(I sei Deputati fiamminghi vestiti a bruno, appaiono all’improvviso, condotti da Carlo, e si gettano ai piedi di Filippo.)
L’asilo dei Solitari. – A destra attraverso ad un cancello dorato scorgesi la tomba di Carlo V. – A sinistra, porta che mena all’esterno. – In fondo
Un sito ridente alle Porte dell’Asilo dei Solitari. Una fontana; sedili di zolle; gruppi d’aranci, di pini e di lentischi. – All’orizzonte le
Spero che prima d’arrivare all’ultimo, mi permetterai di sedere.
Sipario calato, Tamburi e trombe, segnali dietro la tela a destra, risposte a sinistra. Grida: All’armi!
(All’ultime parole dell’evocazione il Frate si trasforma e appare Mefistofele in abito di studente-viaggiatore con un mantello rosso sul braccio).
Wagner, tipo da pedante scipito e pretenzioso, sta al tipo ideale di Faust come la scimmia sta all’uomo, come il pedagogo al poeta. Abbiano sperato
che conturbano Faust all’orlo della tomba. Quattro voci magiche e sinistre sparse nell’aria. Poi tre sole.
anelante all’Ignoto, all’Ideale, è Faust: puoi discernere una favilla della sua grand’anima sotto il sopracciglio profondo del Manfredo inglese, come
traditore, sta pur là, sta pur là, ruota pur gli occhi furibondi e mi sfida coll’orrido aspetto. Abbandonata in carcere, all’infinita angoscia, ai
Non avertene a male. È concesso all’artista l’essere un po’ innamorato del proprio tema. Ciarliamo. Faust usè jusqu’à la corde! È un soggetto eterno
misti. Siccome questi criterii non lasciano alcuno spazio all’arbitrio, i numeri ottenuti per mezzo dei medesimi dovranno riguardarsi come l’espressione
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giorno stesso del novilunio, come 2° il giorno seguente... ecc., fino all’altro novilunio. Furono così distribuiti tutti i giorni d’osservazione in 30
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colonne delle tavole XI e XII. L’analogia dei risultati delle due enneadecateridi diventa qui assai più manifesta: per renderla sensibile anche all
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. La costruzione è fatta per un periodo e mezzo, affinché nulla manchi all’evidenza che qui si vuole raggiungere. Lungo gli assi delle ascisse furono
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la proporzione dei giorni sereni, nuvoli e misti, e la frazione di serenità che corrispondono in media all’elongazione ɸ.
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andamento La sola Colonna degli errori corrispondenti ai giorni misti fa eccezione (Colonna XIII): ciò conferma quanto si è detto rispetto all’incertezza
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osservato (cap. I), che il numero dei giorni misti è poco variabile nelle varie stagioni, malgrado le enormi variazioni che soffrono dall’estate all
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un’azione della luna e non piuttosto dal casuale aggruppamento di alcuni errori intorno all’apogeo ed al perigeo.
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anno all’altro, cioè la maggiore o minor facilità che lo stato del cielo di quel periodo ha per discostarsi dal suo valore normale o medio: e questo
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di ± 0,030; le estreme furono + 0.173 appartenente all’anno straordinario 1834, e — 0.085 appartenente al 1853. È notabile che l’intervallo di questi
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anno all’altro. Maggio, giugno, luglio ed agosto sono invece quelli che più si assomigliano in tutti gli anni. Le variazioni assolute del luglio non sono
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passando da un estremo all’altro. Si esamina qui non la condizione assoluta del tempo in riguardo al suo stato normale, ma bensì il suo modo di comportarsi
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di un solo grado, fra lo stato medio ed uno degli estremi; e le variazioni doppie, che abbracciano due gradi e si estendono da un estremo all’altro
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Per render poi sensibili all’occhio anche il segno e la grandezza delle variazioni da un giorno all’altro si riuniranno con tratti verticali le
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intervallo. Qui l’ampiezza delle variazioni è limitatissima, ed i passaggi da un estremo all’altro rapidi e frequenti. Invece dunque dell’intensità delle
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descritta sopra tre linee orizzontali, divise in parti corrispondenti all’intervallo di un giorno. Per esempio la serie seguente di otto giorni
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il suo complemento all’unità si potrà chiamare stabilità relativa. La massima stabilità relativa avrà luogo quando nelle date sequenze non si abbia
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intervallo hannosi ad aspettare in dicembre due volte all’incirca più variazioni doppie, che in luglio.
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Essendo questi numeri ridotti all’ipotesi di serenità costante, è manifesto, che il numero duplicato delle variazioni doppie sommato algebricamente
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66. Interpretazione fisica. Poiché le variazioni doppie sono indizio di un passaggio subitaneo del tempo da un estremo all’altro, e le variazioni
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Si può osservare che nei quattro mesi estivi dal maggio all’agosto, si ha una prevalenza di serenità, per cui il tempo sereno deve riguardarsi come
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67. Escursioni del tempo da un estremo all’altro. Noi abbiamo considerato finora la variabilità del tempo tenendo conto delle variazioni semplici e
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68. Relazione fra le escursioni mediate e le escursioni immediate. Io chiamo escursioni immediate quelle che si fanno da un estremo all’altro per
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’iscrizione della tavola stessa, il numero dei cambiamenti di tempo da un estremo all’altro. Allorquando le osservazioni presentarono lacune minori di tre
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secondarie. Ilnumero totale delle escursioni secondarie osservate in 38 anni è 3298, ciò che ne dà all’incirca 87 per anno, corrispondente a 43 o 44 passaggi
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nessuna colonna si può dire che esista una legge manifesta di progressione. I salti dei numeri da un giorno all’altro della lunazione sono tali, che
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presagio per le variazioni del tempo. Né ciò contraddice punto ai nostri risultati precedenti relativamente all’influsso delle fasi lunari sulla
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a certe regole. Si vede spesso il medesimo stato del cielo perdurare intiere settimane; il passaggio da un estremo all’altro succedere più spesso
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variabilità relativa corrispondente all’ipotesi che ci occupa, ossia la variabilità eventuale, quale deriverebbe dall’ordine casuale dei giorni sereni
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nebbia, così facile a formarsi nelle pianure umide presso un gran fiume, abbia coperto il suolo all’altezza di alcune decine di metri. Ma quando si
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seconda di novembre), siano puro effetto di irregolarità accidentali dovute all’imperfetto compensarsi delle osservazioni durante 38
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luogo verso la fine di gennaio. Forse è questo maximum di pioggie e nevi invernali, che ha dato luogo all’opinione popolare relativa alle 3 ultime
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osservazioni riguardo all’andamento annuo delle pioggie. Nella fig. 15 sono rappresentati graficamente i numeri direttamente osservati (col. V), e sui
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1835-36. Comincià la neve nei giorni 14 e 15 novembre. A partir dal 30 ottobre fino all’11 dicembre il sole non fu visto che per brevi intervalli. Il
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, accompagnate da vento freddo. Una sola volta si ebbe temporale in novembre; ciò fu nella notte del 10 all’11 novembre 1848. Rari sono i temporali in
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8. La distribuzione dei giorni sereni, nuvolosi e misti nelle diverse epoche dell’anno è resa sensibile all’occhio mercè della fig. 1, nella quale i
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Per quanto spetta all’ora del giorno, in cui caddero le grandini, sopra 68 ne trovammo tre mattutine, 63 vespertine, e due notturne: di queste ultime
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misti varia poco da una stagione all’altra, non oscillando che lievemente intorno al suo valore medio. Si paragoni altresì la colonna IX della tavola
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riferibile al comune lo paghi il comune, quello riferibile all' imposta erariale lo paghi lo Stato, e quello riferibile alla sovrimposta provinciale lo
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