in posa,
la messa in posa, l’individuazione simbolica è comune  alla  pittura e alla fotografia: è quanto abbiamo chiamato
in posa, l’individuazione simbolica è comune alla pittura e  alla  fotografia: è quanto abbiamo chiamato costituzione di
in cui pertanto si può riconoscere un’aspirazione  alla  forma, ma non la clausola della forma: a questa arriva solo
di immagine. Il fatto di partecipare con la pittura  alla  prima fase non confina per altro la fotografia a un
dispiace mettere tante pulci nell'orecchio  alla  critica, ma da un esame delle opere che abbiamo appena
lo sviluppo in qualche modo; non già accettare tutto così  alla  cieca.
pittura e la scultura non rispondono più  alla  sensibilità dell’uomo d’oggi.
Che cosa significano quelle genti armate e vestite  alla  tedesca, con alabarda in mano?
Hugh Lane non ha donato soltanto il Manet  alla  National Gallery di Londra, ma un gruppo intero di moderni,
gruppo intero di moderni, dove l'immortalità tocca almeno  alla  Spiaggia di Degas e agli Ombrelli di Renoir, se non a
Navona (1652-57): con la fronte cava che sembra cedere  alla  pressione del grande spazio della piazza, alla cui
cedere alla pressione del grande spazio della piazza,  alla  cui estensione in lunghezza fa contrasto lo slancio della
con l’immagine? Nella pubblicità, nei giornali, al cinema,  alla  televisione, parola e immagine stanno insieme. Neppure
stanno insieme. Neppure adesso il poeta può rinunciare  alla  sua esplorazione.
a questo grado superiore, che per noi porterà  alla  fondazione dell’arte come realtà pura, per il momento ci
ma solo rende possibile, la sussunzione dell’opera d’arte  alla  categoria dell’arte.
discussione svoltasi  alla  Galleria del Naviglio di Milano la sera del 26 novembre
che io cominci coll’evocare  alla  vostra immaginazione un episodio di storia bolognese.
ripetitiva, quindi preclude facilmente il passo  alla  pittura figurativa, giacché tagli, sacchi, linee sono
sacchi, linee sono soggetti più facili da ripetere rispetto  alla  figura. La pittura astratta, la pittura informale, viene
soggetto anche perché se applicasse lo stesso concetto  alla  figura rischierebbe di diventare insopportabilmente
serie toscana, certi modi locali la indussero ad aggiungere  alla  sua forte e sana pittura, pazienze agucchiate di broderies;
stucchevoli; così da correre il rischio d'essere ascritta  alla  compagnia degli orefici e dei ricamatori, ciò che poteva
in Germania. Espose con Leger, Kokoschka e Chagall  alla  famosa galleria «Der Sturm», e conobbe in quel tempo lo
il suo cammino francese; dalla residenza ad Antibes  alla  scelta da parte della Repubblica della sua persona per una
per una tournée nei principali musei degli Stati Uniti,  alla  Legión d’Onore.
prima volta in pubblico col grande bazar dorato e stuccato  alla  veneta della Didone sul Rogo (Galleria Spada); con pezze di
sul Rogo (Galleria Spada); con pezze di stoffa, e damaschi  alla  Eredi di Paolo, con finte madreperle di carni, e putti
che bastino questi pochi accenni per incitare  alla  conoscenza diretta della vitalità estetica del Pater.
collochiamo vicini  alla  natura, come mai l’arte lo è stata nella sua storia.
e di pretesto, si blocca completamente ogni orizzonte  alla  creazione pura, si nega la possibilità di vita all’arte e
creazione pura, si nega la possibilità di vita all’arte e  alla  bellezza stessa.
nel dipinto conservato nella Galleria Doria Pamphilj, dà  alla  scena un carattere divertente: i vecchioni sono usciti allo
scoperto e uno di questi scavalca freneticamente, in preda  alla  libido, una balaustra per raggiungere la preda.
e di compasso: è soggetta alle passioni, ai pregiudizii,  alla  voga del dì, alla influenza di alcune piccole circostanze
è soggetta alle passioni, ai pregiudizii, alla voga del dì,  alla  influenza di alcune piccole circostanze estrinseche e
po’ dopo, attorno agli anni sessanta, quando si assistette  alla  prima decisiva «crisi dell’oggetto», alla ricerca
si assistette alla prima decisiva «crisi dell’oggetto»,  alla  ricerca d’un’anogettualità: in architettura e nel design,
poveri, e rifiutanti i media tradizionali, che erano stati  alla  base di pittura e scultura, anche durante il periodo pop e
dall’inizio ai misteri della “materia" — e Bryen, ancorato  alla  tonalità e agli impasti preziosi del postimpressionismo,
considerarsi "segnici," altri artisti apparsi in seguito  alla  ribalta si possono includere in questa categoria: come:
e nella seconda edizione (915 B) fu infatti trasferito  alla  «Scuola veneziana del Seicento».