mostra di sè al pubblico, l’uno accanto all’altro, discorrendo fra loro, in diversi gruppi, secondo le varie scuole, poco curandosi della ragione che
Pagina 15
critici s’ostinano a credere; sono invece, assai più che essi non suppongono, vicini all’ideale, perchè nulla è cosi reale come lo spirito, come l’idea
Pagina 17
artista ha una intonazione splendida, ed uno l’ha grigia e tranquilla; uno mira al colore, l’altro all’effetto, l’altro al disegno; l’uno abbozza e l
Pagina 20
sacrificato all’unità generale del quadro. L’esecuzione è un po’ fiacca, non v’è molto studio di rilievo, il gioco della luce poco variato nei suoi
Pagina 22
figure, ne sono una prova. In generale poi i suoi personaggi si trovano nel quadro solo per contribuire all’unità della scena, che è sempre stupenda
Pagina 24
si misurano a braccia, e che innanzi all’arte tanto vale un quadro piccolo quanto uno grandissimo. Pure è un fatto che, non appena egli ingrandisce
Pagina 25
all’arte la sua vera e propria ispirazione.
Pagina 29
, appoggiandosi l’una all’altra, si rallegrano e ridono un sorriso d’innocenza. Sopra un alto monte di fieno, siede un grosso e grasso contadino, vero
Pagina 37
L’arte italiana ha avuto un singolare destino all’Esposizione di Parigi. Il pubblico s’affollò innanzi ai nostri quadri, e più ancora alle statue
Pagina 38
giudicarsi. Così è, per esempio, avvenuto che il quadro d’Ussi, arrivato tardi all’Esposizione di Londra, non ebbe la sua luce e non fu quasi osservato; a
Pagina 39
, portato di peso a Parigi, e, quanto all’effetto generale, era uno dei più bei punti dell’Esposizione. Il contrasto colla Russia ci recava vantaggio
Pagina 40
Ma lasciando da un lato tutte queste considerazioni, che son fuori dell’argomento nostro, dobbiamo ora parlare della pittura italiana all’Esposizione
Pagina 41
, che fu, invece immaturamente rapito all’arte. Egli era un intagliatore di marmi, ed è scomparso non appena cominciava a manifestare il suo ingegno
Pagina 45
della Francia, cui l’Esposizione stessa sembrava voler concedere quel primato nelle arti, che così lungamente appartenne all’Italia.
Pagina 5
all’ardore della nuova letteratura, il genio artistico della Francia sembrava ridestarsi. Dominava allora in tutta Europa, quell’arte guasta e
Pagina 5
quello di cui è capace. Colpa in gran parte ne sono i tempi divenuti ora all’arte avversissimi.
Pagina 56
’ideale accanto all’artifizio ed alla convenzione?
Pagina 6
artista un pubblico più intelligente; si darebbe all’industria uno slancio, ed all’arte un modo di agire su di essa e sollevarla. È una riforma
Pagina 60
pensato alle scuole d’applicazione per gl’ingegneri di ponti e strade, di vie ferrate, di officine industriali e di miniere; ma all’architetto, che
Pagina 62
bisogno; se gli storici e gli uomini di lettere vogliono volgere anch’essi la loro attenzione all’arte, perchè qualcuno almeno ne faccia sul serio studio
Pagina 63
campana dondola. Si conserva il rozzo disegno ch’egli di sua mano delineò per norma di colui che soprantendeva all’opera, alla quale egli per la stagione
Pagina 10
FORTUNA AGGIUNSERO A' PROFONDI SCIENZIATI IN ARCHITETTURA APPRESA IN ROMA ESERCITATA DOTTAMENTE E RITOLTA IN PATRIA ALL’IMPERIZIA DE' MURATORI
Pagina 11
non indispensabile a chi dalla natura sorte un genio inclinato all’arte. Stefenson non si avvalse certamente delle sue scienze esatte quando costruì
Pagina 12
anzi una grazia in talune fabbriche. Per esempio volendosi alzare un nuovo campanile isolato all’altezza di cento palmi sulla base di palmi 26 in
Pagina 18
monotonia della equabile restremazione in tutta l’altezza è ingrata all’occhio e riesce meno forte come ho dimostrato di sopra. Ma colle facce curve si
Pagina 19
base maggiore alle fondamenta solo all’esterno, mi son trovato sempre bene, perchè le mie fabbriche reggono tutte saldissimamente. Considerando la
Pagina 22
eguale e contraria all’azione; lo che costituisce l’equilibrio. Ma se si volesse che ogni metà di detto muro reggesse isolatamente, lo si può fare
Pagina 37
bestialmente si diede molta risega internamente e nessuna all’esterno, anzi quivi ne manca di un palmo e mezzo onde essere il fondamento a piombo della
Pagina 43
era strapiombato innanzi, e voleva ricostruirlo per avvicinarlo ancora di due palmi all’altro pilastro corrispondente da cui era troppo lontano. No gli
Pagina 46
zeppe di legno, feci sì che la facciata ritornasse indietro quasi all’antico appiombo; ed allora abbattuto l’antico cornicione, ne costrussi un altro
Pagina 46
progredirà tuttavia. Sappiame d’altronde che Michelangelo per la sua valentia nella pittura e scoltura prevalse a Bramante da Urbino che all’uopo del Duomo
Pagina 49
sterile, come pronunziata dal consesso de’ migliori ingegneri di Europa allora convocati all’uopo.
Pagina 50
Oppure i parapetti a fabbrica del ponte si alzino tanto che superiormente all’altezza dei vagoni possa costruirvisi un solaio di legno sopra cui
Pagina 52
fare che lo sporto de’ materiali reggesse saldamente, si potevano usare delle catene di ferro colle testate all’una ed all’altra estremità a frenare
Pagina 58
rinfianco a fabbrica sulle spalle fino all’intradosso dell’arco: masso enorme di fabbrica, e pure insufficiente forse a sostenere il carico di quasi 10
Pagina 59
Invece ora di tale arcata, si stabiliscano due mezzi piloni ognuno di lunghezza palmi 3 all’estremità de’ rettangoli, di cui perciò il vano medio si
Pagina 62
intorno all’arco semicircolare, ed un poco più intorno all’altro vano rettangolare sormontato dal segmento di circolo; ed ecco che con l'arcata
Pagina 63
verrebbero presto a terminarsi dall’una all’altra testa del ponte; e poi vi si farebbero le altre arcate laterali a quelle di mezzo. Si potrebbe anche
Pagina 66
vicine stante la inibizione de’ proprietarii di queste; e si volle rimediare similmente con pozzo bibulo ch’io predissi non soddisfare all’uopo; perchè la
Pagina 70
molto maggiore. Il cilindro avrebbe il vantaggio di rotolarsi con poca forza da un sito all’altro; ed in tal modo si cernerebbe ancora. Il cassone viene
Pagina 73
primi a cadere, e man mano cadrebbero i più grandi, finchè all’estremità inferiore sarebbero dal crivello espulse tutte le brecciuole che si trovassero
Pagina 73
All’estremità di una forte stanga di legno si fissino due mazzapicchi pesanti di quercia. Questo strumento così fornito si metta in bilico sopra un
Pagina 74
Invece di tal macchina può ancora farsene altra consistente in un rullo pieno e pesante di quercia, dentato tutto all’intorno nella sua superficie
Pagina 75
prestissimo le strambe, oltre all’essere lesivo ai proprietarii, perchè non eguale per tutti.
Pagina 77
in cui le acque all’uscir dal canale formano una massa o colonna di altezza un palmo, larghezza una metà. Così si era fatto in Lupara dai mugnai
Pagina 81
sottoposta ruota. Per girare detto rotone non è possibile l’uso di un manubrio all’asse; ma invece si adopreranno due leve che urteranno da sotto in su la
Pagina 84
pala all’altra opposta avrebbe il diametro di palmi 40, di cui la parte dentro acqua sarebbe di palmi 10, quanto è lunga la pala. A questa ruota pare
Pagina 88
Sul davanti a sinistra è una bottega da rigattiere; a destra altra, ove si vendono cibi, bevande, frutta. All’ingiro tende militari, baracche di
Ora quest'assenza si era avverata l'11 febbraio, ed era solo all'11 di marzo, che si compivano i trenta giorni, cioè il mese. Ma non volendo togliere
Pagina 9763
All'onorevole Seismit-Doda è sembrato che io avessi detto che sarei stato in misura di presentare tale relazione fra pochissimi giorni: questo io non
Pagina 10601